Consiglio comunale - Gli interventi di Madeddu (Forza Paris), Tendas (DS) e Angioi (AN) sul PUC

Prosegue, in Consiglio comunale, a Oristano, la discussione sul nuovo Piano urbanistico comunale. Ieri, la seduta si è aperta con l’annuncio del capogruppo dell’UDEUR Pietro Arca dell’

Data:
19 novembre 2004

Prosegue, in Consiglio comunale, a Oristano, la discussione sul nuovo Piano urbanistico comunale.

Ieri, la seduta si è aperta con l’annuncio del capogruppo dell’UDEUR Pietro Arca dell’ abbandono dell’aula di tutti i gruppi di minoranza. Arca ha accusato la maggioranza di non prendere sul serio la discussione sul PUC non garantendo il numero legale in aula.

Critiche respinte dal capogruppo dell’UDC Sergio Locci che ha osservato come la minoranza, con questi comportamenti, offenda la città.

Il capogruppo dei DS Guido Tendas ha invece rilevato come l’assenza quasi totale del gruppo di AN non potesse essere casuale.

Il Presidente del Consiglio comunale Tore Giorico ha quindi proceduto alla verifica legale e dopo averne accertato la mancanza ha sospesa la seduta.

Dopo venti minuti l’appello è stato ripetuto e questa volta il numero legale è stato rispettato.

 

Il primo Consigliere a intervenire è stato Ignazio Madeddu (Forza Paris) che ha esordito le parole del Sindaco Barberio pronunciate in occasione di una precedente riunione del Consiglio comunale dove si parlava del Piano Urbanistico comunale: “Il Consiglio ha il dovere e non il potere di adottare le scelte più opportune per il bene della città; con questo spirito auguro a tutto il consiglio di portare a termine questo compito, certamente non facile, ma che con la buona volontà e l’impegno di tutti è   certamente raggiungibile”.

“La maggioranza del Consiglio – ha detto Madeddu - nella riunione del 20 Gennaio, con voto favorevole dei consiglieri di minoranza cui si è unito il gruppo dell’UDC, ha deciso di voler riprendere il discorso sul Piano Urbanistico Comunale da una discussione di carattere generale, secondo il mio personalissimo parere con lo scopo di perdere tempo, vista l’imminenza delle Elezioni Regionali. Abbiamo avuto conferma di questo nella riunione di venerdì, dove si è assistito al silenzio assoluto in aula, silenzio addebitato, dagli organi di stampa, alla maggioranza consiliare, dimenticando che questa discussione non è stata voluta da noi bensì appunto dalla minoranza, loro avrebbero dovuto quindi parlare e non noi. Ero contrario a questa discussione perché dopo l’adozione da parte del Commissario e la successiva mancata revoca della delibera di adozione da parte del Consiglio comunale, noi abbiamo il compito di esaminare le osservazioni presentate dai cittadini, accettarle o respingerle e sulla base di queste decisioni chiedere ai progettisti l’adeguamento del piano e quindi approvarlo definitivamente. Bene ha fatto quindi la Giunta ad incaricare la Commissione Urbanistica di esaminare le circa 500 osservazioni. La Commissione, tenendo conto delle conclusioni dei progettisti e dell’Ingegner Porcu (consulente del Sindaco), doveva dare al Consiglio un primo parere tecnico-politico, senza, con questo, scavalcare le competenze del Consiglio cui è demandato il parere definitivo; questo passaggio è peraltro previsto anche dal Regolamento del Consiglio Comunale. La Commissione ha svolto con impegno e, a mio parere, con grande professionalità il compito loro affidato, e la relazione con le loro conclusioni, anche se qualcuno l’ha definita un optional, è uno strumento importante e di supporto per il proseguo dei lavori”.

