Consiglio comunale - Gli interventi conclusivi di Fancello (FP), Scanu (FP), Usai (UDEUR), Lisini (AN), Musinu (FI), Marras (Margherita), Locci (UDC) sul PUC

Il Consiglio comunale di Oristano ha concluso la discussione generale sul nuovo Piano urbanistico comunale. Ieri sera sono intervenuti Giuliana Fancello (Forza Paris), Antonio Scanu (Forza

Data:
07 dicembre 2004

Il Consiglio comunale di Oristano ha concluso la discussione generale sul nuovo Piano urbanistico comunale.

Ieri sera sono intervenuti Giuliana Fancello (Forza Paris), Antonio Scanu (Forza Paris), Alessandro Usai ( UDeur ), Alessandro Lisini (AN), Mario Musinu (Forza Italia), Peppino Marras (La Margherita) e Sergio Locci (UDC).

 

Giuliana Fancello (Forza Paris) ha chieso attenzione per le periferie, le borgate e le frazioni: “Questo strumento urbanistico ci vincolerà per i prossimi anni e non può e non si deve prescindere da queste priorità, la città deve essere intesa come organismo vivente che deve inviare propaggini verso le realtà che la circondano. Le frazioni del territorio circostante la città hanno bisogno di questo supporto, esso non può essere vissuto col ruolo di matrigna come è stato fino ad oggi, ma allo stesso modo una città che deve intendersi moderna ha necessità di interrogarsi col territorio, con le realtà più prossime che sono alla base della crescita economica di quel territorio. Quindi non compartimenti stagni, ma la più stretta vicinanza possibile. Come? Creando sicuramente tutte delle strutture che possono avvicinare la città in senso stretto alle frazioni, con ponti, col recupero di zone sfrangiate con servizi decentrati facilmente fruibili da entrambe le comunità . Dovranno essere evitate strutture imponenti, se non strettamente necessarie, quali circonvallazioni o tangenziali a ridosso delle frazioni che più che avvicinarle hanno la funzione di isolarle”.

“Molta attenzione – ha proseguito - credo che si dovrà prestare e dedicare a Torre Grande che dovrà diventare il salotto buono della città molto più di quanto non sia oggi, considerato che non c'è più neppure un albergo, o almeno non siamo certi che non ve ne sia qualcuno, o non conosciamo se ve ne sia qualcuno a breve. Fortunatamente siamo stati graziati dalla scure di Soru per il decreto taglia coste tranne per un piccolo tratto che non rientra in quei tratti di spiaggia con vincoli e questa è una possibilità unica. Nella borgata marina di Torre Grande bisogna far decollare tutte le attività che non deturpano l'ambiente e creano investimenti ed ampie possibilità di lavoro. In questo senso il mio partito ha presentato un'osservazione sul mancato inserimento nel PUC dell'ippodromo a Torre Grande, sarebbe una struttura che permetterebbe di conservazione sicuramente aree verdi creando   innumerevoli posti di lavoro con relativamente modesti investimenti. L'argomento della scarsa valorizzazione del patrimonio relative alle aree del comune di Oristano è un argomento già evidenziato da un mio collega di partito del quale condivido l'opinione”.

Sulla rete viaria Giuliana Fancello ha parlato di uno smisurato dimensionamento, di opere faraoniche e irrealizzabili: “La tangenziale ovest   è da eliminare per i costi, per i benefici ridottissimi, correndo parallela alla circonvallazione”.

A Su Brugu si deve tornare alla vecchia situazione dedicando particolare attenzione agli edifici da ristrutturare.

Per le Upa sono stati previsti spazi troppo ampi.

Per le Zone C non sono stati rispettati gli indirizzi e vanno inserite zone ad ovest   della città verso il mare.

Per le Zone agricole gli indici sono da riportare a 0,01 e 0,03 metro cubo a metro quadro.

Il Polo intermodale “è impensabile che si possa realizzare per i costi proibitivi e lo è ancora di più se si ipotizza dietro la stazione ferroviaria, meglio pensare alle aree dove insistono il 90 per cento dei servizi”.

 

Antonio Scanu (Forza Paris) ha ricordato il suo parere contrario alla discussione generale sul PUC: “Meglio sarebbe stato passare direttamente alle osservazioni, la presentazione delle nostre considerazioni generali ha richiesto circa dieci riunioni di Consiglio Comunale, per una spesa complessiva di circa 25 mila Euro. Per questo motivo avremo preferito saltare questo dispendioso passaggio per discutere direttamente le osservazioni in modo da dare risposte immediate e concrete ai cittadini. Nel frattempo sono passati diversi mesi, mesi che forse sarebbero serviti per rivitalizzare anche solo in parte i comparti che oggi sono bloccata a causa delle regole di salvaguardia ”.

