Approvato il regolamento per i referendum comunali

Il Consiglio comunale approva all'unanimità il regolamento che disciplina le consultazioni popolari

Data:
11 luglio 2016

Il Consiglio comunale apre alle consultazione popolari.

Ieri ha approvato all’unanimità (20 voti a favore) il regolamento di iniziativa popolare, su argomenti di competenza comunale e interesse generale, che li disciplina. Un regolamento proposto da undici consiglieri comunali che per discutere questo argomento avevano chiesto la convocazione dell’assemblea civica.

A Salvatore Ledda (Idee rinnovabili) il compito di presentarlo: “È un regolamento necessario a colmare una lacuna e dare ai cittadini l’opportunità di potersi esprimere e presentare quesiti referendari. Il regolamento ha ottenuto l’approvazione all’unanimità della Commissione e degli organi tecnici comunali. Lo statuto comunale prevede l’istituto del referendum e da qui siamo partiti per elaborare il regolamento che disciplina le consultazioni”.
“Il regolamento prevede che i quesiti debbano ottenere l’ammissibilità dal Consiglio comunale, superato il quale la richiesta deve essere sottoscritta da almeno il 10% degli elettori – ha aggiunto Ledda -. Abbiamo il grande obiettivo di portare sempre più cittadini a partecipare al governo della città e alle grandi scelte”.

Mauro Solinas (Fortza paris) ha spiegato che la necessità di avere un regolamento consentirà di sentire la voce dei cittadini sulla gestione dell’acqua da parte di Abbanoa: “Con l’ingresso del Comune in Abbanoa abbiamo defraudato i cittadini di un bene appartenuto alla città. Dal punto di vista politico siamo arrivati a pensare a un referendum perché non ci piace l’atteggiamento del Comune verso Abbanoa. Il Sindaco dovrebbe guidare la presa di posizione dei cittadini nei confronti di Abbanoa”.

Per Giuliano Uras (UDC) c’è una forte esigenza di avere regole per disciplinare gli strumenti della democrazia: “Lo statuto comunale ne prevede alcuni come il Difensore civico e il referendum comunale consultivo. A livello nazionale, è evidente, c’è un fortissimo, intollerabile ma comprensibile, fenomeno di astensionismo dal voto anche perché si sono ridotti gli strumenti per l’esercizio della democrazia. I referendum sono uno strumento per ridare voce ai cittadini più di quanto non sia successo con altri come il difensore civico che a Oristano non è mai decollato”.

Giannella Urru (Insieme) ha espresso perplessità su alcuni passaggi del regolamento per la parte che riguarda l’ammissibilità dei quesiti (convocazione del consiglio, commissione tecnica chiamata a valutare le proposte) e ha proposto che i quesiti siano portati preliminarmente all’attenzione della commissione per garantire la piena regolarità tecnica della formulazione.

I consiglieri indipendenti Marco Piras e Mariangela Massenti hanno ribadito l’importanza del referendum quale strumento a servizio della democrazia e dei cittadini.

Per Andrea Lutzu (PDL) il referendum è uno strumento di democrazia e la politica deve prendere atto della volontà dei cittadini: “Dobbiamo imparare da quanto è successo in Gran Bretagna. Spero che questo sia il primo passo verso l’uscita da Abbanoa”.

Giampaolo Lilliu (Essere oristanesi): “Questa è un’ottima proposta per dare voce ai cittadini, soprattutto in un momento in cui la politica non riesce a dare le risposte che i cittadini attendono”.

Giuseppe Lai (Noior): “C’è un forte problema di calo di rappresentatività e quest’aula, dove non tutte le realtà cittadine sono escluse, ne è un esempio. Il referendum deve essere un bellissimo strumento per offrire opportunità di partecipazione ai cittadini, ma non deve diventare un’arma, la partecipazione e la democrazia devono essere al centro di tutto. D’altro canto dobbiamo stare attenti agli equilibri economici che possono determinare un uso eccessivo dei referendum”.

Per Simone Spahiu (PD): “Il referendum è una delle forme più alte di democrazia, ma occorre evitare di proporli a pochi mesi dalle elezioni comunali”.

Tonino Falconi (Oristano bene comune): “Il referendum è indirizzato a superare il problema Abbanoa. È un momento di confronto importantissimo e questo regolamento è un momento di arricchimento per questo consiglio comunale e per la città”.

Massimiliano Sanna (AP/FLI): “Questo regolamento è stato presentato per soddisfare l’esigenza di sentire la voce dei cittadini sul problema della gestione del servizio idrico. Una voce che potrà finalmente arrivare in Regione. Nasce per questo ma potrà essere utilizzato anche per altri temi di interesse generale”.

Roberto Martani (PD): “Quando si parla di questi argomenti il rischio è quello della strumentalizzazione. Non c’è una parte del Consiglio che vuole i referendum e una che non li vuole. Il referendum colma lacune della politica e per quanto ci riguarda la mancanza grave è stata quella di non aver dato forza alla commissione speciale su Abbanoa. Lo strumento referendario deve avere una portata ben più ampia di quella limitata ad Abbanoa. Mi opporrò con forza a qualsiasi tentativo di strumentalizzazione utili a false aspettative nei cittadini”.

Daniela Nurra (Idee rinnovabili) ha replicato dicendo che “la commissione speciale su Abbanoa non ha funzionato per le azioni di boicottaggio e sabotaggio di alcuni partiti della maggioranza. L’istituto del referendum comunale va comunque oltre il problema Abbanoa, è uno strumento per dare ai cittadini la possibilità di potersi esprimere”.

Il Sindaco Guido Tendas ha ringraziato i consiglieri che hanno presentato il regolamento e la commissione che lo ha approvato: “Il centrosinistra ha già realizzato forme di democrazia attraverso la scelta del candidato a sindaco. Altri non lo hanno fatto e questo dimostra quanto questa parte politica è sensibile alla voce dei cittadini”.
Sullo statuto comunale ha precisato che lo strumento è vecchio e prevede istituti, come il difensore civico, non più attuali: “Il difensore civico era stato previsto dalla statuto quando i sindaci venivano scelti dai partiti. Con l’elezione diretta del Sindaco il difensore civico avrebbe meno legittimazione popolare del Sindaco? Sugli istituti che sono previsti dallo Statuto (i forum delle associazioni, i referendum) siamo in ritardo e occorre rimediare”.
Infine: “Io non credo ad alcun uso strumentale del referendum su Abbanoa e credo che anche i promotori siano pienamente consapevoli della responsabilità di indire un referendum. L’esempio delle provincie è molto indicativo per il caos che ha determinato”.

Approvato il regolamento per i referendum comunali
Approvato il regolamento per i referendum comunali  

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:34