  “Alla base di tutto il piano – ha proseguito Madeddu -, vi è l’ipotesi d’incremento della popolazione. Attorno a questa ipotesi si sviluppa tutto il progetto. Se non accettiamo questa ipotesi, faremo bene a revocare la delibera di adozione e iniziare completamente un nuovo iter. La previsione è giustificata e motivata nell’allegato al progetto che spiega come si è arrivati all’individuazione di tale cifra. Per il quartiere di S. Efisio (Su brugu ) sono favorevole al ripristino della vecchia normativa delle zone “B” al posto delle “ Br ” e “ Bc ” e all’individuazione di una normativa apposita che salvaguardi il mantenimento o il ripristino delle architetture in edifici di pregio dal punto di vista storico culturale di “Su Brugu ” e degli altri quartieri circostanti il centro storico, come proposto dalla commissione consiliare. Le norme d’attuazione, come segnalato dalle organizzazioni professionali lasciano all’Ufficio tecnico una eccessiva discrezionalità, è opportune rivederle per dare più certezze ai cittadini ed ai tecnici. Per quanto riguarda le UPA effettivamente l’estensione di quattro ettari è eccessiva, in quanto risulta impossibile mettere d’accordo, in alcuni casi più di 100 proprietari. Pertanto condivido l’indicazione della Commissione e del Consigliere Cherchi, di diminuire ad un ettaro la dimensione di ogni comparto. La viabilità prevista è sovradimensionata, come rimarcato anche dagli ordini professionali, pertanto sarebbe opportuno eliminare   la tangenziale ovest, che per lunghi tratti è parallela alla circonvallazione e crea solamente intralcio allo sviluppo della città verso il mare, come del resto aveva richiesto il vecchio consiglio comunale nelle indicazioni ai Progettisti. Nel Piano, inoltre, si riscontrano parecchi errori come ad esempio la sovrapposizione con fabbricati esistenti o ferrovie come evidenziato dallo stesso Assessore Uras , errori che saranno sanati facilmente. Per il Polo intermodale, che tanto ha fatto discutere e, tanto farà ancora parlare, credo che abbia ragione l’amico Mimmo Serusi quando afferma che esso sia, economicamente e politicamente non sostenibile, non penso che la nostra città abbia quel movimento di merci e persone da richiedere una struttura di quel tipo. Anche per quanto riguarda le zone agricole concordo con la commissione che propone il ripristino degli indici in 0,03 mc /mq per le residenze, mentre 0,10 mc /mq per i fabbricati aziendali con una superficie minima di 5.000 mq”.

“Sulle Frazioni, non ho notato problemi insormontabili – ha proseguito Madeddu -. Tra le osservazioni pervenute,   per la verità non molte, si nota che i problemi riscontrati sono comuni a tutte le frazioni. Norme d’attuazione Zona B1f: l’estensione minima del lotto per edificare è di 250 mq; tale misura è esagerata suggerisco di portare quel limite a 180 mq. Viabilità: si tratta di errori formali e facilmente risolvibili: la circonvallazione di Nuraxinieddu che attraversa l’area archeologica di Santa Vittoria, a Massama passa sopra il Piano di Zona oppure il riallineamento della circonvallazione di Donigala con il tracciato previsto nel vecchio Piano regolatore, a Silì la circonvallazione attraversa l’area adiacente la Chiesa della Maddalena, continua sopra una abitazione e compromette la zona di espansione prevista nei pressi del depuratore comunale. Per quanto riguarda la reiterazione dei vincoli in zona S, ad Oristano molti di questi vincoli sono stati sostituiti con zone Bs , e quindi lo stesso criterio deve essere adottato per le frazioni. Per quanto riguarda le zone artigianali delle frazioni, nel PUC è opportunamente prevista quella della frazione di Massama , ma non viene indicato nulla per Nuraxinieddu , che a mio parere dovrebbe avere lo stesso trattamento. Per quanto riguarda Silì bisogna fare un discorso di opportunità, perché la zona prevista dal piano risulta essere inutilizzabile in quanto individuata dietro la ferrovia nei pressi della statale 131, con grande difficoltà di accesso per i mezzi di trasporto. La ferrovia crea una barriera insormontabile così come già evidenziato dal Consigliere Franco Cuccu , in riferimento al polo intermodale. Perciò questo problema potrebbe essere risolto spostando la Zona Df nell’area della ex discarica di materiali inerti “Sa Paui ”, tra lo svincolo della 131 e l’azienda Sartuccinu , lungo la strada statale Silì-Simaxis . Oppure scegliere l’area che si trova sulla strada che dal passaggio a livello della Maddalena porta a Fenosu ”.

