Consiglio comunale - Respinta la mozione di sfiducia al Presidente Giorico

Il Consiglio comunale di Oristano ha respinto la mozione di sfiducia presentata dai consiglieri di minoranza nei confronti del Presidente dell’assemblea Tore Giorico . La bocciatura della

Data:
18 novembre 2003

Il Consiglio comunale di Oristano ha respinto la mozione di sfiducia presentata dai consiglieri di minoranza nei confronti del Presidente dell’assemblea Tore Giorico.

La bocciatura della mozione, a maggioranza, è arrivata al termine di una lunga discussione durante la quale sono intervenuti numerosi consiglieri.

La prima a intervenire è stata Linalba Ibba (PSdAz) che ha evidenziato come l’ultimo atto che ha indotto la minoranza a presentare la mozione è stato il caso della votazione sul nuovo regolamento del Consiglio comunale, ma anche per la mancata conferenza dei capigruppo e “perché non tiene in considerazione le proposte della minoranza. Lei, Presidente, parteggia in maniera plateale e noi ci sentiamo calpestati nei nostri diritti”.

Claudio Atzori (DS): “Non vediamo nel Presidente quel ruolo di garante che dovrebbe avere ciascun Presidente di Consiglio. Oggi ne abbiamo un altro esempio: correttezza avrebbe voluto che al suo posto i lavori venissero gestiti dal vice Presidente. E correttezza politica avrebbe voluto che lei si dimettesse e si facesse rieleggere eventualmente subito dopo dalla sua maggioranza”.

Antonello Sotgiu (UDR): “In questo Consiglio, signor Presidente, pur riconoscendo l'alta tensione che ogni tanto si verifica, lei ogni tanto non interviene a seconda del suo ruolo. Per il futuro la invito a volere applicare il regolamento in maniera corretta e imparziale”.

Peppino Marras (Margherita): “Se il voto fosse stato segreto lei sarebbe stato sfiduciato in maniera forte da questo Consiglio. Questa sfiducia è di tipo tecnico e politico: Politica perché non c’è mai stata fiducia nei suoi confronti. Solo la maggioranza l’ha concessa per trovare un equilibrio al suo interno. Tecnica perché ha commesso alcune mancanze gravi, prima di tutto nel funzionamento del Consiglio, ma anche nei rapporti con i gruppi e poi votando a favore il regolamento del Consiglio si è sfiduciato da solo. Se le è rimasto amore per le istituzioni dovrebbe dimettersi”.

Paolo Vidili (UDR): “Più volte in questi mesi ha rappresentato solo a maggioranza. Nello scorso mesi di aprile si è rifiutato di convocare il Consiglio dietro richiesta della minoranza, ritenendo gli argomenti (il PUC) generici e inopportuni. Qualche mese fa ha richiesto, senza le necessarie motivazioni di ordine pubblico e senza nessuna censura, così come previsto dal regolamento, l'intervento del vigile urbano per fare allontanare dall'aula del consiglio un Consigliere che in quel momento svolgeva il suo corretto ruolo istituzionale. Infine la votazione sul regolamento e tutti sappiamo come è andata. Capisco perfettamente che questa mozione di sfiducia chiaramente sarà bocciata, soffocata dalla maggioranza. Mi auguro però che lei Presidente ne capisca lo spirito e ne faccia tesoro perchè‚ questo Consiglio ha necessità non certo di un arbitro di parte, ma di un Presidente imparziale”.

Guido Tendas (DS): “Una mozione di sfiducia è un atto politico grave, ma non è un atto di lesa maestà anche se questa maggioranza prepotente lo considera tale. Questa seduta doveva essere presieduta dal Vice Presidente e il Presidente si sarebbe dovuto dimettere per farsi rieleggere dalla sua maggioranza”.

Pietro Arca (UDEUR): “La mozione non è edificante per lei ma sicuramente non lo è per questo Consiglio. I suoi atteggiamenti non sono arroganti o prepotenti, sono generati dalla mancanza di cultura politica e istituzionale. Peraltro in quest’aula è mancata anche la funzione del notaio”.

Francesco Pinna (UDR): Se in queste sedute il Consiglio ha fornito ai cittadini uno spettacolo poco edificante la colpa è solo del Presidente che non ha mai saputo portare avanti i lavori del Consiglio, non ha mai saputo far rispettare il regolamento consiliare o l'ha rispettato a suo comodo e piacimento. Lei sa quanto mi dispiace dire queste cose perché sa quanto la stimo. Proprio per il bene che le voglio e per il bene suo, del Consiglio e dell'intera città la invito a rassegnare le dimissioni”.

