Lavori pubblici - Appaltato il progetto per il recupero dell'ex carcere militare
Il Comune di Oristano ha appaltato i lavori per il restauro, la bonifica e la ristrutturazione dell’ex carcere militare di via Ghilarza. La gara d’appalto è stata vinta dall’impresa
Data:
12 marzo 2009
Il Comune di Oristano ha appaltato i lavori per il restauro, la bonifica e la ristrutturazione dell’ex carcere militare di via Ghilarza.
La gara d’appalto è stata vinta dall’impresa Geobiotecno di Ceppaloni che ha presentato un’offerta di 586 mila Euro con un ribasso del 15,63% rispetto all’imposto a base d’asta di 694 mila Euro.
L’impresa avrà 273 giorni di tempo per realizzare gli interventi previsti dal progetto.
Il Comune ha stabilito un premio di 150 Euro per ogni giorno di anticipo rispetto alla data di ultimazione dei lavori ed una penale dell’uno per mille per ogni giorno di ritardo.
“Questo progetto si colloca all’interno di un quadro più generale di interventi per rendere fruibile la struttura agli artigiani e per creare un nuovo polo di riferimento per le attività artigianali – spiega l’Assessore ai Lavori pubblici Andrea Lutzu -. Il programma di recupero, definito con l’accordo della Soprintendenza ai Beni ambientali, prevede interventi in tutto il complesso attraverso la ricostituzione degli spazi e delle volumetrie adeguandoli alla nuova destinazione d’uso. Saranno rispettate e valorizzate le caratteristiche costruttive e i materiali originali. È prevista la realizzazione di laboratori per la lavorazione della ceramica, uno spazio museale per la ceramica e per gli uffici e spazi verdi”.
La struttura, costruita nella prima metà dello scorso secolo, probabilmente nel 1931, ed utilizzata durante la seconda guerra mondiale, è costata al Comune 279 mila Euro che nel 2003 l’ha acquistata dal Servizio centrale del Demanio e Patrimonio della Regione che l’aveva messa all’asta.
Si tratta di un immobile di 5 mila metri quadrati, mille e 500 dei quali coperti distribuiti su più edifici.
Inizialmente fu utilizzata come carcere militare per detenuti in attesa di giudizio. Nel 1950 una parte del complesso fu acquisita dal Ministero dell’Agricoltura e delle foreste.
La gara d’appalto è stata vinta dall’impresa Geobiotecno di Ceppaloni che ha presentato un’offerta di 586 mila Euro con un ribasso del 15,63% rispetto all’imposto a base d’asta di 694 mila Euro.
L’impresa avrà 273 giorni di tempo per realizzare gli interventi previsti dal progetto.
Il Comune ha stabilito un premio di 150 Euro per ogni giorno di anticipo rispetto alla data di ultimazione dei lavori ed una penale dell’uno per mille per ogni giorno di ritardo.
“Questo progetto si colloca all’interno di un quadro più generale di interventi per rendere fruibile la struttura agli artigiani e per creare un nuovo polo di riferimento per le attività artigianali – spiega l’Assessore ai Lavori pubblici Andrea Lutzu -. Il programma di recupero, definito con l’accordo della Soprintendenza ai Beni ambientali, prevede interventi in tutto il complesso attraverso la ricostituzione degli spazi e delle volumetrie adeguandoli alla nuova destinazione d’uso. Saranno rispettate e valorizzate le caratteristiche costruttive e i materiali originali. È prevista la realizzazione di laboratori per la lavorazione della ceramica, uno spazio museale per la ceramica e per gli uffici e spazi verdi”.
La struttura, costruita nella prima metà dello scorso secolo, probabilmente nel 1931, ed utilizzata durante la seconda guerra mondiale, è costata al Comune 279 mila Euro che nel 2003 l’ha acquistata dal Servizio centrale del Demanio e Patrimonio della Regione che l’aveva messa all’asta.
Si tratta di un immobile di 5 mila metri quadrati, mille e 500 dei quali coperti distribuiti su più edifici.
Inizialmente fu utilizzata come carcere militare per detenuti in attesa di giudizio. Nel 1950 una parte del complesso fu acquisita dal Ministero dell’Agricoltura e delle foreste.
Ultimo aggiornamento
29/03/2022, 15:59
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