Madeddu ha criticato l’assenza di una previsione specifica per i centri storici delle frazioni, ha auspicato una maggiore valorizzazione delle proprietà comunali a Torre Grande e rapporti più chiari con il Consorzio industriale.

 

Guido Tendas (DS) ha rilevato come “ questa Amministrazione abbia perso tantissimo tempo, nonostante esattamente a Giugno 2003, il consulente del Sindaco avesse suggerito un iter che ci avrebbe fatto guadagnare del tempo. Oggi mi sembra di capire che ci stiamo avviando ad un PUC che sarà completamente diverso da quello che aveva ipotizzato la Giunta Ortu e di quello che hanno realizzato i progettisti”.

In merito alla previsione dell’Assessore Uras sulle maggioranze che potranno crearsi sul PUC, Tendas ha spiegato che se realmente si vogliono ripetere collaborazioni già realizzate negli anni passati occorre essere coerenti e riflettere sul ripristino della dialettica democratica in Consiglio comunale e sul rispetto dovuto alla minoranza e alle sue proposte.

Tendas ha accusato il Sindaco Barberio di non avere tenuto alta la bandiera di questa città in occasione del trentennale della provincia: “Ho sofferto quando ho visto che il trentennale è stato festeggiato con un emblema dove la torre viene affiancata a quella di Arborea”.

Sulla storia della città, Tendas ha citato il Sindaco Canalis che decindo di fare costruire il palazzo Sotico non era diventato contro la storia di Oristano: “Era un modo di interpretare la storia di Oristano che da quegli anni, da Cesenantico a Sassari, vedeva ha nascita dei grattacieli. Non possiamo decidere quello che ci va bene e quello che non ci va bene a meno che non siano saltati i principi democratici. Non possiamo ricostruire la storia del ventennio in Italia pensando che siccome ci sono cose buone dobbiamo dire che comunque è stato uno sbaglio”.

Tendas ha anche contestato la pretesa vocazione di Oristano verso il mare: “Ci sono condizioni geomorfologiche che lo impediscono. Oristano è nata dentro le mura e si è espansa verso il Monte Arci ”.

Sulla città orizzontale il capogruppo DS ha spiegato che dell’esigenza dei singoli di avere case basse non può farsene carico la collettività. Chi lo vuole fare può decidere di farlo nelle frazioni o nei paesi dell’hinterland.  

“Quando la città si è ampliata il piano Clemente del ‘60 aveva recepito il bisogno di questa città di espandersi. Chi ha costruito nel cosiddetto quartiere delle regioni, in quella che veniva chiamata Corea ha costruito pensando che prima o poi un legislatore attento avrebbe consentito di fare un piano in più. Fare un PUC significa interpretare la volontà degli Oristanesi ”.

Tendas ha contestato anche il dimensionamento proposto dai progettisti con l’aumento demografico di 16 mila abitanti in dieci anni: “Nemmeno se affittiamo il pontile in disuso agli extra comunitari arriviamo a 16.000 abitanti   per i limiti imposti dalla Bossi-Fini . Questo parametro è stato dato da un professore universitario importante. Peccato che gli stessi progettisti quando io ero in Giunta e si cominciava a parlare di PUC avevano parlato di un incremento di 3 mila 500 abitanti. Allora da chi dipende il numero degli abitanti? Dipende dall'Amministrazione che chiede i numeri o da un calcolo valido in ogni circostanza? Per noi 16 mila abitanti sono una cosa fuori dal mondo un po' perché ci meraviglia che gli stessi progettisti appena sei anni fa lavoravano su altre basi, ma anche perché non è nell'interesse di Oristano che deve essere proiettata verso uno sviluppo sostenibile e non deve consumare il suo territorio”.

In merito alle previsioni per Su Brugu , Tendas ha invitato a salvaguardare quelle costruzioni che meritano di essere salvaguardate “non chiudiamo gli occhi, consentiamo di costruire per risanare le case che nonostante gli aggiustamenti di questi anni hanno cattive condizioni di abitabilità. Cerchiamo quelle case che hanno caratterizzato Su Brugu , conserviamo quelle e consentiamole di accedere ai fondi della Legge 29 che non possono essere utilizzati solo per il centro storico, madevono essere utilizzati per tutte le zone storiche della città e delle frazioni”.

