Il Sindaco Tendas rivendica per la città l'uso della Reggia Giudicale
On.le Sottosegretario, a nome della Città, e mio personale, Le porgo il benvenuto a Oristano e La ringrazio per la sensibilità dimostrata nell’accogliere in tempi brevi il nostro invito ad esaminare
Data:
17 giugno 2013
On.le Sottosegretario,
a nome della Città, e mio personale, Le porgo il benvenuto a Oristano e La ringrazio per la sensibilità dimostrata nell’accogliere in tempi brevi il nostro invito ad esaminare il problema del passaggio dell’ex Casa Circondariale di Piazza Manno dal demanio dello Stato al patrimonio comunale.
Al di là dell’esito della Sua risposta, che noi, ovviamente, ci auguriamo positiva, assumiamo questa sollecitudine come un esempio paradigmatico del ‘Governo del fare’ che Lei qui oggi rappresenta.
Prima di tutto i problemi si affrontano, non si lasciano marcire e non si illude una Comunità.
Saluto e ringrazio le Autorità cittadine che hanno voluto accogliere l’invito a partecipare a questo incontro istituzionale con il rappresentante del Governo per i problemi della Giustizia, incontro che, seppur breve, riveste una tappa fondamentale nel confronto con lo Stato per il raggiungimento di un obiettivo che l’intero Consiglio Comunale ritiene strategico, specie nel rafforzamento della nostra identità di comunità in cammino, alla ricerca dei motivi di fondo della propria coesione sociale.
Signor Sottosegretario,
come Lei certamente saprà, la Città di Oristano, che io mi onoro di servire come Sindaco, è stata la capitale del Regno di Arborea fra il 1070 e il 1410.
In questo periodo la Corte dei Giudici, così venivano chiamati i regnanti di questo territorio, ha edificato un Palazzo, attestato in particolare nei documenti dei secoli XIII e XIV, sito nella Piazza della Majoria (attuale Piazza Manno) difeso da un castello coronato dalla Torre di San Filippo.
Il complesso architettonico è divenuto dapprima palazzo del Marchese di Oristano e, in seguito alla Battaglia di Macomer, nel 1478, che vide la vittoria delle truppe catalano-aragonesi sulle milizie marchionali, venne incamerato tra i beni della Corona del Regno d’Aragona e - dal 1479 - del Regno di Spagna, di cui Oristano divenne Città Regia. Con il passaggio del Regno di Sardegna ai Duchi di Savoia nel 1720 lo stesso complesso transitò ai beni del demanio savoiardo e nel 1861 ai beni del demanio del Regno d’Italia e finalmente - nel 1948 - della Repubblica italiana. Già in età spagnola il complesso architettonico fu adibito a carcere: tale destinazione rimase anche con la costruzione della nuova Casa Circondariale di Oristano che ebbe termine nel 1911.
Il valore storico - e direi anche morale - del Palazzo giudicale Arborense non è mai venuto meno.
La Città di Oristano rivendica sul piano della storia la reggia giudicale, corrispondente agli Uffici della Casa Circondariale, e il Castello, in parte superstite nelle mura che circondano le Carceri novecentesche.
Pur consapevoli della necessità per il Demanio dello Stato di privilegiare la riconversione di stabili demaniali a sedi di Uffici dello Stato, ma richiamando l’art. 114 della nostra Costituzione (che assegna ai Comuni un ruolo fondamentale nella costituzione della Repubblica) e poiché in quel palazzo è racchiusa simbolicamente la storia di autonomia e di libertà della nostra Città, riteniamo non solo legittimo ma doveroso rivendicare per il Comune di Oristano, erede istituzionale di quella storia gloriosa, la disponibilità del palazzo dei Re d’Arborea.
Idealmente la rivendicazione che noi proponiamo è assimilabile a quella di un figlio che rivendica la legittima dal proprio genitore; questa rivendicazione è inoltre suffragata dal leale comportamento istituzionale di questa Amministrazione con le Autorità locali e regionali che sovrintendono alla Casa Circondariale di Massama.
Lo stesso Presidente - dr. Giovanni Tamburrino - Capo dell’Amministrazione Penitenziaria, ce ne ha dato atto proprio in questa sala, nella sua recente visita, svolta in occasione della titolazione della nuova Casa Circondariale di Massama a due agenti caduti nell’assolvimento del proprio dovere. Dopo l’apertura della nuova Casa Circondariale (eretta su terreni di prima Classe messi a disposizione da questa Città) questa Amministrazione Comunale non si è unità al coro di chi vede in quella struttura solo l’occasione d’infiltrazioni mafiose a causa del possibile trasferimento di pericolosi detenuti. Viceversa - in un percorso di costante e leale collaborazione fra le Istituzioni - abbiamo cercato di rassicurare la nostra cittadinanza richiamandoci alla professionalità non solo della Polizia penitenziaria ma anche di tutte le forze dell’ordine che presidiano il territorio.
Quando la Casa Circondariale aveva ancora sede in piazza Manno abbiamo favorito il progetto ARCHEO, ideato dal Direttore della Casa Circondariale di Oristano, dott. Farci, che ha consentito, dopo un periodo di formazione dei detenuti curato dalle Università della Sardegna, di realizzare cantieri archeologici sul territorio, e nella medesima Regia Giudicale, restituendo perciò ai detenuti un protagonismo positivo nel loro percorso di recupero.
Ci auguriamo che questa iniziativa di formazione/lavoro possa essere ripetuta anche all’interno della struttura urbana di Massama, ad esempio nel recupero della chiesa di San Nicola e prosieguo del restauro conservativo del complesso architettonico della Reggia e del castello Giudicale di Oristano, nel luogo stesso dove molti detenuti hanno iniziato a pagare il proprio debito alla Società.
Così la pena acquisterebbe il valore rieducativo sancito dalla Costituzione della Repubblica e offrirebbe una specializzazione nel campo dei Beni Culturali, spendibile all’esterno, una volta terminata la detenzione.
È nostro auspicio che il restauro del Bene storico-architettonico delle ex Casa Circondariale di Piazza Manno sia il primo passo per assicurare di tale patrimonio culturale, valorizzazione e fruizione che si potranno attuare con una sua funzionalizzazione pubblica che ci auguriamo fortemente sia del Comune di Oristano.
Colgo infine l’occasione per riconfermare tutta la disponibilità da parte di questa Amministrazione a definire i termini della convenzione con la nuova Casa Circondariale di Massama per mettere a disposizione dei detenuti, nell’ambito di un progetto regionale, tutta la nostra struttura bibliotecaria con la richiesta di poter utilizzare, da parte dei cittadini di Massama, le attrezzature sportive della medesima Casa Circondariale.
Concludo ribadendo gli attestati di stima per la Sua presenza in Oristano e per l’impegno che vorrà riservare nell’agevolare questo progetto ed il messaggio di civiltà (culturale, umana e identitaria) che da esso promana, e che sentiamo di poter condividere con Lei, illustre e gradito Ospite nella patria di Eleonora d’Arborea.
Il Sindaco
Guido Tendas
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:33
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