Consiglio comunale - Approvato il documento di sintesi, gli assi e le azioni del Piano strategico

Il Consiglio comunale di Oristano ha approvato a maggioranza (22 sì, un contrario e un astenuto, il PD non ha partecipato) il documento di sintesi e la definizione degli assi strategici delle

Data:
14 dicembre 2007

Il Consiglio comunale di Oristano ha approvato a maggioranza (22 sì, un contrario e un astenuto, il PD non ha partecipato) il documento di sintesi e la definizione degli assi strategici delle politiche e delle azioni del Piano strategico.

La fase preparatoria del documento arriva, dunque, alle battute finali. Domani si riunirà il Comitato guida con i sindaci dei comuni dell’area vasta e il 15 Dicembre si riunirà il Tavolo strategico. Dopodiché il Piano vedrà definitamente la luce con un ulteriore passaggio in Consiglio comunale e con un convegno di presentazione.

Ieri sera è stato il Sindaco Angela Nonnis a illustrare il documento di sintesi all’assemblea civica.Logo Piano Strategico

“Il piano – ha spiegato - rappresenta un metodo, oltre che un documento, perché gli attori pubblici e i privati si aprano ad un dialogo unitario e interattivo sullo sviluppo del futuro del territorio. Si tratta infatti di un percorso che vuole dare voce agli attori istituzionali dei singoli comuni, alle parti economiche e sociali e ai cittadini, per far confluire l'idea di futuro in un piano con le priorità con le politiche e delle azioni da attivare nel medio periodo. La rete rappresenta l'elemento che più spicca nella definizione di questo piano”.

“Il Comune – ha aggiunto il Sindaco - si pone come attore che  facilita il processo di sviluppo economico di area vasta e come interlocutore che intende valorizzare in una dimensione più articolata il territorio presso i livelli di governo più alti”.

“La visione di sviluppo di Oristano e dell'area vasta è quella di un sistema altamente qualificato dal punto di vista ambientale, anche ai fini produttivi – ha osservato Angela Nonnis -. È un sistema territoriale di poli diffusi, in cui il polo costiero delle aree umide degli stagni si intreccia con la valorizzazione dei servizi sia del polo di Oristano che delle aree agricole diffuse. La qualità della vita diventa un elemento caratterizzante dell'intero sistema, mentre la capacità di costruire reti e di attivare processi decisionali efficaci è l'elemento trasversale per uno sviluppo dell'area. Lo sviluppo dell'oristanese è indirizzato, quindi, verso la valorizzazione integrata anche ai fini produttivi del sistema delle acque, il rafforzamento di un'offerta più competitiva nel sistema agroindustriale e forme di integrazione tra imprese, un indirizzo più spinto verso l'eccellenza in termini di innovazione, ricerca e sviluppo, accesso al credito in accordo con le banche e il miglioramento delle capacità di sviluppare forme di collaborazione tra attori diversi, istituzioni, imprese e  ricerca. Ancora, un posizionamento chiaro in termini infrastrutturali e una valorizzazione del sistema di infrastrutturazione immateriale e della rete dei servizi sociali, istruzione, assistenza sanitaria, con particolare attenzione verso le categorie disagiate, disabili, anziani, famiglie con bambini e la qualificazione dell'offerta del no profit. Trasversale anche il miglioramento del sistema di governance, dei processi decisionali e della capacità di attivare accordi tra i molteplici attori coinvolti nella definizione e implementazione di politiche pubbliche”.

Il documento di sintesi prevede tre assi: ambiente, qualità e accessibilità. All’interno di ogni asse sono previste specifiche politiche e per ciascuna di esse le relative azioni.

Sulla base di questo documento si è sviluppato il dibattito in aula.

Pietro Arca (PD) ha evidenziato la necessità di raccordare il Piano strategico al PUC, al PPR e alla programmazione regionale e ha sottolineato l’importanza di assicurare al territorio attraverso il Piano strategico un forte ruolo identitario.

Efisio Sanna (PD) ha puntato sul ruolo della ricerca citando il Centro marino internazionale come un istituto che deve trasformarsi in un centro aperto verso l’esterno e a supporto dell’economia del territorio. Anche secondo Sanna occorre favorire la costruzione di un processo identitario della città.

Mario Cadeddu (Fortza Paris) si è soffermato sulle politiche a sostegno della valorizzazione del porticciolo turistico, dell’Area marina protetta, della nautica e della pesca.

Per Ernesto Pia (UDS) il Piano strategico deve diventare un cantiere continui, capace di implementarsi attraverso studi, discussioni e la partecipazione di tutte le componenti della società civile.

Secondo Franco Serra (UDC) il Piano nasce senza che sia stato avviato il necessario coinvolgimento della Provincia, del Consorzio industriale e della Camera di commercio che avrebbero dovuto essere presenti a pieno titolo in tutte le fasi di realizzazione del documento.

Giuliano Uras (UDC) si è  soffermato sugli assi individuati, sull’ambiente e sulla risorsa idrica, sul parco fluviale che avrà una valenza ambientale ma anche culturale con il museo dei Fenici e poi di turismo  e di urbanistica con le previsioni del PUC per la città e per Torre Grande e infine di Sartiglia e di politiche legate alla sua promozione.

Per Antonio Scanu (UDEUR) il Piano avrebbe avuto una valenza diversa se avesse saputo centrare tre grandi obiettivi realmente strategici senza perdersi in mille idee e progetti.

Peppino Marras (PD) ha rilevato come il Piano in molte parti non tiene conto della programmazione regionale, ad esempio il piano dei trasporti o quello energetico. Nel dettaglio degli assi Marras si è soffermato sull’ambiente e sul turismo evidenziando la necessità di valorizzare la risorsa mare, oltre che la Sartiglia, che è quella che attira i flussi turistici.

Francesco Federico (PD) ha ribadito la necessità di legare il Piano strategico al Piano urbanistico, ma anche a un piano della mobilità, ed ha osservato come non sia stata assicurata la necessaria attenzione all’università.

Secondo Vincenza Mattu  (Oristano Città nuova) il Piano strategico non può trascurare il presente e il degrado della città che deve essere superato attraverso il recupero dell’arredo urbano e del decoro e quindi “con la promozione di azioni che puntino a aumentare la consapevolezza da parte dei residenti dell'appartenenza a una realtà che ha valori e capacità e soprattutto una storia che vale la pena di custodire difendendo il patrimonio pubblico”.

Angelo Angioi (AN) ha ribadito l’importanza del piano che deve essere capace di portare avanti una serie di politiche capaci di raccordarsi con  l'intesa istituzionale, con il piano urbanistico comunale e con la programmazione territoriale.

Umberto Capoccia (indipendente) ha sottolineato l’importanza della piena partecipazione, della maggioranza come della minoranza, all’approvazione del Piano.

Per Andrea Lutzu (UDS) occorre valorizzare la posizione centrale di Oristano, baricentrica nel Mediterraneo, e ha lanciato l’idea di una cittadella sportiva con una destinazione a manifestazioni sportive di livello internazionale volte prevalentemente agli atleti diversamente abili.

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31