Consiglio comunale - Respinta la mozione di revoca del Presidente Giorico
Il Consiglio comunale di Oristano ha respinto la mozione di revoca del Presidente dell’assemblea Salvatore Giorico. La mozione, che era stata firmata da 24 consiglieri di maggioranza, ha ottenuto
Data:
21 febbraio 2006
Il Consiglio comunale di Oristano ha respinto la mozione di revoca del Presidente dell’assemblea Salvatore Giorico.
La mozione, che era stata firmata da 24 consiglieri di maggioranza, ha ottenuto 20 voti a favore non raggiungendo il quorum di 21 voti necessario per l’approvazione. Due sono stati gli astenuti (il Sindaco Barberio e Stefano Contini di AN) e 2 i contrari (Antonio Scanu dell’Udeur e Gianfranco Pinna dei Riformatori). La minoranza non ha partecipato al voto.
In apertura di seduta il Presidente Giorico ha distribuito ai consiglieri i pareri scritti degli ultimi due Segretari generali del Comune di Oristano, Aldo Cappai e Lorenzo Moretti, e quello dello Studio Legale Barberio Porcu.
Sempre in apertura di seduta il Presidente Giorico ha annunictao le assenza giustificate dei consiglieri Marcello Serra (UDC), Mario Musinu (FI) e Gianfranco Licheri (Fortza Paris).
La mozione di revoca è stata illustrata da Franco Cuccu (UDC) che ha rilevato come l’assenza di tre firmatari della mozione (Musinu perchè ricoverato ad Ozieri, Licheri per un grave lutto in famiglia, Serra per un impegno di tipo istituzionale) potesse influire sull’esito della votazione “ma quella di oggi non è una riunione per decidere su un’azione amministrativa del Comune di Oristano, è una riunione per dare seguito amministrativo ad un Presidente politicamente già revocato” ha detto Cuccu che rivolgendosi al Presidente Giorico ha aggiunto “Sul piano politico lei è già un abusivo in quel posto. Certamente, sotto il profilo giuridico questo non è sufficiente, le carte che ha portato oggi non aggiungono nulla di nuovo se non l'aspetto non elegante che per quanto riguarda lo studio esterno avrebbe fatto bene a sceglierne un altro”.
“Quando si fa una revoca – ha aggiunto Cuccu - è comunque una sconfitta della politica, perchè c'è una scelta sbagliata a monte. È una sconfitta di chi l'ha fatta e del sistema. Certo, ci sono personalità, caratteri, formazioni culturali che per certe cose basta soltanto che si raggiunga soltanto l'espressione politica e non rimangono attaccate come una patella come sta facendo lei, una patella attaccata allo scoglio per un posto che non le compete più. È dunque un atto spiacevole ed è giusto che sia io che sono stato il principale sostenitore della candidatura del Presidente del Consiglio tre anni e mezzo fa, che sono stato tra i suoi più strenui difensori, a intervenire per primo e a spiegare i motivi di questa mozione. Con tutti i miei limiti e difetti ho il coraggio di dire quando sbaglio e tentare se posso di modificare le mie decisioni. Ecco perché mi sono fatto carico di raccogliere le firme su questa mozione di revoca. Il carteggio che la riguarda contiene tutti i verbali del Consiglio Comunale. Ognuno è un atto d'accusa nei confronti della gestione della Presidenza. Non siamo mai riusciti ad avere un metro di gestione dell'aula uniforme. Lei è riuscito in un'impresa difficile: non essere compreso e condiviso nè dalla maggioranza nè dalla minoranza ... Lei ha mostrato una ignoranza assoluta del regolamento, delle disposizioni e delle regole in esso contenute. Presidente, lei non ha applicato e nonostante non potesse interpretare ha interpretato con risultati disastrosi. Non so come andrà questa votazione perchè tre firmatari che sono assenti. So che da oggi ci sarà una gestione nuova in questo Comune, comunque vada la votazione in quest'aula, so che lei da oggi è un ostacolo verso la normalità. Mi pento come Consigliere comunale e come politico di aver sostenuto e votato la sua candidatura a Presidente. Farò di tutto, oggi e domani, fino alla fine del mandato perchè questa anomalia venga rimossa”.
Ivano Cuccu (DC) ha manifestato dispiacere per la mozione di revoca, ma ha spiegato di voler rispettare gli impegni politici assunti con i cittadini e con il partito più autorevole del Consiglio comunale. Poi, ha chiesto al Presidente Giorico di impedire il voto facendolo precedere dalle sue dimissioni: “Lei non è più sostenuto dalla maggioranza e dal suo partito e quando una persona all'interno del proprio partito non è più sostenuta deve mettere in primo piano gli interessi della città e farsi da parte”.
