Consiglio comunale - Le linee del Comune per il pagamento degli espropri
Il Consiglio comunale di Oristano, nella seduta di ieri sera, ha affrontato la discussione sulla situazione degli espropri, sulle sofferenze finanziarie e sui provvedimenti
Data:
11 gennaio 2005
Il Consiglio comunale di Oristano, nella seduta di ieri
sera, ha affrontato la discussione sulla situazione degli espropri, sulle
sofferenze finanziarie e sui provvedimenti necessari a farvi
fronte.
Aprendo i lavori, il Presidente del Consiglio comunale
Tore Giorico ha fatto osservare due minuti di raccoglimento per le vittime del
maremoto nell’Oceano Indiano. Sempre per le popolazioni colpite dal cataclisma
il consigliere sardista Linalba Ibba ha proposto di devolvere il gettone di
presenza dei consiglieri per la seduta di ieri del Consiglio comunale.
Il Presidente Giorico ha anche voluto ricordare il
Professor Natale Delio Serra, Preside per trent'anni dell'Istituto tecnico
Mossa, scomparso nei giorni scorsi.
La discussione sugli espropri si è aperta con una
dettagliata relazione dell’Assessore al Bilancio e alle finanze Fabio Porcu che ha ricordato le tante
tappe di una vicenda vecchia di trenta anni, quando, nel 1973, il Piano di zona
di Torangius venne approvato dal Consiglio Comunale.
Porcu ha citato i provvedimenti della Regione, i ricorsi
dei proprietari dei terreni espropriati contro le indennità stabilite dalla
Regione e giudicate troppo basse (2 mila 500 Lire a metro quadrato), le sentenze
in vario grado fino a quelle definitive che condannano il Comune di Oristano al
pagamento di indennità per 170 mila Lire a metro quadrato. Per far fronte a
questa situazione il Comune ha chiesto l’intervento della Regione per un
finanziamento di 10 milioni di Euro, pari all’80% della somma occorrente (13
milioni di Euro) per il pagamento degli espropri. Dalla Giunta regionale, però,
è arrivato un finanziamento di circa 4 milioni di Euro.
L’Assessore Porcu ha quindi spiegato le soluzioni a
disposizione dell’Amministrazione per far fronte alla posizione debitoria che,
in assenza di accordi con i proprietari, sfiora i 19 milioni di Euro: 4 milioni
dalla Regione e un milione 200 mila Euro da economie derivanti da una sentenza
della Corte di Cassazione per una causa di esproprio vinta dal Comune. “Si potrebbe procedere con un mutuo di circa
5 milioni di Euro consapevoli però che la contrazione di un mutuo di tale
importo comporta un notevole vincolo nella gestione del bilancio per la parte
corrente. Abbiamo anche ipotizzato dei ricavi, delle entrate a lungo termine,
con una richiesta che abbiamo già fatto ai Consiglieri regionali della nostra
provincia che si dovrebbero prodigare per inserire un ulteriore finanziamento
complessivo di 6 milioni di Euro nelle leggi finanziarie 2005 e 2006. Però non
possiamo aspettare che la Regione ci risponda. Dobbiamo pensare a programmare le
entrate del Comune per far fronte alle obbligazioni contratte. Dobbiamo attivare le procedure di
recupero del conguaglio da parte dei soggetti tenuti al pagamento del saldo,
poiché obbligati dalle famose convenzioni sottoscritte, cioè quella famosa
convenzione sottoscritta che riguardava quella famosa formuletta: "salvo
conguaglio". Abbiamo un ulteriore ipotesi: introitare somme per la
trasformazione del diritto di superfici in diritto di proprietà in diversi piani di zona,
comprese le abitazioni realizzate nella borgata marina di Torre
Grande”.