Scanu ha precisato che “il gruppo consiliare in tutte le scelte sul PUC ha piena autonomia dal partito. Noi abbiamo accordato la nostra piena fiducia e il nostro appoggio all'assessore Uras   e siamo convinti che il buon esito di questo piano sia più importante degli equilibri all'interno della maggioranza”.

A chi faceva rilevare il gran numero di osservazioni presentate Scanu ha risposto che a Olbia ne sono state presentate 900 “Tra l'altro esaminate in una sola giornata”.

“Non so dire se il numero delle osservazioni indichi che il documento sia amato o no della città, perché finora si sono espresse solo le persone contrarie al PUC, mentre quelle favorevoli, anche se non si pronunciano, attendono con fiducia l'approvazione definitiva del piano e noi dobbiamo saper ascoltare anche queste persone”.

“Il rimprovero che viene mosso a questo Consiglio circa il mancato coinvolgimento delle associazioni degli ordini professionali e di tutti i cittadini in realtà non ci concerne in quanto le indicazioni ai progettisti erano già state date dal precedente Consiglio Comunale. Quello era il momento in cui ci sarebbe dovuto essere il coinvolgimento dei cittadini, noi oggi possiamo solo accogliere o rifiutare le osservazioni dei cittadini stessi”.

Scanu , parlando a nome del gruppo, ha detto di ritenere giustificata la previsione di dimensionamento della città per il prossimo decennio: “Le ipotesi sono supportate e giustificate da calcoli effettuati dai progettisti che si basano, oltre che sull'andamento nella natalità, sul ruolo centrale che dovrà ricoprire la città di Oristano nell'intero territorio provinciale”.

Sulle zone B Scanu ha precisato Forza Paris ritiene che debbano essere accolte tutte le osservazioni presentate dai cittadini, tutte quelle legittime e ammissibili, correggendo gli errori commessi e dando così la possibilità edificatoria immediata.

“Le norme di attuazione del regolamento edilizio sono di dubbia interpretazione, quindi bisogna renderle certe, chiare e sicure, tali da permettere al cittadino di operare nel pieno rispetto della legge”.

Sulle UPA Scanu ha detto “che risultano effettivamente troppo ampie e di difficile attuazione. È quindi necessario ridurre drasticamente la loro ampiezza in modo da consentire realmente la loro realizzazione ”.

Sulla rete viaria ha osservato che “l'apparato stradale appare sovradimensionato per la città di Oristano, quindi pare necessario procedere in modo da limitare i costi di esproprio realizzando quelle strade che sono realmente necessarie tenendo conto, se e quando possibile, dei confini esistenti e delle delimitazioni fondiarie. Per questo diciamo che la circonvallazioni ovest, già finanziata dalla provincia, e una tangenziale ovest siano eccessive. La tangenziale potrebbe essere declassata a strada urbana o a scorrimento veloce, e spostata possibilmente, dove era stata indicata dal vecchio piano regolatore, mentre le circonvallazione sono essenziali per una città in quanto decongestionano il traffico interno e migliorano la qualità della vita dei cittadini”.

Polo intermodale. “Ritengo che Oristano non abbia nessun bisogno di un polo intermodale, ma piuttosto di una nuova stazione dell'ARST e soprattutto di un'area finalmente di nuovo disponibile, quella dove oggi c'è la stazione dell'ARST, quindi di nuovo disponibile per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo prospiciente al centro storico dove poi, nel piano superiore, si potrebbe dare possibilità di sviluppo a piccole attività artigianali e commerciali”.

Zone agricole. “ Riteniamo necessario ripristinare gli indirizzi previsti dal Decreto Floris”.

Turismo. “Occorre intraprendere tutte le iniziative possibili per la vendita degli appezzamenti di proprietà del comune che si trovano nel centro abitato della borgata di Torre Grande e che sono stati già individuati dallo studio al patrimonio e di utilizzare comunque quanto ricavato per fornire servizi e infrastrutture alla borgata. Siamo certi poi che la realizzazione dell'ippodromo porterà rilevanti benefici economici all'economia della città e del territorio provinciale. Per quanto riguarda il complesso turistico Su Mattoni il gruppo di Fortza Paris chiede che la variante piano regolatore venga portata presto in Consiglio Comunale perché chiunque presenta un progetto deve avere una risposta, sia essa positiva o negativa”.

