Torre Grande - 5 milioni di euro per il rilancio del porticciolo turistico
Saranno realizzati una prima parte del dragaggio, l'impianto antincendio e quello di raccolta delle acque piovane, e un porto a secco per imbarcazioni di modesta grandezza
Data:
08 dicembre 2017
La Giunta Lutzu ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per i lavori di riqualificazione e potenziamento del Porto Turistico di Torre Grande per un importo complessivo di 5 milioni di euro.
“Si tratta di un'opera importante che consentirà al Porticciolo turistico di Torre Grande di assumere una veste più attuale e moderna e soprattutto più consona alle richieste del turismo nautico – spiega il Sindaco Andrea Lutzu -. Lo scalo di Oristano comincerà così il suo percorso di avvicinamento alla qualità degli altri porticcioli turistici di altre località che hanno fatto del diporto nautico una delle voci più redditizie del turismo estivo”.
Oggi i due bacini del porticciolo ospitano circa 400 imbarcazioni da diporto turistico e oltre 100 per la pesca. Si tratta per la gran parte di piccole unità (in controtendenza rispetto al mercato nautico che negli ultimi anni ha privilegiato la costruzione di unità di maggiore lunghezza) a causa dei noti limiti del fondale dell’approdo oristanese.
“Le limitazioni all’incremento di ricettività sono dovute principalmente alla scarsa accessibilità a causa dei bassi fondali (originariamente di 3 metri, ma oggi non superiori a 2 metri nelle zone di accesso) - osserva l’Assessore al Turismo Francesco Pinna -. Tuttavia, il porticciolo Sa Mardini ha numerosi punti di forza che possono favorirne lo sviluppo: la posizione baricentrica nella costa occidentale sarda, l’efficace protezione dai venti, la presenza di numerosi servizi, tariffe concorrenziali, un buon servizio di cantieristica, grandi superfici dedicate all’ospitalità a secco”.
Il progetto approvato dalla Giunta Lutzu prevede la realizzazione impianti di raccolta delle acque piovane, l’impianto antincendio, la sostituzione pontili, la realizzazione di piazzole e di aree per il porto a secco, soluzione largamente utilizzata in tutto il mondo per le imbarcazioni di modesta grandezza. Si tratta di strutture di stivaggio di imbarcazioni, le quali vengono movimentate al momento del bisogno mediante potenti muletti in grado di spostare un’imbarcazione in pochi minuti.
“Buona parte delle somme a disposizione serviranno alla realizzazione di un intervento pilota di scavo (dopo i campionamenti eseguiti nel 2016 dal Centro Marino Internazionale), che serva anche per orientare le scelte future per il dragaggio definitivo e complessivo – spiega l’Assessore Pinna -. Con le risorse a disposizione verranno eseguite le opere di riqualificazione del porto esistente ed un intervento di escavo per complessivi 13 mila metri cubi. Sarà un intervento che consentirà di dare una risposta a buona parte delle criticità che oggi non consentono alla struttura di esprimere al meglio le proprie potenzialità”.
Ultimo aggiornamento
29/03/2022, 18:15
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