Consiglio comunale - Iniziata la discussione sulla costituzione della società Oristano servizi
Per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili in forza al Comune di Oristano si prospetta l’assunzione da parte di una società in house che si occuperà delle pubbliche manutenzioni.
Data:
07 ottobre 2008
Per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili in forza al Comune di Oristano si prospetta l’assunzione da parte di una società in house che si occuperà delle pubbliche manutenzioni.
Non è ancora esclusa l’assunzione diretta negli organici comunali, almeno per una parte dei 29 LSU, ma la soluzione che Ieri sera è sembrata incontrare i consensi maggiori del Consiglio comunale è quella della società in house.
La seduta di ieri è servita al Consiglio comunale per esaminare i termini della proposta illustrata dal dirigente del Settore tecnico comunale Giuseppe Pinna relativa all’ipotesi della costituzione di una società in house, a totale capitale pubblico, con socio unico il Comune di Oristano e forma giuridica di una società a responsabilità limitata, con un amministratore unico e un direttore tecnico. La società che dovrebbe chiamarsi Oristano servizi potrebbe diventare il braccio operativo del Comune di Oristano, consentire di risolvere il problema della stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e migliorare la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza in termini di efficienza, efficacia ed economicità.
Tra i possibili compiti della Oristano servizi la manutenzione del verde, la gestione dei cimiteri, degli impianti sportivi e dei parcheggi, i servizi di pulizia e alcuni servizi culturali.
Oltre alla stabilizzazione dei 29 lavoratori socialmente utili si punta anche all’assunzione dei venti operatori del verde pubblico il cui servizio di manutenzione (costo circa 600 mila Euro ogni anno) non sarà più affidato all’esterno come avviene adesso.
In questo modo – secondo l’Ingegner Pinna – si potrebbero ottenere delle economie di scala, una gestione unitaria dei servizi comunali, una maggiore flessibilità operativa ed un controllo diretto e costante della società e dei servizi da parte del Comune. La stabilizzazione degli LSU consentirebbe di accedere agli appositi contributi regionali.
Tra le criticità individuate dal dirigente comunale l’individuazione di un management qualificato, i pericoli derivanti dall’eccessiva municipalizzazione della società (lentezza, scarsa motivazione …), la necessità di forti investimenti iniziali per la qualificazione professionale e per l’acquisito delle attrezzature iniziali.
Il piano d’impresa presentato dall’Ingegner Pinna prevede che la società nei primi 5 anni si finanzi con i contributi regionali per le stabilizzazioni e con i fondi che il Comune già destina all’erogazione dei servizi. L’obiettivo è di arrivare all’autosufficienza nel 2014 per poter concorrere anche nel libero mercato.
Nel corso del dibattito l’Ingegner Pinna e il Sindaco Nonnis hanno chiarito i dubbi, sotto il profilo tecnico e politico, legati all’ipotesi della costituzione della società in house.
Il Sindaco Nonnis, in particolare, ha spiegato che la strada dell’inserimento negli organici comunali non è esclusa, ma i vincoli cui è sottoposto l’ente imporrebbero l’assunzione di un massimo di 20 lavoratori su un totale di 29. Per una soluzione equa e razionale del problema, che da un lato tenga conto delle esigenze dei lavoratori e dall’altro della necessità di offrire dei servizi qualificati, la soluzione più idonea sembra quella della costituzione della società in house.
Non sono mancati però i pareri contrari come quelli di Ernesto Pia (Forza Italia verso il PDL) che non ritiene saggia la scelta di una società in house e di Antonio Scanu (UDEUR) che per gli LSU preferirebbe l’assunzione diretta negli organici comunali.
Non è ancora esclusa l’assunzione diretta negli organici comunali, almeno per una parte dei 29 LSU, ma la soluzione che Ieri sera è sembrata incontrare i consensi maggiori del Consiglio comunale è quella della società in house.
La seduta di ieri è servita al Consiglio comunale per esaminare i termini della proposta illustrata dal dirigente del Settore tecnico comunale Giuseppe Pinna relativa all’ipotesi della costituzione di una società in house, a totale capitale pubblico, con socio unico il Comune di Oristano e forma giuridica di una società a responsabilità limitata, con un amministratore unico e un direttore tecnico. La società che dovrebbe chiamarsi Oristano servizi potrebbe diventare il braccio operativo del Comune di Oristano, consentire di risolvere il problema della stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e migliorare la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza in termini di efficienza, efficacia ed economicità.
Tra i possibili compiti della Oristano servizi la manutenzione del verde, la gestione dei cimiteri, degli impianti sportivi e dei parcheggi, i servizi di pulizia e alcuni servizi culturali.
Oltre alla stabilizzazione dei 29 lavoratori socialmente utili si punta anche all’assunzione dei venti operatori del verde pubblico il cui servizio di manutenzione (costo circa 600 mila Euro ogni anno) non sarà più affidato all’esterno come avviene adesso.
In questo modo – secondo l’Ingegner Pinna – si potrebbero ottenere delle economie di scala, una gestione unitaria dei servizi comunali, una maggiore flessibilità operativa ed un controllo diretto e costante della società e dei servizi da parte del Comune. La stabilizzazione degli LSU consentirebbe di accedere agli appositi contributi regionali.
Tra le criticità individuate dal dirigente comunale l’individuazione di un management qualificato, i pericoli derivanti dall’eccessiva municipalizzazione della società (lentezza, scarsa motivazione …), la necessità di forti investimenti iniziali per la qualificazione professionale e per l’acquisito delle attrezzature iniziali.
Il piano d’impresa presentato dall’Ingegner Pinna prevede che la società nei primi 5 anni si finanzi con i contributi regionali per le stabilizzazioni e con i fondi che il Comune già destina all’erogazione dei servizi. L’obiettivo è di arrivare all’autosufficienza nel 2014 per poter concorrere anche nel libero mercato.
Nel corso del dibattito l’Ingegner Pinna e il Sindaco Nonnis hanno chiarito i dubbi, sotto il profilo tecnico e politico, legati all’ipotesi della costituzione della società in house.
Il Sindaco Nonnis, in particolare, ha spiegato che la strada dell’inserimento negli organici comunali non è esclusa, ma i vincoli cui è sottoposto l’ente imporrebbero l’assunzione di un massimo di 20 lavoratori su un totale di 29. Per una soluzione equa e razionale del problema, che da un lato tenga conto delle esigenze dei lavoratori e dall’altro della necessità di offrire dei servizi qualificati, la soluzione più idonea sembra quella della costituzione della società in house.
Non sono mancati però i pareri contrari come quelli di Ernesto Pia (Forza Italia verso il PDL) che non ritiene saggia la scelta di una società in house e di Antonio Scanu (UDEUR) che per gli LSU preferirebbe l’assunzione diretta negli organici comunali.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:32
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