Consiglio comunale - Approvazione all'unanimità per il progetto Phoinix - Parco fluviale fenicio

Il Parco Fluviale Fenicio può nascere. Ne sono convinti la Regione Sarda, la Provincia, i comuni di Oristano, Cabras e Santa Giusta e nella giornata di ieri il Progetto Phoinix ha incassato

Data:
10 marzo 2006

Il Parco Fluviale Fenicio può nascere. Ne sono convinti la Regione Sarda, la Provincia, i comuni di Oristano, Cabras e Santa Giusta e nella giornata di ieri il Progetto Phoinix ha incassato due importanti successi. Prima la firma del documento di condivisione del progetto da parte dei Comuni di Oristano, Cabras e Santa Giusta, della Provincia e della Regione. Poi, in serata, in Consiglio comunale di Oristano l’approvazione all’unanimità il documento strategico che consente la partecipazione al bando Progetti di qualità del POR SARDEGNA 2000/2006 - ASSE V "CITTÀ".

Il Consiglio comunale di Oristano ha aderito con convinzione alla proposta progettuale presentata in aula dagli Assessori alla Cultura Giuliano Uras e all’Ambiente Giuseppe Vacca, manifestando entusiasmo per un’iniziativa di grande valenza per la città e il territorio.

L’Assessore Uras, presentando Phoinix ha spiegato che “il progetto parte da un'idea forte, quella del Parco fluviale, che fa parte di una programmazione sulla quale il Comune è impegnato da anni. Si tratta di un progetto di riqualificazione urbana che vede il fiume come punto di unione fra la città e le frazioni, ma anche di un’area vasta che, partendo dall'entroterra, arriva fino alla foce coinvolgendo gli stagni di Cabras e Santa Giusta, il rio Tanui e il canale di San Giovanni e tutto il sistema delle zone umide della foce del Tirso”.

Uras ha espresso soddisfazione per la firma del protocollo d’intesa, sottoscritto poche ore prima, che consente ai comuni di Oristano, Santa Giusta e Cabras di creare un nuovo sistema istituzionale che fa riferimento a una zona vasta, comprendente la foce del Tirso, le zone umide e gli stagni compresi. Soddisfazione, anche per l’adesione convinta della Lega delle cooperative e del SIL, della collaborazione dell'Università di Sassari, del pool di architetti oristanesi, dell’impegno dell’Ufficio tecnico comunale e di quello dei consulenti Eugenio Aymerich, Raimondo Zucca e Vanni Macciocco.

Secondo Uras il parco fluviale potrà costituire un elemento naturalistico ed anche culturale di raccordo fra varie realtà abitative, mentre sull’idea del Museo dei Fenici ha ricordato l’impegno del Comune di Oristano che, tra polemiche e fraintendimenti, per una sorta di gioco di campanile ha rischiato di essere vanificato. Uras ha difeso la localizzazione del Museo dei Fenici in questo territorio ricordando che “il bacino del golfo di Oristano raccoglie tre delle principali città commerciali dei fenici: Tharros, Othoca e Neapolis”.

Il Professor Vanni Macciocco dell’Università di Sassari è entrato nel dettaglio del progetto presentato come un sistema complesso di interventi che ha come punti fondamentali un nuovo modello di urbanità che si estende nel territorio e in particolare nell'arco costiero, attraverso nuovi modelli qualitativi che intendono ridurre i concetti di perifericità, la rigenerazione dell’identità attraverso il passaggio dalla città di terra alla città di mare attraverso il fiume il cui ruolo assume una rilevanza centrale. Il museo, infine, secondo Macciocco dovrà avere una valenza mediterranea e diventare il punto di incontro di due percorsi che partono da Oristano e attraversano l'arco costiero.

Macciocco è poi sceso nel dettaglio illustrando i quattro sistemi di intervento previsti dal Progetto Phonix: il primo sistema di intervento “Porta maris” che prevede un percorso pedonale che dai giardini di San Martino, dove sorgerà un padiglione di servizi, raggiunga il mare; il secondo sistema è quello del fiume Tirso e prevede la fruizione attraverso la sistemazione e la piantumazione degli argini con piante capaci di evocare i fenici attraverso il colore rosso tipico di questa popolazione; altro sistema quello della pineta litoranea dove sono previsti interventi di bonifica; il sistema museo e le strutture universitarie.

