Anche la Asl di Oristano nel progetto comunale degli orti urbani

Il Servizio socio-sanitario dell'Azienda sanitaria ha ottenuto dal Comune un appezzamento di terreno che per tre anni sarà curato da quattro giovani provenienti sia dal Centro di Salute Mentale che dal Servizio per le Dipendenze

Data:
23 maggio 2014

La riabilitazione, per i giovani che vivono un disagio psichico o che si lasciano alle spalle un passato di dipendenza, può passare per la terra. La terra è quella degli orti urbani di Torangius, un innovativo progetto messo in piedi dal Comune di Oristano che ha assegnato trenta lotti di terreno a pensionati, famiglie, enti o associazioni impegnate nel settore socio-sanitario. E proprio nell'ambito di quest'ultima categoria, la Asl 5 di Oristano ha scelto di aderire con entusiasmo al programma degli orti urbani.

D'intesa con le associazione Slow Food e “D'Altra Parte” e con il Centro per l'Autonomia, un servizio attivato dal Plus di Oristano per l'inserimento delle persone affette da sofferenza mentale, il Servizio socio-sanitario dell'Azienda sanitaria oristanese ha ottenuto dal Comune l'assegnazione di un appezzamento di terreno di circa 100 metri quadrati che per tre anni sarà curato da quattro giovani provenienti sia dal Centro di Salute Mentale che dal Servizio per le Dipendenze (Ser.D).

Ieri nella ludoteca di Torangius la firma per la consegna ufficiale dei lotti: erano presenti i tecnici del Comune che hanno elaborato il progetto degli orti urbani, il manager della Asl oristanese Mariano Meloni e il direttore del servizio socio-sanitario Gianfranco Pitzalis, che ha avanzato la candidatura della Asl e seguito l'iter della pratica.

"Per i ragazzi selezionati – ha spiegato il dottor Pitzalis – la cura dell'orto non solo potrà diventare un'opportunità di inserimento sociale e lavorativo, ma sicuramente sarà un'occasione riabilitativa e terapeutica".

Non solo: l'orto urbano curato dalla Asl sarà il protagonista di una sorta di “grande fratello” fotografico, perchè i giovani del Centro per l'Autonomia impegnati nel laboratorio fotografico immortaleranno, scatto dopo scatto, la nascita e la crescita delle colture per raccontare l'evolversi della vita da un punto di vista inconsueto. Tutti i lavori saranno quindi presentati in una mostra fotografica incentrata proprio sull'orto urbano.

Un valore aggiunto, quello fornito dalla Asl e dai suoi utenti, rispetto a un progetto già di per sé innovativo e lungimirante: dare al quartiere di Torangius un volto verde e sostenibile, convertendo spazi abbandonati in virtuosi esempi di recupero urbano. Modalità che, come è stato spiegato dai rappresentanti del Comune nell'incontro di ieri, è stata acquisita dalle comunità del Senegal grazie a un progetto di cooperazione avviato due anni fa.

"Noi abbiamo insegnato loro ad organizzare la raccolta dei rifiuti e loro ci hanno insegnato a recuperare gli spazi urbani per farne dei “microjardin”, degli orti" ha spiegato Gianluigi Matta. 
E proprio per suggellare questo scambio di esperienze, quattro sindaci e due tecnici del Senegal saranno qui nei prossimi giorni per toccare con mano il risultato dei loro insegnamenti sugli orti urbani.
Per l'occasione la delegazione africana, come ha anticipato il Direttore Meloni, visiterà anche le strutture Asl per studiare da vicino l'organizzazione dei servizi di prevenzione e poterla riproporre in Senegal.

Anche la Asl di Oristano nel progetto comunale degli orti urbani
Anche la Asl di Oristano nel progetto comunale degli orti urbani  

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:33