Alessandro Usai (UDEUR): “Nessuno di noi ha firmato a cuor leggere questa mozione anche perché nessuno vuole fare un  attacco personale. Però occorre che da parte sua ci sia una revisione nell’interpretazione del regolamento che spesso, come lei stesso ha detto, qualche volta è stato fatto a suo uso e consumo”.

Francesco Federico (Margherita): “Troppe controverse interpretazioni questa presidenza ha dato al regolamento e questo spesso ha causato notevole attrito tra il Consiglio e la Presidenza, a solo esclusiva danno dei lavori dell'assemblea.  Da poco la proposta di modifica al regolamento è stata un chiaro atto di sfiducia da parte della maggioranza nei confronti del Presidente. Cosa pensare poi di un Presidente che quando convoca il Consiglio Comunale senza consultare la conferenza dei Capigruppo contravviene di fatto a delle regole che lui stesso dovrebbe invece garantire? Per tutto questo ritengo che sia necessario sostituire l'attuale Presidente del Consiglio Comunale con la speranza che chi subentrerà possa garantire all’assemblea un gestione autorevole e serena”.

Guerino Polimeno: “Presidente, lei più volte ha tradito gli impegni presi nei confronti dei capigruppo e del Consiglio. Non mi illudo che i colleghi della maggioranza votino a favore di questa nostra mozione, però mi permetto di far notare che la maggioranza hanno già votato la sfiducia votando la mozione sul regolamento”.

Oscar Cherchi: “La città oggi sta parlando del Presidente e sta capendo che non è solo la Giunta o il Sindaco che non funzionano. A questa maggioranza fa difetto la democrazia e questo sorprende perché molti degli esponenti della maggioranza fino a poco tempo fa erano della Democrazia Cristiana, un partito che ha sempre tenuto alti i valori della democrazia. Questa non è una mozione di sfiducia, è una mozione di sfida nei vostri confronti. Ci avete voluto mettere il bavaglio ma questo è un errore che , prima o poi, si paga. Mi rivolgo al signor Sindaco: probabilmente lei non riuscirà a completare i i suoi nobili programmi e le sue idee per un semplice motivo: lei è bloccato e inchiodato dal ricatto. Se avesse il coraggio di sostituire qualche uomo di Giunta che non funziona, andare contro il Presidente e qualcuno della maggioranza, probabilmente riuscirebbe ad ottenere il suo obiettivo e il suo risultato”.

Antonio Scanu (PPS): “Non è vero che il Presidente protegge la maggioranza, se ha guardato con favore qualcuno questa è stata la minoranza e siamo stati noi a essere stati penalizzati nell’andamento dei lavori”.

Franco Cuccu (UDC): “Questa è un'iniziativa alla quale io do scarsa rilevanza politica per due fondamentali ragioni: la prima è la consapevolezza degli stessi presentatori che la mozione non passerà; la seconda è che è difficile prendere sul serio una proposta di ritiro della fiducia da parte di chi quella fiducia non ha mai dato. Riguardo alla sfida lanciata da qualche consigliere spero che non sia la giornata nella quale la minoranza si dichiara non più minoranza ma opposizione; spero che non sia la giornata nella quale la minoranza dichiara la lotta dura senza paura. Se così fosse andremo avanti lo stesso. Abbiamo il mandato di governare e lo faremo con tutti i mezzi consentiti dalla legge, dallo statuto e dai regolamenti. Il Presidente ha il sostegno pieno dell'UDC e della maggioranza che l'ha eletto e che le chiede di continuare a essere il Presidente di tutti, nonostante l'atteggiamento di chi rifiuta che una parte del Consiglio possa proporre una deliberazione di modifica del regolamento”.

Tonino Falconi (PPS): “Le parole che tuonano più frequentemente in quest'aula sono: sfida, arroganza, prepotenza. Ma questo non è un club di dittatori, qui siamo in un consiglio comunale. La sua posizione, signor Presidente, è una posizione sicuramente difficile, non a caso sta più in alto di tutti e chi sta più in alto sa che può fare anche degli errori più grossi. Lei però sicuramente è stato il nostro garante e chiedo e voglio che continui ad esserlo”.

Antonio Leoni (AN): “La sfiducia può essere data solo a chi amministra e solo a chi governa, non al Presidente che invece è una figura istituzionale, una figura di garanzia. Se guardiamo questa mozione le motivazioni sono del tutto inconsistenti. Sulla regolarità delle votazioni vorrei capire quando mai i Consiglieri della minoranza possono  affermare di aver assistito a violazioni del regolamento quando nell'episodio a cui si riferivano loro stessi erano assenti. I fatti che rilevano in questo Consiglio sono i fatti che avvengono in Consiglio, dentro l'aula, non quelli che avvengono fuori o di cui si sente parlare dai giornali. Per quanto riguarda la mancata convocazione della commissione statuto e regolamento bisogna dire che la commissione è stata convocata e molte volte è andata buca.