Il Presidente della Commissione Bilancio Alessandro Lisini ha quindi ricordato
il lavoro della commissione nell’arco di tre sedute alla presenza dei funzionari
del Comune. “Conclusioni non se ne sono
potute trarre – ha detto Lisini -
perché così come non c'erano certezze il 20 Dicembre non vi sono certezze
neppure oggi. Mi riferisco all'importo che la Regione dovrà destinare al Comune
di Oristano. Formalmente non è stato comunicato il finanziamento della Regione.
C’è poi la speranza di ottenere nuovi fondi attraverso la Legge Finanziaria. Non
vi è certezza da un punto di vista giuridico nemmeno per l’entità delle risorse
che potrebbero essere recuperate dai conguagli. Non vi è neppure, né potrebbe
esserci, individuazione esatta di quanto il Comune complessivamente dovrà
erogare. La Commissione ha formulato alcune proposte: alienazione dei beni
comunali compresi i terreni di Torre Grande e cessione del diritto di proprietà.
Però, in assenza di elementi certi è difficile stabilire un percorso
compiuto”.
Mimmo
Serusi (SDI) ha avvertito il pericolo
di una sottovalutazione del problema.
“Oggi
– ha detto – abbiamo certezza di un finanziamento della
Regione di 4 milioni 200 mila Euro. Pensare di ricavare altre somme con le
ipotesi, le più strampalate, credo che possa essere utile, ma credo che non sia
sufficiente. Bisogna fare davvero un piano di rientro serio e credibile perché
solo in presenza di proposte serie e credibili potremmo avere da parte dei
proprietari espropriati ancora del tempo. Ma per buttare giù delle proposte
serie e credibili bisogna far lavorare un gruppo di lavoro intersettoriale. È
necessario capire, ad esempio, quanto si pensa di introitare dalla famosa
formuletta "salvo conguaglio" e se si intende intraprendere quella strada”.
Guido
Tendas (DS) ha accusato la Giunta di
non aver affrontato il problema con la necessaria determinazione, confidando
troppo nella promessa della Giunta Pili di un contributo regionale dell’80% “attraverso un ulteriore debito della
Regione.Oggi il Presidente Soru sta dicendo che questa Amministrazione non è più
disposta a farlo, ma non perché non si vogliono fare debiti, perché non è più
possibile farli, perché tutti i debiti che l'Amministrazione Regionale poteva
contrarre li ha contratti la Giunta precedente. Allora di fronte a questa
situazione la Giunta Barberio che programma di rientro ha? Se si vendono i
terreni di Torre Grande quanto si recupera? Il conguaglio quanto inciderà? Si
intende realmente percorrere la strada della trasformazione del diritto di
superficie in diritto di proprietà? Molto umilmente e onestamente credo che si
debba tornare in Consiglio Comunale con delle cose molto precise, con dei
numeri, con idee precise sulla vendita del patrimonio immobiliare, sul
conguaglio e sulla trasformazione del diritto di
superficie”.
Per Pietro
Arca (UDEUR) è impensabile rivolgersi “sempre a mamma Regione per chiedere aiuti;
sicuramente questo è un impegno precedente della Giunta Regionale Pili e della
Giunta Regionale Masala che non hanno onorato o che non hanno fatto in tempo ad
onorare, la Giunta Soru, anche se nei limiti di ristrettezza di bilancio per le
cose che voi avete appreso dalla stampa e che tutti sanno, ha fatto, secondo me,
il suo dovere soprattutto nei
confronti del Comune di Oristano. Questo però non basta. Il Comune deve proporre
con molta chiarezza come intende muoversi per chiudere queste transazioni.
L'esposizione è tale che non può essere sanata con i 4,2 milioni di Euro da
parte della Regione, tanto meno da dalla disponibilità finanziaria del Comune di
1,2 milioni, tanto meno ai mutui. Contrarre un mutuo di una valenza così
importante bloccherà sicuramente l'attività in altri settori”.
Per Linalba
Ibba (PSd’Az) non sono state presentate proposte e “mi preoccupo nel momento in cui mi sento
dire che nel medio termine arriveremo a circa 6 milioni di Euro attraverso il
contributo della Regione e da economie per un altro milione e 420 mila Euro.
