Consiglio comunale - Presentata in aula la relazione di sintesi di Secchi e Viganò

Con la relazione di sintesi degli architetti Bernardo Secchi e Paola Viganò l’adeguamento del Piano urbanistico comunale al PPR e al Piano di assetto idrogeologico compie un altro passo avanti.

Data:
31 luglio 2009

Con la relazione di sintesi degli architetti Bernardo Secchi e Paola Viganò l’adeguamento del Piano urbanistico comunale al PPR e al Piano di assetto idrogeologico compie un altro passo avanti.

Questa mattina i due professionisti sono intervenuti in Consiglio comunale presentando il risultato del loro lavoro.

L’architetto Bernardo Secchi è intervenuto ricordando i tre scenari sui quali hanno impostato la loro analisi e l’avanzamento compiuto nelle scorse settimane.
Cosi ha ricordato la ricchezza di risorse idriche del territorio che ha disegnato questo territorio attraverso il sistema dei canali e delle strade.
“Uno dei caratteri fondamentali che suggeriamo di non dimenticare è proprio questa presenza dell'acqua - ha detto Secchi -. In generale abbiamo una rete di strade che scorre grosso modo da nord est verso sud ovest, determinato dall'orografia e da tante altre cose e un sistema stradale che scorre in senso opposto”.
Il tema dell’acqua, così come quello della biodiversità e dell’energia, è strettamente legato allo scenario di “Oristano città al 100% sostenibile”. E sull’energia Oristano può giocare un ruolo importante con la produzione eolica e solare.
“Il secondo scenario che abbiamo proposto è quello di Oristano una meta turistica di eccellenza – ha aggiunto -. Oristano ha un paesaggio molto bello. Però è un paesaggio molto delicato, non è il paesaggio forte che avete in tutta la zona di Olbia per esempio, del nord est, non è il paesaggio de La Maddalena, di Stintino o di Alghero. E' un paesaggio molto più delicato per valorizzare il quale occorre una grandissima attenzione e soprattutto la grandissima consapevolezza che basta poco per rovinarlo definitivamente. Allora dobbiamo pensare a un turismo un po' diverso, non possiamo metterci oggi a fare concorrenza a tutta l'area del nord est della Sardegna o ad Alghero. Dobbiamo pensare che esistono dei potenziali turisti che possono essere attratti e, considerati i caratteri climatici della zona di Oristano, di pensare a diverse forme di turismo per persone che si fermano per un lungo periodo e non per la settimana o i 15 giorni di mare. Questo è un turismo crescente in Europa e in tutto il mondo occidentale e che deriva da due fenomeni che si sostengono uno con l'altro: uno è che stiamo invecchiando in modo rapido e evidente e l’altro è che i fondi pensione del nord Europa investono nel campo del turismo per persone anziane che rimangono un lungo periodo a "svernare" in queste regioni. Allo stesso modo si può puntare a un turismo di pratiche sportive così come a un turismo nautico usando i vostri due porti”.
Il terzo scenario al quale ha fatto riferimento l’architetto Secchi è quello della qualità della vita.
“Se partiamo con l'idea che questi tre scenari sono tre grandi cambi di azione che ci fanno intravedere alcune opportunità e alcune possibilità del territorio di Oristano, possiamo cominciare a immaginare una strategia” ha concluso Secchi.

Per l’Architetto Paola Viganò “Una mappa strategica è l'occasione per provare a dare un significato più concreto ad alcuni dei temi che gli scenari hanno cominciato a indicare. È un momento di costruzione di un progetto urbanistico che si vuole anche differente da quelli del passato. Una strategia indica una preoccupazione su livelli differenti: spaziali e temporali. Significa interrogarsi su una sequenza di mosse di azioni nel tempo e anche di rapporti tra i diversi attori. Quindi ragionare di progetti strategici significa cominciare anche a elencare alcuni attori (quelli dell’area vasta) che sono presenti con i quali l'amministrazione deve trovare un possibile dialogo. Non c'è un ragionamento di quelli che noi vi proponiamo che possa essere contenuto interamente all'interno del perimetro comunale di Oristano. Questo non deve essere subito come qualcosa che vi impedisce di prendere decisioni rapide o semplici, ma invece come un'occasione, come una potenzialità”.

“A noi – ha aggiunto - sembra che la prima potenzialità di Oristano stia nel suo territorio. Una parte importante di questo progetto è proprio quella di fare entrate il territorio nella città, nel chiarire che non c'è una separazione, una chiusura, ad esempio, tra le aree agricole e il loro paesaggio e le aree costruite, più dense della città … Ci sono grandi spazi da sfruttare. Ad esempio il parco fluviale, ma questo parco se non riesce a infiltrarsi, a estendersi e a connettersi a tutti gli altri spazi pubblici della città, rimarrà un oggetto, un grande oggetto separato e quindi alla fine non sarà davvero un parco, sarà solamente una grande zona individuata dentro a alcuni piani.
Per l’architetto Viganò occorre puntare sugli schemi direttori tra il centro e l'aeroporto, tra i quartieri e le frazioni ed infine sulla ferrovia.

Nei prossimi giorni la relazione di sintesi degli architetti Secchi e Viganò sarà inviata a tutti i consiglieri e diventerà la base di discussione per l’adeguamento del PUC al PPR e al PAI.
 

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:32