Consiglio comunale - Gli interventi di Angioi (AN), Carta (UDC), Falconi (Forza Paris), Sotgiu (Oristano al centro) e Masala (Forza Paris) sul PUC

In Consiglio comunale prosegue il dibattito sulle linee generali del nuovo Piano urbanistico comunale. Angelo Angioi (AN) ha sottolineato il parere contrario del suo gruppo alla

Data:
23 novembre 2004

In Consiglio comunale prosegue il dibattito sulle linee generali del nuovo Piano urbanistico comunale.

Angelo Angioi (AN) ha sottolineato il parere contrario del suo gruppo alla discussione di carattere generale con interventi di trenta minuti: “Il motivo è abbastanza semplice: per quanto importanti e belle articolate saranno le cose che diremo tutti noi in questi giorni, potranno essere viste dalla collettività come inutili, come una presa in giro per i cittadini e le associazioni se poi non si tradurranno in fatti concreti. È importante esaminare al più presto le osservazioni e incominciare a dare risposte alla città che da troppo tempo aspetta, da oltre dieci anni, da quando venne dato il primo incarico per la redazione del piano. In questi anni si sono succedute diverse Amministrazioni, anche di diverso colore politico, ci sono stati due commissari e in tutto questo tempo nessuna Amministrazione è riuscita ad approvare il piano urbanistico comunale, probabilmente alcune sono cadute per questo. Ad oggi, con i ritardi che ha avuto questa Amministrazione, ma rispetto ai ritardi delle altre sono sicuramente minori, è troppo importante; non possiamo sbagliare ancora, dobbiamo avere il coraggio di prendere decisioni. Oristano è ingessata perché nessuna Amministrazione ad oggi ha avuto il coraggio di prendere decisioni importanti”.

Per Angioi i motivi della stagnazione sono da ricercare nei rapporti con il Consorzio industriale, nella difficoltà di Oristano a creare presupposti per far sì che il turismo fosse un settore trainante dell’economia.

Angioi ha quindi ricordato come sono trasvorsi gli ultimi due anni e mezzo, da quando il Commissario adottò il nuovo PUC: “Dopo la pubblicazione pervennero una mole impressionante di osservazioni, ben 446, 24 di queste vennero poi ritirate, riducendo il loro numero a 442, ma corre voce che ne stiano pervenendo altre da parte dei Consiglieri Comunali. Il perché di questo elevato numero di osservazioni è stato spiegato nella relazione alle osservazioni del piano urbanistico comunale da parte dei progettisti, che - adesso leggo quello che hanno scritto - "dopo una certa sorpresa e un iniziale senso di disap punto proseguono dicendo che la forzatura impressa in regime commissariale per l'adozione del piano, senza interlocuzione nella fase finale con la città e le sue rappresentanze più qualificate, ha certamente alterato l'atmosfera politica intorno al piano stesso, generando un atteggiamento ostile a ciò che veniva percepito come un atto impositivo . Tuttavia giova ricordare che lo schema strutturale di piano, rimasto poi sostanzialmente invariato nelle fasi successive è stato approvato dalla Giunta Ortu ed è stato elaborato sulla base degli indirizzi politico del Consiglio Comunale ad esclusione del centro intermodale”.

Secondo Angioi molte osservazioni non sarebbero state presentate se il Comune nella fase di redazione del piano avesse istituito un ufficio di piano ed uno sportello al cittadino.

Sul lavoro della Commissione Urbanistica, il Consigliere di AN ha ricordato i pareri espressi in merito alle osservazioni: nove presentate   dal Collegio dei geometri e sette accolte, sei presentate e accolte dell'Ordine degli ingegneri, otto dell'Ordine degli architetti e cinque accolte, sei degli agronomi forestali e quattro accolte, tutte accolte quelle dell' Adiconsum , dell’Associazione piccoli proprietari di case.

“Questo lavoro non può essere lasciato da parte. Dopo la discussione di carattere generale si deve iniziare con l'esame di queste osservazioni. Se venissero accolte solo alcune di queste osservazioni il lavoro sarebbe molto più spedito perché almeno l'80 per cento delle osservazioni provenienti dai privati verrebbero immediatamente accolte o respinte sulla base di quello che viene accolto da parte degli ordini. Tra le osservazioni esaminate dalla commissione ce ne sono quasi 170 che se venissero accolte, o se se ne venisse accolta soltanto una, porterebbero ad un piano in sostanza differente da quello adottato dal commissario. Si arriverebbe a una nuova delibera di adozione del piano e questo è un problema: bisognerebbe presentare il piano, ripubblicarlo, attendere le osservazioni e così via. Pubblicazione, nuove osservazioni, esame di queste ultime, successiva adozione definiva in Consiglio Comunale”.