L’altra soluzione è quella di avere l'inserimento nella programmazione
regionale. Non è in questi termini che si deve risolvere un problema di questa
natura. L’Assessore deve presentare un piano credibile ed aderente a quelle che
sono le normative perché altrimenti noi qui rischiamo davvero il tracollo e il
dissesto”. Il Consigliere sardista ha quindi proposto di utilizzare le cubature
in eccesso per trovare accordi con i proprietari dei terreni espropriati mentre
sull’ipotesi del mutuo da 5 milioni di Euro forse faremo meglio a dichiarare il
dissesto finanziario. Un mutuo da 5 milioni di Euro vuol dire per chi vi
succederà avere le mani legate. Cinque milioni di Euro sono una cifra che il
Comune di Oristano non può sopportare, non lo potrebbe sopportare se non a costo
di paralizzare qualsiasi tipo di attività”.
Franco
Cuccu (UDC) ha rilevato l’assenza da
tutti gli interventi del riferimento alla causa fondamentale del contenzioso che
si è innescato in molti comuni della Sardegna: l’approvazione del Presidente
della Giunta regionale.
“Il decreto
del Presidente della giunta regionale del 1975 ha approvato il piano delle
particelle di esproprio, il numero di metri quadri, la valutazione del costo
metro quadro, lo stanziamento dei fondi nel quadro economico e le modalità di
erogazione. Questo conteggio venne fatto sulla base della vecchia legge per gli
espropri di pubblica utilità e delle tabelle regionali. Su questa procedura si è
camminato, perché così doveva essere, perché così era
giusto”.
“Noi non
vogliamo assolutamente, non ci passa neanche per la testa, di chiedere il
sussidio regionale. Noi vogliamo che la Regione abbia una chiamata di
partecipazione per una condivisione della responsabilità che non è tutta da una
parte. È da una parte e dell'altra. Il problema è di Oristano, di Quartu, di
Alghero, è un problema della Regione autonoma della Sardegna. Siccome il
problema è serio, dico che ognuno ha l'obbligo morale intanto verso se stesso,
poi verso l'istituzione, poi verso i cittadini rappresentati, di affrontare il
problema nel merito e il problema di merito. È un problema giuridico politico
del quale dobbiamo farci carico insieme all'Amministrazione regionale, che ci ha
mandato al massacro”.
Cuccu ha poi precisato la posizione del Comune sul
conguaglio dei proprietari degli appartamenti: “I cittadini che hanno avuto in assegnazione
a titolo di proprietà le cooperative di cui facevano parte hanno avuto un
contratto con riserva di conguaglio; tradotto in parole povere significa che il
signor Rossi che ha fatto ricorso e ha vinto la causa avrà avuto una quota per
il valore capitale dell'area, interessi, rivalutazioni danni, fischi ed altre
cose; il valore dell'area deve essere parametrato al valore calcolato nel
momento del contratto e la differenza va corrisposta. Dico anche che se questa
differenza è eccessiva si può andare incontro ai cittadini con piano di
ammortamento, ma non si può fare a meno di chiedere il pagamento dei
conguagli”.
“Credo
– ha concluso - che il Consiglio Comunale debba esprimere
una volontà politica che deve essere a tutela dei cittadini interessati, dei
proprietari e di quelli che devono pagare il conguaglio. Che si preoccupi di
quei legittimi interessi, del legittimo interesse dell'Amministrazione comunale
e inviti, senza guerre contro nessuno, la Regione perché si faccia carico delle
sue responsabilità. Non si possono mandare in condizioni di dissesto finanziario
dei comuni che hanno l'unico torto di avere applicato la legislazione vigente
nel piano rispetto delle direttive regionali”.
