Dromos - Per il sindaco Nonnis occasione di promozione culturale e impegno sociale

Dromos e Oristano, un binomio che da 12 anni in Sardegna è simbolo di spettacolo, cultura e impegno sociale. Dalle prime edizioni di strada ne è stata fatta tanta. Gli artisti che hanno calcato la

Data:
05 luglio 2010

Dromos e Oristano, un binomio che da 12 anni in Sardegna è simbolo di spettacolo, cultura e impegno sociale.

Dalle prime edizioni di strada ne è stata fatta tanta. Gli artisti che hanno calcato la scena oristanese sono stati decine, tutti di altissimo livello.
Mi piace ricordare Noa, ma anche le opere del nostro Antonio Amore e la musica di Vinicio Capossela, Nicola Arigliano, Enrico Rava, Paolo Fresu ed Uri Caine (solo per citarne qualcuno).

Da 12 anni Dromos è diventato un appuntamento fisso dell’estate sarda. Un simbolo riconoscibile del nostro territorio e un forte motivo di richiamo verso Oristano e la provincia.

Quest’anno gli artisti chiamati ad animare il Festival confermano la qualità della rassegna: Nicola Piovani, James Taylor, George Benson e Ligabue su tutti.angela nonnis rilascia un'intervista

Quattro giganti, ognuno nel suo genere, della musica mondiale.

Con questi artisti lo spettacolo sarà assicurato ed è importante che grazie a loro il messaggio sociale e ancor più culturale, che costantemente accompagna Dromos, anche quest’anno potrà avere un importante veicolo.

Dromos tocca temi che non fanno parte della cronaca quotidiana, ma che vanno oltre la superficialità di analisi sociologiche da salotto.
Dromos ha il coraggio di proporre riflessioni su realtà solo apparentemente marginali, di aprire una finestra su mondi così diversi dal nostro e di stimolare il dibattito e l’approfondimento del nostro rapporto con la differenza.

Nel 2008 il tema era quello delle donne di altri mari e nel 2009 quello della clandestinità, quest’anno il festival è intitolato “Cuore di tenebra” e vivrà due momenti importanti con la mostra fotografica di Alain Turpault dal titolo “Albinos”. Saranno esposte le fotografie dei bambini albini africani, bambini neri con il marchio del bianco, costretti ad una difficile condizione figlia di pregiudizi. Anche in questo caso è la diversità che genera diffidenza, timore e pregiudizio. La loro triste storia di emarginazione sarà raccontata attraverso gli scatti di Turpault.
Il secondo importante momento sarà il concerto di George Benson. Una leggenda dal jazz mondiale che si esibirà nella piazza Cattedrale. Un evento che Oristano potrà ricordare a lungo.

Lascio agli organizzatori il compito di entrare nel dettaglio e spiegare le motivazioni di fondo che hanno animato la scelta di queste tematiche.
Il riferimento al cuore di tenebra, al rapporto tra la cultura africana e la civiltà occidentale, al rapporto con l’arte di Dromos e dei suoi artisti, della sua musica, della poesia, della fotografia e di ogni forma d‘arte che sarà proposta.

A me il compito di sottolineare quanto Oristano riesca puntualmente a confermarsi terra di confine e quindi di contatto tra culture differenti, ma anche meta privilegiata di momenti di alta cultura. Di spettacoli che non sono solo quelli delle grandi folle, ma anche di intelligente congiunzione tra espressioni diverse.

Infine, un ringraziamento all’Arcivescovo per aver consentito lo svolgimento del concerto di George Benson nella magnifica piazza Cattedrale.
Non posso fare a meno di ricordare l’entusiasmo di Nicola Piovani al termine di uno splendido concerto nel 2007.
E ancor prima le esibizioni di Michel Petrucciani e di Ornella Vanoni.
Piazza Cattedrale offre suggestioni di rara intensità capaci di rendere unico uno spettacolo organizzato a Oristano.
 

Angela Nonnis

Sindaco di Oristano

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:32