Giuliana Fancello (PPS): “A mio parere, sino ad oggi, se qualcuno deve recriminare sulla conduzione dei lavori sicuramente sono i Consiglieri della maggioranza. Non è vero poi che vogliamo imbavagliare ha minoranza, niente di più falso. Con il nuovo regolamento l'intento era quello di regolamentare i lavori consiliari e impedire che qualche Consigliere impedisse a noi di parlare. Giudicare una persona è troppo semplice, stasera ho visto diversi attacchi, soprattutto nei confronti di chi in quel momento no poteva replicare. Quindi l'ho visto esclusivamente come l'attacco personale a una persona”.

Francesco Varsi (Riformatori): “Signor Presidente, probabilmente lei questa mozione se l'è cercata perchè molto spesso ha avuto un occhio di riguardo verso la minoranza, dando la parola a Consiglieri che non la meritavano. Troppo buono, signor Presidente, con chi non rispetta i tempi e con chi, probabilmente, doveva essere allontanato dall'aula. Noi brevemente le esprimiamo la nostra fiducia e respingiamo in modo deciso la mozione di sfiducia della minoranza”.

Giovanni Masala (PPS): “La mozione di sfiducia la meriterebbero la maggioranza e la minoranza che dovrebbero ripensare sui comportamenti tenuti durante certe sedute. Le modifiche al regolamento, poi, si propone di di disciplinare meglio i lavori, i tempi, anche nell’interesse della minoranza”.

Mimmo Serusi (SDI): “Un risultato con la mozione di revoca io credo che la minoranza l'abbia già ottenuto. Ha ottenuto che la sua maggioranza coralmente l'abbia difeso, cosa che non ha saputo fare in un anno e mezzo, periodo durante il quale il Presidente è stato delegittimato dalla sua maggioranza”.

Il Sindaco Antonio Barberio: “Questo argomento sollecita una riflessione sull'opportunità che ogni Consigliere ha di richiedere maggiore attenzione nell'applicazione delle regole che governano questa assemblea. La mozione appare esasperata nella forma ed esagerata nella sostanza poiché credo che l'impegno del Presidente nella conduzione dei lavori vada apprezzato, pur tenendo conto che non sono mancati atteggiamenti controversi, dei quali ciascuno sa di dovere rispondere dinanzi al Consiglio, oltre che nei confronti dei cittadini che con loro voto hanno votato i loro rappresentanti. Il ruolo di Presidente del Consiglio richiede pacatezza e moderazione, la stessa che deve essere dote primaria dei Consiglieri. Soprattutto di coloro che vantano maggiore esperienza. Da parte nostra confermiamo la piena fiducia al Presidente ed auspichiamo per il futuro che non si vada verso una sterile contrapposizione dialettica”.

È quindi intervenuto lo stesso Presidente Giorico: “Signor Sindaco, signori Consiglieri, ho ascoltato attentamente il dibattito odierno e credo sia del tutto in linea col ruolo che ho l'onore e l'onere di ricoprire per il fatto di non soggiacere a lusinghe, da qualsiasi parte esse provengano. Mi preme del resto evidenziare che quanto questa Presidenza ha fatto fino a oggi è frutto di un'azione adeguata al rispetto delle regole e della dignità dell'assemblea, dei Consiglieri del Sindaco e degli Assessori che occupano i banchi dell'aula. Con ancora maggiore impegno ed energia garantirò il diritto della maggioranza di attendere l'indirizzo politico che essa si Š data forza del mandato elettorale datogli dagli elettori. Non di meno posso garantire che le minoranze abbiano il diritto a giudicare il mandato di chi governa come si addice a chi occupa un ruolo di opposizione. Ciò nell'auspicio di un confronto dialettico tra le parti”.

La mozione è quindi stata respinta a maggioranza.

 

Il Consiglio comunale ha poi ripreso la discussione sugli indirizzi per la discarica consortile di Bau Carboni. Al termine di un lungo dibattito la seduta è stata sciolta per la mancanza del numero legale. La minoranza di centro-sinistra ha infatti abbandonato l’aula dopo che era stato respinto un emendamento alla proposta di indirizzi, con la quale si intendeva impegnare la Giunta a non vendere i terreni di Bau Carboni al Consorzio industriale

Gli indirizzi sui quali la conferenza dei capigruppo si era accordata sono stati letti in aula da Franco Cuccu (UDC) e prevedevano l’impegno della Giunta per a fare quanto necessario per l'avvio delle procedure per la dismissione dell'attuale discarica, a richiedere con urgenza al Presidente della Regione che nelle more di definizione dell'eventuale realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti autorizzi il conferimento dei rifiuti in discarica della sola città di Oristano, a verificare rapidamente se il progetto di un impianto per il trattamento dei rifiuti da realizzarsi nell'area adiacente a bau craboni sia corredato da tutte le approvazioni e autorizzazioni necessarie nel rispetto della legislazione che regola la materia, a invitare il Presidente della Provincia a convocare con urgenza la conferenza dei 78 Sindaci della provincia di Oristano alla presenza dell'assessore provinciale all'ambiente e dei rappresentanti del consorzio per il nucleo di industrializzazione per l'Oristanese al fine di definire la più opportuna soluzione al problema nella più ampia conoscenza di ogni aspetto e nella più completa chiarezza.

