Il Comune di Oristano deciderà se partecipare al concordato preventivo sulla Sogeaor, la società di gestione dell’aeroporto di Fenosu, solo dopo che i liquidatori avranno presentato una precisa proposta al giudice.

L’annuncio è stato fatto ieri sera in consiglio comunale dall’Assessore al Bilancio e alla programmazione Giuseppina Uda che ha spiegato che il Decreto crescita e sviluppo del Governo Monti, entrato in vigore recentemente, introduce una nuova forma di concordato preventivo “che prevede la sola proposizione dell'istanza con riserva di presentazione della proposta del piano e della documentazione entro il termine fissato dal giudice tra i 60 e i 120 giorni”.

“La mancata esibizione da parte dei liquidatori dell'ipotesi di riparto relativo può condizionare negativamente l'impegno giuridico ed economico dell'ente con somme nettamente superiori a quelle ad oggi ipotizzate, mentre allo stato attuale l'ente si può impegnare esclusivamente per la somma di 200 mila 713 Euro” ha aggiunto l’Assessore Uda che ha così ritirato la delibera dall’ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri, impegnandosi a presentare una nuova delibera solo dopo che la proposta di concordato che sarà presentata al giudice.

In aula l’Assessore Uda ha ricordato le tante tappe della storia della Sogeaor e gli impegni ai quali hanno dovuto far fronte i soci, con il Comune di Oristano che, complessivamente, attraverso ricapitalizzazioni e copertura delle perdite, ha investito un milione 342 mila Euro. Impegni che non hanno salvato la società dalla richiesta di fallimento e successivamente di concordato preventivo, che saranno esaminate dal Giudice il 24 Settembre, attraverso la quale, unitamente alla cessione delle quote ai privati, si vuole garantire la sopravvivenza dell’aeroporto.

Il Comune di Oristano, che detiene una quota dell’11,97% del capitale sociale della Sogeaor, sulla base della proposta di concordato preventivo da un milione 686 mila Euro presentata ai soci dai liquidatori il mese scorso, avrebbe dovuto sostenere uno sforzo finanziario di 200 mila Euro.

“La mancanza, nella richiesta di concordato preventivo, di un piano di riparto condiziona le nostre scelte” ha aggiunto il consigliere Roberto Martani (Insieme) secondo cui la modifica legislativa che introduce un nuovo tipo di concordato permette ai liquidatori di specificare meglio la proposta per evitare il fallimento, consentendo all’ente di affrontare la delicata questione con maggiore serenità garantendo meglioi creditori e in particolar modo i dipendenti della società.
“La modifica normativa ci offre i tempi – ha spiegato Martani – per ragionarci meglio tutti insieme, acquisendo tutti i pareri necessari, verificando le incongruenze e poi deliberare correttamente evitando di esporre il Comune a un impegno economico ben più alto dei 200 mila Euro attuali”.