Consiglio comunale - Approvata la mozione per la restituzione della campana della libertà

Il Consiglio comunale di Oristano ha approvato all’unanimità la mozione della Commissione Cultura per la restituzione della campana della libertà voluta da Ugone III Giudice di Arborea

Data:
09 aprile 2009

Il Consiglio comunale di Oristano ha approvato all’unanimità la mozione della Commissione Cultura per la restituzione della campana della libertà voluta da Ugone III Giudice di Arborea e realizzata nell'anno 1382 da Marco da Perugia.

L’argomento è stato presentato in aula da Umberto Capoccia (Forza Italia verso il PDL) che ha ricordato una precedente mozione, presentata nel 1988 dal gruppo consiliare del P.S. d'AZ e approvata all'unanimità dal Consiglio comunale, per richiedere al Ministero dei Beni Culturali l'immediata restituzione dello storico cimelio.
“Sono passati ventuno anni e quel cimelio storico non è stato ancora restituito al Comune di Oristano – ha detto Capoccia che ha reiterato quella richiesta -. Il senso della mozione è di dare un segnale alla città per riappropriarci dei nostri simboli e tra questi anche la Torre di Mariano II, l'ex distretto militare e l'ex ospedale San Martino”.

Per Davide Tatti (Fortza Paris) “la mozione serve a restituire importanza alla città in virtù dei fasti dell'epoca medievale. Un primo passo verso la riappropriazione e la fruizione del patrimonio storico cittadino”.

Il Sindaco Angela Nonnis ha ricordato che il proprietario della campana è il Ministero dei Beni culturali.
“Questa mozione cade in un momento importantissimo dal punto di vista amministrativo, perché si sta procedendo all'istituzione del museo giudicale presso il palazzo Arcais – ha aggiunto il Sindaco -. Abbiamo fatto una ricognizione dei beni culturali del periodo giudicale che dovranno essere esposti nel Museo giudicale e questa è un'occasione d'oro per dire alla Regione Sardegna ai beni culturali che si deve recuperare la campana affinchè sia esposta nel palazzo Arcais”.

Per l’Assessore alla Cultura Tonino Falconi “dal punto di vista ideale e morale, i veri proprietari sono i frati e con essi la comunità oristanese, anche se giustamente continua a essere lo Stato, attraverso la Sovrintendenza, il proprietario a tutti gli effetti perché la acquistò dalla fonderia di Tempio”.

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:32