Sul dimensionamento del piano Angioi si è detto d’accordo con la relazione dell’Assessore Uras su tutti i punti tranne che sulla capacità di attrazione delle nuove imprese.

  “In merito alla città consolidata, cioè il nucleo urbano preesistente alle previsioni del PUC si fa riferimento alle zone ricadenti nelle zone B. Per quanto riguarda le zone omogenee B2 e B3, si è d'accordo con l'Assessore . Infatti parrebbe si tratti di alcuni errori materiali. Maggiore attenzione bisogna prestare quando si parla delle zone E, B,   C e BR, aree ricadenti nella zona di Su Brugu . Si tratta di una zona già compromessa dal punto di vista urbanistico. Si ritiene che l'applicazione delle UPA sia particolarmente difficile , visto il frazionamento della proprietà. Sarebbe auspicabile l'accoglimento di tutte le cento osservazioni e non sarebbe necessaria quindi la revisione progettuale del piano”.

  “Sulla viabilità abbiamo 75 osservazioni. È una problematica seria perché se venisse accettata una sola delle osservazioni ci sarebbe variazione sostanziale della pianificazione”.

“Area artigianale e commerciale. I progettisti sembrerebbe non abbiano recepito quanto disposto nella delibera di indirizzo del Consiglio Comunale”.

Angioi ha condiviso il posizionamento del polo intermodale nella zona della stazione.

 

Mariano Carta (UDC) ha auspicato una rapida approvazione del PUC “al fine di dare concrete risposte alla città e a tutto il territorio. Se così non fosse si perdurerebbe nel mantenere bloccato lo sviluppo economico della nostra città, che nello strumento urbanistico ripone le proprie aspettative . Bisogna pertanto superare la condizione che da troppo tempo proiettano Oristano a livelli pi— bassi di sviluppo. Mi auguro che le auspicate intese che si potranno trovare tra le forze politiche rappresentate in questo Consiglio siano frutto di pacato e sereno confronto, così come è necessario per poter riaffermare quell' interesse generale che noi qui dobbiamo rappresentare come primo dei nostri interessi”.

Per Carta l'impianto del progetto di piano urbanistico rispecchia in linea di massima gli indirizzi allora dati dal precedente Consiglio Comunale e non si può pensare di stravolgere completamente il progetto urbanistico presentato, poiché significherebbe il suo automatico annullamento.

Carta ha detto di non comprendere il motivo per cui le zone G siano molto concentrate in una certa parte del territorio comunale, ad est, e non sono state individuate anche nel resto del territorio come per esempio nelle periferie e in particolare nelle frazioni “che non possono essere solo dei dormitori”.

Sul dimensionamento Carta ha detto di condividere la previsione “perché è la previsione di una città   che vuole crescere e vuole essere ambiziosa”. Mentre sulla città consolidata ha detto di preferire la vecchia disciplina rispetto alle UPA che condizionerebbero non solo Su Brugu ma anche altre zone della città . Le UPA andrebbero dunque riviste anche nell’estensione”.

Il Consigliere dell’UDC ha invitato a a considerare opportunamente l’opportunità che si offre per valorizzare i terreni attraversati dalla statale 131 “affinché si possa creare una cosiddetta vetrina per le nostre attività artigianali”.

“Per quanto riguarda le zone agricole ritengo che siano da approvare secondo le normative regionali di riferimento”.

“Su Torre grande è fondamentale d'ora in avanti mettere insieme tutte le sinergie e proiettare tutto quel territorio affinché possa tramutarsi in un benessere non solo per la nostra città ma per tutta la provincia. Gli indirizzi sono stati pressappoco rispettati, sono state date le necessarie previsioni di soluzioni urbanistiche, per il definitivo decollo dello sviluppo turistico. Ritengo comunque di estrema rilevanza quanto già evidenziato dall'assessore Uras nella relazione espositiva, e cioè la necessità di operare la riqualificazione urbana dell'area della Sipsa ubicata presso il primo pontile e della Sardabitumi ”.

