Consiglio comunale - Approvato un ordine del giorno per la salvezza della provincia
Il Consiglio comunale di Oristano ha approvato all’unanimità (21 voti a favore) un ordine del giorno proposto dal gruppo consiliare dell’UDC per la salvezza della Provincia di Oristano.
Data:
17 luglio 2013
Il Consiglio comunale di Oristano ha approvato all’unanimità (21 voti a favore) un ordine del giorno proposto dal gruppo consiliare dell’UDC per la salvezza della Provincia di Oristano.
Per il capogruppo Giuliano Uras la Provincia di Oristano si avvia a essere soppressa “tra l'indifferenza dei cittadini comuni e degli amministratori locali, consiglieri e sindaci, degli 88 comuni della provincia. Al di là del giudizio dell'opinione pubblica sui politici e sugli sprechi credo che ci sia una cattiva conoscenza sul ruolo della Provincia. Si sta parlando della soppressione degli organi amministrativi politici, non ovviamente della soppressione di posti di lavoro. C’è però il pericolo che nell’arco di qualche anno possano essere soppressi anche uffici e servizi istituiti in virtù della presenza della provincia”.
“A livello nazionale si vuole decidere dell'abolizione di tutte le province – ha concluso Uras -. Non è una soluzione auspicabile, ma non è ammissibile che in Sardegna sia solo la provincia di Oristano, insieme alle 4 di recenti istituzione, a sparire, una discriminazione pericolosa che non si può avallare”.
“È necessario discutere e ragionare sulla nuova organizzazione delle autonomie locali – ha aggiunto Emilio Naitza (Noior) -. C’è una criminalizzazione dell'istituto Provincia che si è accompagnata all'incapacità della politica di decidere tra decentramento e accentramento. Sono convinto che si debba andare verso un rafforzamento dell'ente intermedio, alleggerendo ed evitando l'accentramento di competenze, alleggerendo la Regione di molte competenze spostandole verso gli enti locali”.
“Il riordino territoriale è un tema di grande importanza” ha detto Giuseppe Lai (Noior) che ha annunciato per venerdì, a Palazzo degli Scolopi, un’assemblea dell’ANCI giovani.
“La volontà popolare ha detto con fermezza e chiarezza che le province, le ultime nate, andavano cancellate – ha detto Giampaolo Lilliu (SEL- Essere oristanesi) -. La volontà popolare va sempre rispettata. È però gravissimo il commissariamento degli enti deciso dal Presidente Cappellacci”.
Roberto Martani (Insieme) con il referendum si è voluto “dare un taglio ai costi della politica, ma non si è mai affrontato il problema delle funzioni della Provincia e il governo regionale non l'ha affrontato per tutta la legislatura. La Provincia ha delle funzioni sacrosante che bisogna tutelare, ma nessuno si è mai posto il problema di arrivare a luglio 2013 con una proposta accettabile e condivisibile”.
Giuseppe Obinu (PD) ha ricordato il 39esimo anniversario dell'istituzione della provincia di Oristano: “Ricordare quei giorni vuol dire fare mente locale a quando i politici oristanesi, quelli che sedevano anche in altre aule (Regione e Parlamento), erano di un'altra caratura. Quei politici sono riusciti a portare a casa risultati che da decenni che si vedono più. Oggi però dobbiamo discutere di province senza tener conto che la volontà popolare si è espressa in maniera chiara con il voto del referendum. Non possiamo far finta di niente. I sardi hanno detto le quattro nuove Province vanno abrogate e su questo non si discute. Ma il caso della Provincia di Oristano è diverso, è un ente nato con una legge nazionale e non si può abrogare con un referendum regionale, né può la Regione sopprimerla perché non rientra nelle sue competenze”.
Per Giuseppe Puddu (UDC) “si può discutere sui costi e sui modi con i quali l’ente è stato gestito, e questo discorso può valere anche per il Comune, ma non sull’utilità di un ente che va difeso senza colori di partito”.
Il Sindaco Tendas, che una settimana fa ha riunito a Palazzo degli Scolopi i sindaci e le rappresentanze istituzionali elettive della provincia per far emergere la voce del territorio su questo argomento, ha ribadito la sua posizione: “C’era e c’è il pericolo che in Sardegna, tra le province storiche si voglia sacrificare solo quella di Oristano. Il problema è assolutamente attuale, aggravato dalla decisione della Regione di commissariare gli enti e mandare a casa organi democraticamente eletti. Sono questi i motivi che hanno ispirato l’assemblea e che sono alla base di un documento che stiamo condividendo con tutti i sindaci della provincia per denunciare la violazione dei principi democratici e costituzionali. Il Consiglio Regionale non solo non può interrompere unilateralmente il corso di un mandato elettivo, ma deve prevedere l'obbligo di partecipazione dei Comuni alla definizione degli scenari di riforma”.
allegati
Ordine del Giorno UDC sulla Provincia di Oristano
Documento dei Sindaci dei Comuni della provincia
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:33
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