Per Peppino
Marras (La Margherita) l’Assessore Porcu avrebbe dovuto presentare proposte
più incisive “ma forse non lo ha fatto
per non invadere la sfera di competenza del Consiglio comunale pur affacciando
qualche ipotesi di soluzione come la valorizzazione del patrimonio disponibile
dell’ente e le permute con i proprietari. Attraverso il Piano urbanistico
dobbiamo fare di tutto per valorizzare le aree di nostra proprietà, utili ai
fini di eventuali permute. Con questo indirizzo di massima il lavoro potrà
procedure più spedito, mettendo insieme il lavoro della Commissione, quello
dell'Assessore e quello dei tecnici”.
Anche Paolo
Vidili (UDS) ha lamentato la mancanza
di un piano di rientro dalla posizione debitoria: “Dobbiamo tornare in Consiglio con una
proposta seria, un piano serio e vedere tutti insieme come risolvere questo
problema, perché da qualsiasi parte si giri il problema occorre un
approfondimento di tutto il Consiglio. Quando parliamo di mutui ci sono
problemi. Parliamo di alienazione e ci sono problemi. Ma alla fine se abbiamo
delle cose concrete, se abbiamo dei pareri seri sul tavolo, le soluzioni da
questo Consiglio arriveranno in brevissimo tempo”.
Per Antonio
Scanu (Forza Paris) la Giunta Barberio fino a questo momento ha potuto fare
ben poco perché “solamente oggi abbiamo
certezza del valore dei terreni. Perché soli oggi ci sono state delle sentenze
che hanno dato certezza di valore ai terreni”.
Per Scanu, considerando le risorse disponibili e gli
impegni della regione, il Comune può contare su una base di partenza di 9
milioni di Euro “ritengo opportuno
chiudere il conguaglio con i proprietari delle case di via Cagliari, Brianza,
Silì e Donigala e dei piani di zona di Torangius anche se questi dovranno
avvenire solo dopo che si concluderanno le cause ancora in
corso”.
Per Tonino
Falconi (Forza Paris) è pericoloso procedere alla vendita dei terreni in
questo momento perché il loro valore è troppo basso “Torre grande ora è nel periodo di trend
negativo, nel periodo più basso, e ricaveremmo troppo poco da terreni preziosi
che potranno essere alienati una volta che gli avremmo dato il giusto valore.
Una strada da percorrere, invece, è quella del
conguaglio”.
Per Claudio
Atzori (DS) il Consiglio deve dare un preciso mandato alla Giunta per
predisporre un piano economico preciso e “se è vero che le colpe non sono
esclusivamente di questa Giunta è anche vero che questa Giunta ha iniziato il
suo mandato sapendo che non avrebbe potuto rinviare la soluzione del problema”.
Francesco
Federico (La Margherita) ha espresso
forti perplessità per le troppe speranze riposte nei finanziamenti regionali, ha
auspicato la valorizzazione dei terreni comunali attraverso il PUC ed ha
aggiunto “come è possibile che gran parte
del debito sia composto da interessi e spese legali? Non dico che ci sia stato,
ma se ci dovesse essere stato qualche errore da parte di qualche ufficio che è
giusto che la responsabilità di un singolo debba essere individuata e se la
debba pagare quel singolo”.
Nella replica l’Assessore Porcu ha invitato il Consiglio a dare
mandato alla conferenza dei Capogruppo di stilare un ordine del giorno “che evidenzi, tenendo conto dei decreti dei
Presidenti della Giunta regionale che si sono succeduti nel tempo delle
obbligazioni che il Comune è andato incontro, con un piano predisposto dagli
uffici con permute, valorizzazione e piano di
rientro”.
La proposta ha avuto il parere contrario di Mimmo Serusi
(SDI) e a favore di Franco Cuccu (UDC).
Mentre numerosi chiedevano di poter intervenire per
mozione d’ordine, il Presidente del Consiglio Tore Giorico ha messo in votazione
la proposta che è stata approvata a maggioranza. Una votazione la cui validità,
però, è stata contestata dalla minoranza.
I lavori del Consiglio comunale sono stati aggiornati a
questa sera.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:31
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