 

Tonino Falconi (Forza Paris) ha evidenziato come questo PUC non sia amato dalla città: “Se si pensa che a Cagliari sono state presentate un centinaio di osservazioni, mentre da noi sfiorano le 500”.

“Qualcuno ha detto che questo PUC era ormai un treno in corsa che non sipoteva fermare, a me sembra che sia un relitto alla deriva”.

Per Falconi sarebbe stato più opportuno revocare da subito il Piano proprio perché non accettato dalla gran parte della città e perché non rispetta gli indirizzi espressi dal Consiglio : “Gli indirizzi sono stati stravolti”.

Falconi ha criticato la previsione monocentrica della città “avrei preferito una città policentrica, ad assi radiali dove sia data dignità alle frazioni”.

Sulle aree di espansione Falconi ha ricordato come la maggioranza del Consiglio avesse espresso indirizzi precisi per Sa Rodia perché area sfrangiata e in parte compromessa: “Sembrava opportuno anche in termini di completamento che la città si estendesse verso quell' area che però è ostacolata non tanto dalla circonvallazione ovest   ma dalla tangenziale ovest”.

“L’espansione sarebbe dovuta andare a ovest e invece va verso nord-ovest – ha proseguito Falconi -. Le case che si trovano a ovest, una decina in tutto e tutte perfettamente regolari, vengono escluse clamorosamente dal piano”.

Falconi ha quindi elaborato qualche dato per evidenziare come dalle previsioni del PUC per questa zona in un’area di 32 ettari potranno insediarsi circa 220 persone “il tanto di due, tre condomini. Alla faccia dell'espansione! L'altro indirizzo che è stato rispettato è quello della stazione ARST. Non si parlava di centro intermodale, perché il centro intermodale è una follia per i costi che comporterebbe abbassare la linea ferroviaria e poi perché i servizi della città sono a ovest”.

Critiche anche per la viabilità “in alcuni settori sovradimensionata, in particolare la tangenziale ovest e l'asse est verso l'aeroporto . Non esiste rapporto tra costi, benefici e risultati”.

Sui vincoli Falconi ha chiesto giustizia nei confronti di tutte quelle persone “che sono state vessate da anni” così come per Su Brugu dove le 170 osservazioni presentate devono essere accolte.

Sulle zone agricole il consigliere di Forza Paris ha chiesto il ritorno alla misura di 0,03 metri cubi per metro quadro.

Falconi ha quindi invitato a non sottovalutare i pericoli che deriverebbero da un’adozione definitiva del Piano con gli inevitabili ricorsi al TAR, mentre sulle maggioranze che si creeranno al momento delle votazioni ha precisato “non ci dobbiamo scandalizzare se a volte le scelte che faremo da una parte e dall'altra dovranno privilegiare delle scelte urbanistiche diverse dal concetto di maggioranza ed opposizione. Qui dobbiamo mirare veramente alla scelta del miglior   territorio, all'utilizzo del territorio e alla vivibilità della città”.

 

Antonello Sotgiu (Oristano al centro) ha parlato dell’impianto generale del Piano ricordando che “gli indirizzi del Consiglio evidenziavano due direttive fondamentali: una di sviluppo e una di crescita residenziale. La crescita residenziale era senza ombra di dubbio ad ovest   non certo per una vocazione marinara di Oristano, ma perché si intendeva sanare una zona di ampio raggio evidentemente compromessa. Una zona C di espansione che comprende circa sedicimila nuovi abitanti è una cosa molto ottimistica ed anche molto generosa. Qualcuno confuta questi dati, io no, ma non perché c'è l'università, non perché ci sono gli emigrati, non perché c'è il punto franco, ma perché nel piano è previsto un ampio polo di sviluppo. E solamente quel polo che ci può consentire di avere un incremento notevole di popolazione con relativo acquisto di appartamenti, se solamente il cinquanta per cento di sedicimila abitanti, quindi otto mila, dovessero avere la nuova residenza a Oristano si tratterebbe di un'enorme mole di denaro che affluirebbe su Oristano e città e frazioni”.

“Io dico sì alla circonvallazione est   perché la circonvallazione è il primo tassello che può consentire lo sviluppo della zona dove si trovano la stazione, l’aeroporto e il polo intermodale. E dico sì al centro intermodale perché è il blocco di partenza dello sviluppo di quella zona”.

