Le autobotti della Protezione civile in città per la distribuzione dell'acqua
Le autobotti saranno presenti lunedì 14 marzo a Massama e Nuraxinieddu, a Oristano nel piazzale della palestra di Torangius, nel piazzale antistante il vecchio Ospedale San Martino e al Sacro Cuore
Data:
12 marzo 2016
L’emergenza idrica a Oristano da lunedì sarà affrontata direttamente dal Comune attraverso un nuovo ricorso all’apparato della Protezione civile.
“Metteremo a disposizione dei cittadini le autobotti in diversi punti della città – spiega il Sindaco Guido Tendas -. È una misura che si rende necessaria per il protrarsi dell’emergenza idrica. Da quando, ormai più di una settimana fa, le analisi hanno evidenziato la non potabilità dell’acqua da parte dell’ente gestore del servizio idrico, Abbanoa non ha potuto garantire ai cittadini idonei punti di approvvigionamento a causa dell’indisponibilità delle proprie autobotti. C’è stata scarsa informazione sulle misure adottate per ritornare alla normalità e ritardi nel ripristino di questo servizio essenziale. Abbanoa, sulla base dell’ordinanza del 4 marzo, deve comunque assicurare idonei punti di approvvigionamento per la popolazione e nel contempo informare adeguatamente sul proprio operato”.
Per questo motivo, nel frattempo, il Comune ha nuovamente allertato l’apparato della Protezione civile che da lunedì sarà presente in città con autobotti che distribuiranno l’acqua ai cittadini .
Le autobotti saranno presenti lunedì 14 marzo dalle 9 alle 10,30 a Massama e Nuraxinieddu nei pressi del serbatoio pensile, dalle 11 alle 12,30 a Oristano nel piazzale della palestra di Torangius, dalle 13 alle 14,30 nel piazzale antistante il vecchio Ospedale San Martino e dalle 15 alle 16,30 nella piazza Torrente al Sacro Cuore.
Martedì 15 marzo l’autobotte alle 9 rifornirà il carcere di Massama.
L’emergenza idrica è scattata venerdì 4 marzo, quando il Sindaco Tendas adottò un’ordinanza per vietare l’utilizzo dell’acqua a scopi potabili e alimentari in tutto il territorio di Oristano e delle frazioni di Nuraxinieddu e Massama. Il provvedimento era stato adottato in seguito alla comunicazione dell’ASL e alle analisi effettuate dal Dipartimento provinciale dell’ARPAS, che hanno appurato la non potabilità dell’acqua per la presenza di batteri.
Il divieto permane tuttora.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:33
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