Consiglio comunale - Salta la prima seduta dedicata all'adozione del Piano particolareggiato del centro storico
Un’irregolarità nel deposito degli atti ha invalidato la seduta
Data:
15 luglio 2015
Niente da fare nella prima seduta del Consiglio comunale dedicata alla discussione e adozione del Piano Particolareggiato del Centro storico di Oristano. Un’irregolarità nel deposito degli atti ha invalidato la seduta.
“La documentazione messa a disposizione dei consiglieri era incompleta e questo non consente di affrontare l’esame di un argomento tanto importante con tutti gli elementi conoscitivi essenziali” hanno lamentato dai banchi della minoranza.
Il Presidente del Consiglio comunale Marco Cossu ha quindi chiuso anticipatamente la seduta e rinviato l’esame del Piano.
In precedenza l’Assessore all’Urbanistica Filippo Uras aveva presentato le linee fondamentali del Piano particolareggiato del centro storico: “Con questo piano puntiamo a vincere la sfida di ripopolare il centro storico che potrebbe avere una capienza di 3.000 persone, ma che oggi conta solo 850 residenti”. Uras ha ricordato il lungo lavoro condotto per la stesura del Piano, gli incontri pubblici e il coinvolgimento dei residenti e degli operatori economici. Ha quindi evidenziato la suddivisione del centro storico in cinque tessuti omogenei e 24 aree speciali, la previsione di incrementi volumetrici ridotti al minimo e la possibilità di stabilire agevolazioni.
Per Andrea Lutzu (PDL) il Piano è privo di un’anima politica, di una programmazione da parte del Consiglio comunale: “Non ci sono scelte relative alla tassazione, alla viabilità, all’abbattimento degli oneri concessori, all’università, al commercio, scelte nette che possano definire degli obiettivi. Come si vuole ottenere la rivitalizzazione dell’artigianato, del commercio, della ricettività turistica, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il non consumo del suolo”.
Sulla stessa linea Mauro Solinas (Fortza Paris) secondo cui il piano è carente di un’idea politica: “Siamo bravi a lavarci la bocca e a parlare tutto l’anno di città giudicale, di città di Eleonora, di terra della Sartiglia, della centralità dell’università nel centro storico. Questo è il momento nel quale le nostre convinzioni possono essere tramutate in regole. Allo stesso modo la relazione storica della città avrebbe avuto bisogno di pesare di più all’interno del piano particolareggiato del centro storico. Come valorizziamo la Sartiglia, la storia Giudicale, la presenza universitaria?”
Giuseppe Lai (Noior) ha respinto le critiche sulla mancanza di scelte politiche e si è soffermato su alcuni elementi del Piano: “Lo spazio pubblico che in questo piano ha un ruolo importante. Gli aspetti legati all’arredo e ai colori possono dare al centro storico un’impronta diversa. Un altro aspetto è quello della visione dell'arte negli spazi pubblici e negli spazi privati nel centro storico: abbiamo un’apertura verso colori e forme d’arte anche fisse che possono dare al centro storico una ventata di novità. Un aspetto su cui non riesco a trovare la giusta dimensione è relativo agli spazi della pubblicità che non si capisce come verranno strutturati”.
Anche il Presidente della Commissione Urbanistica Roberto Martani ha smentito la mancanza di direttive: “Le direttive sono nate dalla consultazione popolare, dagli incontri, dalle idee della popolazione e non solo quella residente”.
“Questo è un piano di natura attuativa, che dà importanza all’esistente, ai rilievi e alla classificazione degli edifici - ha evidenziato Martani -. È uno strumento dinamico, lo è nella formazione e sicuramente lo sarà nella sua attuazione”.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:33
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