Focolai di influenza aviaria in Europa. Misure urgenti di riduzione del rischio
I cacciatori devono segnalare e consegnare gli uccelli selvatici trovati morti direttamente all’Istituto Zooprofilattico della Sardegna o al Servizio Veterinario della ATS
Data:
18 dicembre 2020
L'Assessorato regionale della difesa dell'Ambiente, con nota del 16 dicembre u.s., allerta su una rapida evoluzione della situazione epidemiologica europea da influenza aviaria, con crescente aumento del numero di focolai confermati da virus HPAI, sottotipo H5, in uccelli selvatici e domestici in Germania, Olanda, Danimarca, Svezia, Belgio, Francia, Croazia e da ultimo anche in Corsica.
L'allarme arriva direttamente da un comunicato del Ministero dela Salute, tramite la Direzione Generale della Sanità, nel quale si evidenzia un chiaro aumento del rischio di introduzione dell’infezione nella popolazione avicola domestica e la necessità di mettere in atto efficaci misure per una sua drastica riduzione.
Al riguardo risulta fondamentale una collaborazione tra le Istituzioni e le Associazioni, al fine sia di promuovere il precoce rilevamento e segnalazione alle autorità sanitarie competenti di qualsiasi evento che possa indurre un sospetto di influenza aviaria (quale ad esempio un aumento della mortalità di tali animali), sia al fine di ampliare, sull’intero territorio regionale, le attività di sorveglianza passiva nell’avifauna, soprattutto tramite il rilevamento di uccelli ammalati o trovati morti, con particolare riferimento agli acquatici e ai rapaci.
In linea con quanto già disposto con Decreti dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente nn. 11/2020 e 14/2020, al fine di implementare la sorveglianza passiva prevista dal Piano Nazionale Arbovirosi 2020/2025 e di contribuire al campionamento, si richiama la necessità e l’importanza del fatto che i cacciatori segnalino e/o consegnino, nel più breve tempo possibile, gli uccelli selvatici trovati morti direttamente all’Istituto Zooprofilattico della Sardegna o al Servizio Veterinario della ATS competente per territorio.
Infine, nel principio di massima precauzione, si evidenzia la necessità che i cacciatori, nell’espletamento dell’attività venatoria, adottino comportamenti responsabili ed ogni possibile misura di protezione individuale al fine di evitare il possibile contatto con i virus influenzali.
Considerato l’alto rischio di veicolare virus potenzialmente pericolosi tornando da una battuta di caccia presso la propria abitazione, è di fondamentale importanza che sia adottata ogni misura di biosicurezza (es. cambio vestiario e calzature, accurata igiene personale) al termine dell’attività venatoria, per ridurre al massimo ogni rischio di trasmissione dell’infezione ai volatili eventualmente allevati in ambito domestico.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:35
Contenuti correlati
Novità
- Costituito il Centro Coordinamento Soccorso per le emergenze
- Piano emergenza Medea - Entro il 5 ottobre osservazioni e suggerimenti
- Allo Smart di Torangius un centro di raccolta farmaci per l'Ucraina
- Covid - 1807 casi in Sardegna, 42 a Oristano con 28 guarigioni
- Covid - 1696 casi in Sardegna, 39 a Oristano con 22 guarigioni
Documenti e dati
- Lavoras - Entro il 22 aprile le domande per i cantieri di nuova attivazione
- Bando di gara per l’affidamento del servizio di telesorveglianza e vigilanza degli immobili comunali
- Indagine di mercato per la selezione di operatori economici per lavori per edifici civili e industriali
- Manifestazione di interesse per affidamento di servizi di ingegneria e architettura
- Selezione per 5 posti di istruttore amministrativo contabile a tempo indeterminato per disabili e categorie protette