Consiglio comunale - Il Presidente Giorico interviene sulla polemica dopo il voto per le modifiche al regolamento sul funzionamento dell'assemblea civica

In merito alla polemica, tutta politica, sul voto per le modifiche al Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, credo occorra fare qualche riflessione a mente fredda. Il ruolo del Presidente

Data:
10 novembre 2003

In merito alla polemica, tutta politica, sul voto per le modifiche al Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, credo occorra fare qualche riflessione a mente fredda.

Il ruolo del Presidente del Consiglio comunale non deve piacere alla maggioranza o all’opposizione. Il Presidente deve essere garante ed interprete dello Statuto e dei Regolamenti e in questa delicata funzione è coadiuvato da un Ufficio di Presidenza, di cui fanno parte tre funzionari qualificati e il Segretario generale dell’Ente.

Tra i compiti del Presidente figura anche quello della convocazione del Consiglio comunale che viene effettuata dopo aver sentito la conferenza dei capigruppo. Si procede, dunque, alla predisposizione dell’ordine del giorno per il quale occorre avvalersi, nella forma e nella sostanza, dei pareri di regolarità tecnica.

Questa precisazione va fatta per capire i motivi per i quali si è deciso di inserire all’ordine del giorno la proposta di alcuni consiglieri di maggioranza di modifica al Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale. Né più, né meno di quanto si fa per analoghe richieste dei consiglieri di minoranza.

Il Presidente e i funzionari dell’Ufficio di Presidenza sono presenti in aula consiliare durante l’intera seduta. I funzionari, in particolare, si preoccupano della verbalizzazione degli interventi ed in fase di votazione coadiuvano il Presidente nell’accertamento dei risultati.

Questo è quanto è accaduto anche durante l’ultima seduta del Consiglio comunale al termine della votazione di un argomento che aveva la stessa dignità di un qualsiasi altro argomento proposto dalla Presidenza, dal Sindaco, dalla Giunta o da uno dei quaranta consiglieri, non importa se di maggioranza o di minoranza.

L’Ufficio di Presidenza sta ultimando la proposta di adeguamento dello Statuto comunale (strumento ormai superato dalle più recenti norme) e del nuovo Regolamento (quelle che sono state votate l’altro giorno sono delle semplici modifiche al vecchio testo). La Commissione consiliare Statuto e Regolamenti, da me convocata per discutere le modifiche, però, è andata deserta.

Nella gestione dell’assemblea non mi è mai capitato di impedire ad un consigliere comunale di esprimere compiutamente il proprio parere e volere, né, quando mi è stato chiesto, di rettificare un’errata interpretazione del proprio esprimersi.

Gli organi di informazione in questi giorni hanno raccolto una serie di minacce, accuse e malignità che nulla hanno a che fare con un corretto modo di amministrare e di fare politica.

Come molto spesso ho ricordato, il Consiglio comunale è sovrano sui suoi lavori e uno qualsiasi dei quaranta consiglieri può intervenire per fare proposte, dissentire o argomentare come meglio ritiene sui vari punti all’ordine del giorno.

Non è corretto, invece, uscire fuori dall’aula per sostenere idee o posizioni che non si sono volute sostenere in Consiglio e magari accusare di malafede dalle colonne dei giornali chi, pubblicamente e nella giusta sede, si assume la responsabilità di farsi garante delle istituzioni. Esistono sedi istituzionali e momenti precisi per svolgere correttamente la propria funzione di pubblico amministratore.

Peraltro, nel merito, occorre ricordare che in apertura dei lavori vengono nominati tre scrutatori, due di maggioranza e uno di minoranza, che hanno il compito di vigilare sulla correttezza del voto.

Ciononostante una qualunque svista è possibile, soprattutto in una seduta turbolenta.

Allo stesso modo è possibile rettificare la propria posizione. Basta una segnalazione alla Presidenza o allo stesso Consiglio in sede di approvazione dei verbali. La Presidenza non si è mai sottratta dai suoi compiti istituzionali né intende farlo in futuro.

Tore Giorico

Presidente del Consiglio comunale di Oristano

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31