 

Alessandro Usai (UDEUR) si è chiesto che giudizio possa trarre un cittadino che vedrà scaturire da questo dibattito un PUC sostanzialmente diverso da quello iniziale proposto dai progettisti: “Allora, si chiederà, perché non abbiamo revocato la delibera del Commissario? Abbiamo perso due anni”.

Per Usai è stato commesso un errore fondamentale evitando di coinvolgere la città nelle scelte fondamentali sul PUC.

“Io non sono favorevole a questo piano urbanistico per come è strutturato. Direi che credo di sentire il dovere di oppormi anche se effettivamente non ho nessun tipo di interesse economico all'interno di questo. Il Sindaco è stato criticato per le dichiarazioni rilasciate a proposito di chi ha interessi e non vuole il piano. Logicamente chi è contro ha degli interessi. Mi piace però pensare che questi interessi significano interessi in ordine al bene della città, non al bene personale”.

Usai ha ricordato che il PUC non rispetta gli indirizzi originali del consiglio: “Mi chiedo ancora: da cittadino non era forse meglio revocare la delibera prima e ripensarlo ? Abbiamo la copertura finanziaria per strutturare una urbanizzazione e una edificazione di servizi per altri 16 mila abitanti in 10 anni?”

 

Alessandro Lisini (AN)ha ricordato come, all’inizio della legislatura, fosse “tra i pochi, pochissimi forse, parlo della maggioranza, ma credo anche della minoranza, che ritenevano e sostenevano la necessità di un’ampia discussione generale immediatamente dopo l'insediamento di questo Consiglio e poi immediatamente dopo la scadenza dei termini per le osservazioni. Sostenevo cioè che tutti insieme, al di là degli schieramenti, delle collocazioni politiche, si dovesse ragionare intorno a questo elaborato che non era nostro, che si dice che un commissario ce l'ha lasciato in eredità mentre aveva già la valigia pronta o la stava preparando. Se l'avessimo fatto all'epoca, il Consiglio autonomamente avrebbe potuto verificare la puntualità del piano rispetto agli indirizzi che le erano stati consegnati dal precedente Consiglio comunale, concordare, darne nuovi o revocare il piano stesso. Non lo abbiamo fatto e ora ci troviamo a questo punto. La verità è che si trattava e si tratta di argomento complesso con il peccato originale della sua approvazione fatta non adesso un organismo consiliare”.

“Il PUC – ha detto Lisini - contiene evidenti errori di valutazione nella sua stesura, ma che possono essere eventualmente corretti. Alcune soluzioni progettuali non coincidono con le indicazioni date dal precedente Consiglio Comunale. Tutte le associazioni hanno evidenziato errori tecnici, basati sul fatto che la cartografia del PUC non era aggiornata o per scarsa verifica dell'esistenza sul territorio, questa carenza risulta peraltro confermata dalla presentazione di elaborati grafici con evidente mancata dell'esistenze, soprattutto nell'affrontare il tema importante e fondamentale per Oristano della viabilità. Gli errori sono stati riportati da diversi colleghi: sconfinamenti comunali con Santa Giusta e Cabras, tracciati stradali e svincoli sovrapposti a immobili, fascia di rispetto sovrapposta ad edifici o attività agricole, strade sovrapposte a strade ferrate”.

“ Quando si analizza in termini quantitativi, il nuovo PUC comporta un aumento di popolazione di 16 mila unità. Io non ho gli strumenti evidentemente e resto possibilista, sono state portate delle considerazioni dall'assessore e da altri anche in aula, non riesco però ancora a comprendere i fattori che alimenteranno questa crescita e poi in con quali numeri”.

“La circonvallazione est – ha detto Lisini - rimane un’ opzione lussuosa nel senso che con una visione allargata si potrebbe dire che la 131 rappresenti la vera e propria circonvallazione est se le si dà la possibilità di raccordarsi, ma c'è già il raccordo di Fenosu . Quindi probabilmente sarebbe sufficiente una tangenziale pensata come strada urbana con elevate caratteristiche per superare   quel problema di collegamento”.

Per Lisini il problema maggiore della viabilità è all’interno della città e non all’esterno.