Sotgiu ha quindi invitato a riflettere sul progetto del Consorzio industriale per un centro direzionale considerando che il piano ne prevede un altro e “per Oristano due centri direzionali sono veramente troppi”.

Sulle osservazioni Sotgiu ha precisato che dovranno essere esaminate una per una.

Sulle possibile maggioranze in Consiglio comunale ha detto che sui problemi si dovranno trovare soluzioni condivise e non trasversali.

 

Giovanni Masala (Forza Paris) ha evidenziato come rispetto a qualche mese fa la riflessioe sul PUC abbia già compiuto passi avanti, anche grazie alla relazione dell’Assessore Uras che evidenzia undici punti critici e alla volontà di attribuire alla discussione generale in Consiglio comunale una valenza politica.

Masala ha quindi voluto ricordare il lavoro del consulente nominato dal Sindaco, l’ingegner Porcu : “A parere del consulente a questo punto le soluzioni sono due, che scaturiranno o l'una o l'altra al termine di un percorso finale deliberativo, che comincia con l'esame e le controdeduzioni da parte della commissione consiliare e del Consiglio sulle 466 osservazione presentate   e finisce con la redazione di un documento di sintesi del Consiglio Comunale, per la proposta di delibera. Qualcuno ha voluto ironizzare su queste osservazioni dicendo che erano tutte uguali e che erano fatte tutte dalla stessa persona. Ma io mi chiedo: se uno deve fare le osservazioni, riguarda una situazione identica a quella del suo vicino di casa che cosa può scrivere di diverso? In tutti i casi ritengo che le osservazioni vanno intese come un modo civile di partecipare a questo piano urbanistico. Il consulente prosegue dicendo che se le modifiche apportate con le osservazioni porteranno ad un piano diverso da quello adottato dal commissario, si passa a una riadozione del piano; nel caso invece che le modifiche al piano non vengano ritenute sostanziali la delibera sarebbe di adozione definiva. Il consulente ritiene molto più probabile, nonché auspicabile la prima ipotesi”.

Sul dimensionamento Masala ha detto di non avere gli strumenti per confutare le valutazioni dei progettisti anche se il consulente ritiene il piano sovradimensionato e pensa che difficilmente l'Assessorato Regionale all'Urbanistica accoglierà tutte le argomentazioni a sostegno della validità del dimensionamento del piano . “Nell'ipotesi che questo non avvenga per il consulente si aprirebbero scenari discutibili, quali ad esempio quello di diluire la nuova popolazione, sedici mila abitanti, in una superficie pari, se non superiore a quella dell'attuale centro abitato, me ne contiene più del doppio, oltre 32 mila. Qualche dubbio sul dimensionamento è venuto da alcuni ordini professionali, visto che hanno presentato delle osservazioni riguardo e non credo che geometri, architetti facciano di mestiere i ridimensionatori . Come si vede, opinioni diverse, valutazioni differenti tra gli esperti e tra i Consiglieri, su un punto fondamentale del piano, sul punto critico n. 1. Ed è critico davvero questo punto. Si tratta, a mio parere, di evitare di assumere posizioni troppo rigide da una parte e dall'altra. Occorre, come diceva il Presidente Mele, ponderatezza e senso di responsabilità”.

Masala ha quindi chiesto che il consulente del Sindaco relazioni in Consiglio sul suo lavoro.

Poi ha analizzato alcuni dei punti cruciali del Piano.

Sulla viabilità si è unito al coro di quanti hanno voluto rilevare gli errori materiali commessi dai progettisti ed ha voluto aggiungere che il collegamento tra le frazioni e Oristano è un problema che va affrontato con decisione, ricordando il progetto del ponte sommergibile tra Oristano e Nuraxinieddu .

E sempre su Nuraxinieddu ha evidenziato come si tratti dell’unica frazione alla quale il Piano non assegna una zona artigianale.

“Tutte le frazioni devono essere viste dal piano come enti vitali ed attivi, da saldare alla città, salvaguardando però le loro singole specificità” ha detto ricordando anche che Nuraxinieddu e Massama sono gli unici centri che non dispongono di un parco Comunale.

Masala ha quindi invitato a riprendere in mano il progetto per l’ippodromo che fornirebbe “occasione di crescita, di formazione e di lavoro per dei giovani che oggi sono costretti ad andare fuori a cercare occasione di lavoro”.

 

Il dibattito sul PUC proseguirà giovedì sera.

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31