Attività produttive - Nelle ex carceri militari il Museo della ceramica
Il Museo della Storia della ceramica di Aristanis sorgerà nel vecchio carcere militare di via Ghilarza. La Giunta Barberio, su proposta dell’Assessore alle Attività produttive
Data:
17 gennaio 2007
Il Museo della Storia della ceramica di Aristanis sorgerà nel vecchio carcere militare di via Ghilarza.
La Giunta Barberio, su proposta dell’Assessore alle Attività produttive Paolo Vidili, ieri ha approvato il progetto per i lavori di restauro, bonifica e ristrutturazione dell’antica struttura militare. La stessa Giunta, già dal mese di Novembre, sempre su proposta dell’Assessore Vidili, aveva deliberato l’istituzione del Museo della Ceramica oristanese.
“Il museo nascerà e diventerà un traguardo importante nel processo di riscoperta, valorizzazione e promozione della ceramica artistica oristanese iniziato qualche anno fa con il riconoscimento per Oristano di città di antica tradizione ceramica – osserva l’Assessore Vidili -. La scelta dell’ex carcere militare è stata fatta nei mesi scorsi dal Consiglio e dalla Giunta comunale e mi sembra una soluzione ideale per questo tipo di esposizione. Dal recupero del complesso ne trarranno giovamento gli artigiani locali che potranno utilizzarlo per la loro attività di produzione, oltre che per l’esposizione e la commercializzazione”.
“Il Museo seguirà un itinerario storico dall’antichità ai giorni nostri – aggiunge Vidili -. Sin d’ora è possibile prevedere spazi dedicati alle tante specificità della nostra produzione ceramica e quindi una sezione dedicata alla produzione attuale, una alla topografia de su brugu de is congiolargios, una alle regole del gremio dei figoli ed una all’attività della scuola d’arte. Negli ultimi anni il Comune ha prodotto uno sforzo notevole e ha investito molto per far conoscere l’arte della ceramica oristanese. Con l’adesione all’Associazione italiana città della ceramica abbiamo potuto esportare in tutto il mondo l’abilità dei nostri ceramisti”.
“Per la ristrutturazione dell’ex carcere militare il Comune dispone di un milione 50 mila Euro resi disponibili dai fondi della Legge regionale 37 per la creazione di occupazione stabile” precisa ancora Vidili.
L’insediamento militare era stato utilizzato in periodo di guerra per ospitare detenuti militari in attesa di giudizio. Finita la guerra il complesso è stato progressivamente abbandonato e solo ultimamente il Comune è intervenuto per rilevarlo e recuperarlo.
I sei fabbricati esistenti saranno parzialmente demoliti e recuperati per la nuova funzione espositiva. Saranno realizzati anche una nuova recinzione, i parcheggi, un’area verde attrezzata, l’impianto di illuminazione e un sistema di accessi e di viabilità pedonale.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:31
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