“Credo – ha aggiunto - che possano e debbano essere chieste ai progettisti correzioni di carattere generale desunte dalle osservazioni che poi arriveranno in aula sui piani attuativi, sulla viabilità (in accordo con l'Amministrazione provinciale) sulla perimetrazione delle zone   destinate a parcheggio”.

 

Mario Musinu (Forza Italia) ha puntualizzato che “Per quanto attiene gli indirizzi Forza Italia non ha potuto concorrere alla loro definizione in quanto in quel mandato non faceva parte della maggioranza di governo della città, per quanto riguarda invece l'adozione del PUC da parte del commissario straordinario Forza Italia riteneva e ritiene che quella del commissario sia stata un'iniziativa precipitosa e non necessaria”.

Musinu ha proseguito auspicando che lo strumento urbanistico nasca con un consenso sia nel Consiglio che nella comunità oristanese : “Mi rendo conto che questa convergenza non è facile da realizzare, soprattutto in un momento politico caratterizzato da contrapposizione e schematismi esasperati”.

“Un piano che vuole introdurre una capacità edificatoria di circa un milione e 600 mila metri cubi non deve apparire sovradimensionato. Il costo delle aree in città è troppo alto ed occorre dare risposte serie alle necessità abitative. Anche il vecchio piano poteva apparire sovradimensionato invece nella realtà si è dimostrato assolutamente insufficiente tanto è vero che sono cresciuti notevolmente i centri vicino ad Oristano proprio perché in città non vi era un'offerta di aree o alloggi sufficiente alla richiesta. Il vecchio Piano Clemente anche a causa dei vincoli dei troppi vincoli, che non hanno avuto piena attuazione, ha di fatto impedito un vero e compiuto sviluppo della nostra città e non è riuscito ad interpretare le nuove esigenze di un centro particolarmente dopo che Oristano è diventato il quarto capoluogo”.

Su Torre Grande Musinu ha spiegato che Forza Italia è convinta “che per favorire un concreto sviluppo della nostra marina fosse indispensabile la realizzazione di opere turistico - alberghiere nei terreni del consorzio di bonifica e nei terreni comunali”.

Musinu ha chiesto di “correggere sostanzialmente la normativa di piano al fine di rendere più trasparenti le procedure amministrative e garantire ai cittadini tempi brevi e risposte certe”.

Su Brugu . Il Piano blocca lo sviluppo di un intero quartiere della nostra città.

Musinu ha auspicato “il recupero della vasta zona dell'ex   zuccherificio ormai compromessa da tanti fabbricati destinati ad uso residenziale, bisogna altresì favorire l'integrazione delle zone intorno al nuovo caseificio con quelle del nuovo mercato ortofrutticolo”.

UPA. Le zone si devono ridurre a uno al massimo due ettari.

Polo intermodale. “Fino a poco tempo fa ero convinto della sua necessità, ma considerati gli alti costi e i tempi di altre città sarde come Sassari, sarei più propenso a pensare alla realizzazione di un polo intermodale sui generis, adattato cioè alle necessità ed ai bisogni del nostro territorio. Non abbiamo difficoltà ad accettare l'ubicazione del futuro polo intermodale nei terreni delle ferrovie nella zona della cosiddetta stella quella che confina con la via Ghilarza ”.

Zone agricole. Occorre tornare ai limiti stabiliti dal decreto Floris.

Turismo. “Si è riscontrata la totale assenza di zone G nel prolungamento di viale Repubblica. Si propone dunque per i terreni situati oltre l'ostello del gioventù di dare la possibilità ai i proprietari di realizzare insediamenti di tipo turistico-ricettivi come bed and breakfast, maneggi, pub e discoteche”.

“Infine – ha detto - non abbiamo riscontrato nel piano e nella sua normativa nessun riferimento che riguarda un regolamento per insediamenti di impianti di telefonia né per il nuovo carcere a Pabarile ”.

 

Peppino Marras (La Margherita) ha evidenziato come il suo partito sia sempre stato favorevole alla discussione generale sul PUC “perché siamo convinti che al termine di questa assemblea si dovrà verificare la scarsa condivisione nei confronti di questo piano, su aspetti tecnici e politici, partendo dalla espansione per arrivare alle circonvallazioni, alle zone G uno, alle zone turistiche”.

Marras ha evidenziato come “questo piano urbanistico non possa essere il Piano della Giunta Ortu , il piano che aveva immaginato quel Consiglio Comunale, democraticamente eletto. Il commissario ha dato input diversi ai progettisti ed è uscito un piano diverso. Quindi già questo sarebbe motivo per revocarlo così come il candidato a Sindaco barberio e gli altri candidati a Sindaco avevano detto e si erano impegnati a fare. Mai nella storia di Oristano era successo che 32 associazioni si mettessero insieme per richiedere con forza la revoca della delibera di adozione”.