Un altro prezioso contributo alla presentazione del progetto lo ha dato l’archeologo Raimondo Zucca che ha inquadrato l’iniziativa partendo dalle radici storiche del territorio.

Altro contributo importante è stato fornito dall’Assessore all’Ambiente Giuseppe Vacca che ha evidenziato i punti qualificanti del progetto che potrebbero consentirgli di accedere ai fondi regionali: la localizzazione baricentrica del territorio nell'ambito della Regione Sardegna, la crescita dei flussi turistici, un processo di invecchiamento meno avanzato rispetto alle tendenze nazionali, la presenza di un patrimonio culturale di elevata eccellenza. Vacca ha sottolineato l’opportunità dell’intervento del Presidente della Regione Renato Soru “vorrei ricordare però che è stata la sollecitudine della Provincia, del Comune e del gruppo che ha lavorato a quel progetto, a insistere con i comuni di Cabras e Santa Giusta affinchè si raggiungesse un accordo”.

Nel dibattito sono intervenuti Francesco Federico (Margherita) che ha sottolineato l’importanza del progetto che unisce tre territorio spesso divisi, Giovanni Masala (Fortza Paris) secondo cui va dato atto alla politica di aver trasformato il conflitto in condivisione, Peppino Marras (Margherita) che ha evidenziato la valenza strategica dell’iniziativa, Pietro Arca (Per Oristano) secondo il quale grazie a questo progetto Oristano diventa una città europea proiettata verso il mare, Angelo Angioi (AN) che ha rilevato l’importanza per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, Antonello Sotgiu (Oristano al centro) che ha parlato di un progetto vincente e di elevatissima qualità, Antonio Tola (Riformatori) secondo cui questo progetto può rappresentare essere il primo passo per la realizzazione di una serie di strutture economiche e culturali che possono rilanciare il territorio. Tonino Falconi (Fortza Paris) si è soffermato sui positivi risvolti occupazionali che potranno derivare dalla nascita di nuove attività produttive, turistiche e di svago, Claudio Atzori (DS) non ha condiviso la localizzazione del Museo a ridosso del porticciolo e ha suggerito il recupero dei locali della vecchia dogana di Torre Grande, Franco Cuccu (UDC) ha ricordato come l’idea del parco fluviale sia vecchia di 12 anni quando la lista civica IL Portale la lanciò nel suo programma elettorale ed ha parlato del primo vero grande atto degli ultimi 25 anni per proiettare la città verso il mare, Ernesto Pia (UDS) ha evidenziato l’alto profilo dell’idea progetto e lodato un nuovo metodo di fare politica attraverso la compartecipazione e la condivisione delle scelte, Linalba Ibba (PSDAZ) ha rivendicato al suo partito la primogenitura dell’idea del parco fluviale, Antonio Scanu (UDEUR) ha suggerito il coinvolgimento di altri comuni come Fordongianus e quelli che si affacciano sul Lago Omodeo. Per Sergio Locci (UDC) il progetto Phonix consente a Oristano di ottenere il riconoscimento del ruolo di città capoluogo nell’ambito di un rapporto di collaborazione con gli altri centri, mentre Guido Tendas (DS) ha auspicato un cambio di atteggiamento da parte della maggioranza nel modo di affrontare i problemi della città e del territorio oltre che nel modo di confrontarsi con la minoranza consiliare. Mimmo Serusi (SDI), infine, ha evidenziato come un progetto di questo tipo vale un’intera legislatura.

Il dibattito si è concluso con un intervento del Vice Sindaco Mauro Solinas e del Sindaco Antonio Barberio.

Solinas ha ricordato come la storia della città abbia già conosciuto importanti momenti di collaborazione tra gli oristanesi e gli abitanti dei paesi limitrofi come quando gli abitanti di Santa Giusta soccorsero gli oristanesi colpiti dall’alluvione del 1860.

Il Sindaco Barberio, infine, ha parlato di un progetto di grande qualità “che consente a Oristano di fare un salto di qualità come città del Mediterraneo, come città della storia, come crocevia di civiltà antiche che saranno meglio ricordate nel museo progettato. Dal punto di vista ambientale, se tutto avrà l'esito sperato, gli oristanesi si riapproprieranno di una parte del proprio territorio, se non dimenticata ultimamente poco frequentata”.

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31