Peppino Marras (Margherita) ha spiegato che “non è ammissibile che l’istituzione rimanga bloccata perché si deve discutere la sfiducia al Presidente del Consiglio comunale”.
Secondo Francesco Pinna (UDS) il Presidente Giorico si sarebbe dovuto presentare dimissionario in aula “il gruppo dell’UDS, con grande coerenza, ha sostenuto la mozione di sfiducia nel 2003 e oggi la riconferma. Conosciamo le regole del gioco, conosciamo le regole della politica e sappiamo essere coerenti e leali nei confronti degli alleati”.
Antonello Sotgiu (Oristano al centro) ha sottolineato la tristezza del momento, evidenziato il ritorno del giustizialismo e negato che l'ordine del consiglio sia stato turbato dal comportamento della presidenza.
Alessandro Usai (Per Oristano) ha posto l’accento sulle diferrenze tra la mozione di sfiducia del 2003 e quella di revoca del 2006.
Secondo Antonio Scanu (Udeur) se sono stati commessi errori e atti illegittimi tutto il Consiglio comunale dovrebbe andare a casa. Scanu ha spiegato che con coerenza avrebbe votato contro la mozione così come fece nel 2003.
Per Francesco Federico (Margherita) è evidente il tentativo di gettare la colpa dell’inadeguatezza della maggioranza su attori esterni così come è accaduto per il PUC con la Regione.
Secondo Linalba Ibba (Psdaz) con il dibattito di ieri si è scritta una pagina nera nella storia della politica oristanese. Poi, ha criticato il Presidente Giorico e la maggioranza per il modo in cui hanno voluto “tappare la bocca alla minoranza con tutti i modi consentiti anche quelli ai limiti della legittimità”. Il consigliere sardista ha parlato di una maggioranza in crisi.
Claudio Atzori (DS) ha condiviso i contenuti della mozione “perché dal momento in cui sono entrato questo Consiglio, tre anni e mezzo fa, non è passata seduta senza che lei ne abbia combinata una”. Ha quindi annunciato che non la avrebbe votata per il modo in cui la maggioranza si è confrontata con la minoranza.
Angelo Angioi (AN) ha ricordato la lettera con la quale nello scorso mese di Novembre Alleanza nazionale chiese al Presidente Giorico di dimettersi pur confermando la stima nei confronti della persona. Una richiesta che non è stata accolta ed alla quale è seguita una lunga telenovela il cui epilogo è stato la mozione di revoca. Angioi ha quindi ricordato la “perenne” inattività della commissione statuto.
Sergio Locci (UDC) ha spiegato che con la mozione di revoca la maggioranza intende apportare i correttivi per ripristinare la correttezza in aula e ha accusato la minoranza di scarsa coerenza rispetto al voto espresso con la mozione di sfiducia del 2003.
Secondo Maria Delogu (DS) il Consiglio si è trovato di fronte a una sgradevole resa dei conti all’interno della maggioranza e proprio per questo motivo, nonostante il Presidente non sia stato super partes, tocca alla maggioranza gestire questo problema.
Per Francesco Varsi (Riformatori) il Presidente Giorico “questa mozione se l’è cercata perchè ha avuto spesso il torto di aver dato la parola in alcune circostanze ai Consiglieri che non ne avevano il diritto e che con scusa di comunicazioni personali facevano i loro discorsi politici o i loro comizi”. Varsi ha ricordati i tanti appunti mossi sulla conduzione del Presidente.
Antonio Leoni (AN) ha spiegato che avrebbe votato la mozione se gliela avessero presentata e se i contenuti fossero stati differenti visto che il documento in discussione contiene elementi non corretti.
Alessandro Lisini (AN) si è soffermato sul concetto di democrazia al quale spesso fa riferimento il Presidente Giorico e lo ha invitato a essere conseguente considerando che la democrazia ha come presupposto fondamentale il consenso “quel consenso che il Presidente non ha più”.
Secondo Guido Tendas (DS) questo episodio conferma il fallimento della maggioranza.
Gianfranco Pinna (Riformatori) non ha condiviso la mozione e ha annunciato il voto contrario, ma anche invitato il Presidente Giorico a dimettersi.
Concluso il dibattito la mozione è stata messa ai voti per appello nominale.
Venti consiglieri hanno votato a favore, due si sono astenuti, due hanno votato contro e la minoranza non ha partecipato al voto.
Con venti voti favorevoli la mozione nonn ha raggiunto il quorum di 21 ed è stata respinta.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:31
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