Per Marras “questo piano urbanistico ha forse troppe regole e non ha un'anima”.

Sul dimensionamento ha detto: “Si parla di 16 mila abitanti, da altri calcoli potrebbero sembrare anche di più. Sono già passati tre anni da quando questo calcolo è stato fatto ed Oristano è rimasta al palo e forse ha addirittura perso qualche decina di abitanti. Mi sembra molto importante leggere quanto sostiene il consulente di fiducia del Sindaco: il primo dato in assoluto, il meno convincente del PUC è quello del dimensionamento demografico. Con questa previsione di incremento demografico non si va da nessuna parte. Continuo a leggere dalla relazione: nel solo caso di Oristano città le espansioni a est e ad ovest   sono approssimativamente dell'ordine di 200 ettari. Questo genererà circa 300 mila metri quadri di strade e 500 mila metri quadri di servizi che l'Amministrazione comunale dovrà curare e mantenere dal momento in cui le verranno formalmente consegnate”.

Sulle UPA ha concordato con quanti hanno dichiarato la contrarietà rispetto alle previsioni di Piano.

“In consiglio si era parlato di zone artigianali e commerciali, ci eravamo pronunciati con degli indirizzi perché si procedesse fossero a ridosso della 131, ma nel Piano non ce n’è traccia. È un piano all'interno del quale mancano gli elementi fondamentali per garantire questo sviluppo”.

Marras ha contestato l’esclusione dal centro storico dal PUC “perché falsa le previsioni di dimensionamento della città”.

Tutte le modifiche, secondo Marras , provocheranno modifiche sostanziali e questo comporterà una riadozione del piano.

 

Sergio Locci (UDC) ha evidenziato come il PUC sia uno strumento importantissimo per determinare lo sviluppo economico della città, attraverso l’edilizia e attraverso l’indotto.

Il capogruppo dell’UDC ha ricordato la lunga storia del Piano che ha abbracciato quattro amministrazioni diverse.

“Siamo fortemente convinti che il PUC sia una tappa fondamentale che non può assolutamente essere lasciata negli incuneabili di nessun partito politico, di nessuna associazione, di nessuna logica dell'interesse particolare. Per quanto ci riguarda noi oggi abbiamo fatto uscire il PUC dai penetrali dell'oscurità. È una cosa che ascriviamo a nostro merito”.

“Moltissimi – ha aggiunto - hanno lamentato un sovra dimensionamento del PUC. Vorrei ricordare che questa è semplicemente una proposta di piano, una prima visione di come dovrebbe essere da qui a dieci anni una città che cresce, che si evolve, che cammina e che vuole essere città”.

Locci ha quindi condiviso la previsione di crescita di 16 mila abitanti.

“Sono state ampiamente criticate le norme di attuazione, il modello della viabilità perché si è ritenuto sovradimensionato, i dimensionamenti delle UPA. Sotto l'aspetto tecnico ripeto che non mi permetto di entrare nel merito, voglio fare delle considerazioni politiche: io credo che se la volontà di questo Consiglio è quello di generare una proposta di regolamento edilizio e di norme di attuazione diverse da quelle presentate questo consiglio ne ha la facoltà. Così come se ritiene che le UPA siano sovradimensionate questo consiglio avrà la possibilità di rivederle”.

Locci , ha ammesso di avere dei terreni in città “Non mi vergogno di avere quello che ho, che i miei genitori mi hanno lasciato e che è frutto di lavoro onesto. Nessuno si deve vergognare e non è permesso a nessuno di fare considerazioni ad illazioni. Per quanto mi riguarda non ho nessun tipo di remora: qui ciascuno di noi, chi più chi meno, è portatore di una volontà politica e questa volontà politica, proprio nel momento in cui è rappresentante di una parte di questa comunità, avrebbe dovuto essere gestita e soprattutto affermata nel senso superiore degli interessi, perché negli interessi superiori negli interessi di questa comunità ci sono anche i nostri, ci sono anche i miei di singolo Consigliere e non ho nessuna vergogna a dirlo”.

Locci ha infine evidenziato come il decreto salvacoste della Giunta Soru blocchi lo sviluppo di Torre Grande e dei progetti della SIPSA e della Sardabitumi .

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31