Durante il dibattito erano intervenuti Linalba Ibba (PSdAZ) che aveva chiesto una verifica puntuale sull’intera vicenda e sulla possibilità di individuare nuovi siti, Paolo Vidili (UDR) secondo cui non è più tollerabile che comuni di altre province scarichino a Bau Carboni, Claudio Atzori (DS) che ha invitato a riflettere sui rischi sanitari che crea la discarica e in particolare a causa dei rifiuti che prima erano conferiti a Serdiana e che sono a rischio tumori, Giovanni Masala (PPS) secondo cui i disagi di oggi sono figli delle scelte di ieri, Pietro Arca (UDEUR) che ha chiesto maggiori informazioni sul progetto del Consorzio e sull’intera problematica, Antonello Sotgiu (UDR) che ha invitato ad affrontare il problema in sede di Conferenza di servizi, Franco Cuccu (UDC) che ha ribadito la necessità di chiudere e bonificare la discarica, ma anche di valutare compiutamente il progetto del Consorzio industriale per il nuovo impianto di trattamento dei rifiuti che ha già una serie di autorizzazioni da parte di vari enti e tra queste anche la Valutazione di impatto ambientale, Oscar Cherchi (UDR) secondo cui prima di esprimere compiutamente degli indirizzi occorre valutare bene tutti gli elementi ma che sulla chiusura della discarica non si transige e che il nuovo impianto per il trattamento deve preferibilmente rimanere a Oristano, Giuseppe Vacca (Riformatori) che ha invitato a bonificare la discarica e a prendere una decisione solo dopo aver dato vita a un confronto tra tutte le parti interessate, Francesco Federico (Margherita) che ha lamentato la mancanza di concertazione tra Comune, Provincia e Comitato spontaneo dei residenti,  Guerino Polimeno (DS) che ha precisato che la Valutazione di impatto ambientale è stata concessa per l’impianto ma non sul sito, Tonino Falconi (PPS) che ha proposto un tavolo di discussione aperto a tutti i comuni della provincia, Sergio Locci (UDC) che ha invitato a far prevalere l’interesse superiore e ha precisato che i conferimenti a Bau Carboni potranno andare avanti fino al 16 luglio 2005, Francesco Pinna (UDR) che ha invitato a riflettere su cosa può significare impedire la realizzazione del nuovo impianto e a organizzare una riunione del Consiglio comunale con i tecnici del Consorzio industriale, Mario Musinu (Forza Italia) che ha ricordato gli sbocchi occupazionali legati alla realizzazione dell’impianto e invitato a effettuare una puntuale manutenzione dei mezzi che quotidianamente scaricano i rifiuti a Bau Carboni.

Prima dello scioglimento della seduta sono è intervenuta la Giunta.

L’Assessore al Bilancio, Patrimonio e Programmazione Fabio Porcu che ha ricordato come Bau Carboni negli anni passati sia stato già un passo avanti rispetto alla situazione precedente quando ogni Comune apriva all’ingresso del paese discariche prive di controllo e di dispostivi di protezione: “Oggi si tratta di decidere sull’autonomia della nostra comunità in tema di rifiuti. Peraltro occorre pensare che portare i rifiuti fuori dalla Provincia comporterebbe un aggravio dei costi valutabile intorno al miliardo l’anno tra maggiori costi di trasporto e di conferimento. Quindi il nostro indirizzo è alienare il terreno sulla base delle condizioni poste dalla Commissione comunale al Bilancio e con tutte le garanzie per il rispetto dell’ambiente e dei cittadini”.

L’Assessore all’Urbanistica e ai Servizi ambientali Mariano Biddau secondo cui con il nuovo impianto i pericoli per l’ambiente saranno minimi.

L’Assessore all’Ambiente Mauro Solinas ha ricordato che il Comune non ha un potere di controllo sulla discarica e ha anticipato una comunicazione alla Regione per chiedere che, in considerazione della situazione di criticità, d’ora in avanti a Bau Craboni siano conferiti solo i rifiuti di Oristano.

 

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31