Tendas ha mosso dure critiche anche nei confronti dei progettisti, accusandoli di essersi sottratti al confronto con il Consiglio comunale e di non avere interpretato le osservazioni correttamente : “A loro va espresso il disappunto della città”. Critiche anche per le ultime due Giunte (Barberio e Ortu ) che non hanno avviato consultazioni con i cittadini per conoscerne gli indirizzi e le volontà prima di aver effettuato la discussione in aula e affidato le linee generali ai progettisti.

Per Tendas bisogna avere il coraggio di tornare indietro “di capire che i 16 mila abitanti sono esclusivamente l'escamotage per avere metri cubi non da riutilizzare per far diventare bella. Sindaco, se quei metri cubi li utilizzassimo nella città costruita forse Oristano diventerebbe più bella”.

Sul Polo intermodale Tendas ha condiviso le valutazioni di Franco Cuccu : “La centralità di Oristano è data anche dalla vicinanza alla 131 e alla ferrovia. Quello dev' essere il motore legato alle merci e alle persone che si spostano . Il polo intermodale oggi è semplicemente l'escamotage per permettere la realizzazione degli 800.000 metri cubi di cui parlava Franco Cuccu . Noi siamo favorivoli al Polo intermodale vicino alla stazione con un accordo di programma in cui le ferrovie possa utilizzare parte degli 800 mila metri cubi. Noi siamo d'accordo con il gruppo dell'UDC per approvare tutto nello stesso giornoquello viene approvato tutto nello stesso giorno. Altrimenti lì non si muove una virgola”.

Tendas ha contestao anche le previsioni sulla viabilità: “Si tracciano strade che per realizzarle ci vorrebbe un bilancio dello Stato non un bilancio comunale. Oristano non è stata capace di realizzare una strada di 16 metri di fronte all’Istituto tecnico 2, come previsto dal Piano, perché non abbiamo i soldi e noi pensiamo di realizzare tutte queste circonvallazioni? La circonvallazione ovest   serve a chi ha i terreni compresi nella fascia tra la città e la strada perché aumenteranno di valore”.

 

Immediata è arrivata la replica del Sindaco Barberio : “Devo dire che il Consigliere Tendas , del quale ammiro l'intelligenza, ha fatto politica spicciola. Io non potrò che fare altrettanto, ma che volete, il Consigliere Tendas qualunque argomento affronti non riesce ad emendarsi dalla sua rabbia di post comunista, sconfitto dalla storia, e fa sempre riferimento ad un periodo della storia italiana fra i più bui, il 1968, che pur producendo delle idee per certi versi condivisibili, produsse soprattutto delle morti di innocenti e di menti elette, da una parte e dall'altra. Per quanto riguarda poi quanto è stato detto sulla torre del Ceas è l'ennesima prova del provincialismo intellettuale che alcune volte lo contraddistingue. Quel manifesto è stata una trovata grafica che non ha offeso nessuno, e che anzi, per molti Š stato eccezionale . Per cultura personale del Consigliere Tendas , aggiungo che Ceas costruì quella torre gratis, contrariamente a quanto hanno fatto alcuni architetti organici al suo partito che si sono arricchiti con le opere del partito al quale il Consigliere Tendas si ispira e che fra pochi anni non lasceranno alcuna traccia”.

 

Dopo un nuovo tentativo della minoranza di far saltare la seduta perché la maggioranza non garantiva il numero legale, la parola è passata ad Angelo Angioi (AN).

Angioi ha spiegato che il gruppo di Alleanza nazionale era contrario alla discussione sulle linee generali, con interventi di trenta minuti “perché è una cosa inutile, una presa in giro per i cittadini e per l'associazione di categoria se non si tradurranno in fatti concreti. È più importante esaminare le osservazioni e dare alla città quelle risposte che aspetta da oltre dieci anni”.

Un black-out elettrico ha interrotto l’intervento di Angioi e provocato la sospensione anticipata dei lavori del Consiglio comunale che è stato aggiornata a lunedì 22 Novembre.

 

 

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31