Consiglio comunale - Il saluto del Sindaco Barberio in occasione dell'ultima seduta dell'assemblea civica

Signor Presidente, Colleghi della Giunta, Colleghe e Colleghi del Consiglio, nei cinque anni che abbiamo alle spalle, quest’aula è stata al centro della città. La legislatura

Data:
27 aprile 2007

Signor Presidente, Colleghi della Giunta, Colleghe e Colleghi del Consiglio,

nei cinque anni che abbiamo alle spalle, quest’aula è stata al centro della città. La legislatura è trascorsa con l’impegno della Giunta e del Consiglio: a tutti indirizzo i sentimenti di vivo ringraziamento per l’attività svolta, sapendo che ciascuno – in questi anni – ha servito il bene comune e che quando la polemica (che è pure sale della politica) ha lasciato spazio alla riflessione, in tutti ha prevalso un interesse più ampio, la volontà di interpretare un’esigenza, un progetto, un obiettivo il più possibile vicini alle attese della nostra Città, alle speranze e ai bisogni delle famiglie e dell’intera Comunità. Come ben sapete, non è mio costume affidare ai discorsi ufficiali molto più che qualche concetto. Ho sempre creduto nella concretezza e nella lealtà dei ruoli di ciascuno, in primis di quello del Sindaco, riconoscendo innanzitutto alle persone l’autorevolezza loro propria, ma anche sapendo che la buona fede e l’onestà, che accomunano gli avversari, rendono gli stessi degni del mandato concesso dal cittadino, al di là delle idee e dei colori politici che distinguono l’un l’altro. Sono grato a Dio e a quanti cinque anni or sono decisero di eleggermi a capo del governo della Città, per avere vissuta un’esperienza di servizio, distante ma non troppo dissimile da quella più lunga – ma vi assicuro non facile - cui assolsi nella vita lavorativa. Lo stesso rigore e la medesima correttezza credo possa averle accomunate. E se in questi anni vi sono stati motivi d’incomprensione, credo vorrete considerarli parte piccola di un compito complesso, talora ingrato, ma sempre onorevole, perché svolto affianco a persone corrette ed appassionate. La politica – arte faticosa e per me nuova – richiede certo doti ed entusiasmo. Essa tuttavia mette alla prova ciascuno. Anche perciò, sento il dovere di augurare a chi mi seguirà in questo ruolo di coltivare, assieme alla passione, la pazienza, e di unire la competenza alla caparbietà, confidando in quanti lo affiancheranno svolgendo con professionalità il loro lavoro, nella casa comune di tutti gli Oristanesi.

Signor Presidente, Colleghi della Giunta, Colleghe e Colleghi del Consiglio,

usa dire, all’inizio del mandato amministrativo, «Sarò il Sindaco di tutti». Non è facile realizzare questo programma, tanto sintetico quanto eloquente. Per parte mia, sarei felice di avere assolto al ruolo in questi cinque anni, dimostrando di essere stato un Sindaco «per» la Città, non per me stesso né tanto meno per la sola forza politica che per prima - un lustro fa - indicò il mio nome alla futura coalizione di maggioranza. Nella mia memoria resteranno molte belle pagine della nostra vita istituzionale, ma anche il rammarico per le cose che avrei voluto potessero essere realizzate. Auguro al prossimo Sindaco, alla futura Giunta e al prossimo Consiglio, di poter fare e di saper fare di più e di meglio. Oggi, del resto, ci si lamenta di quanto sia alta l’età media di coloro che servono lo Stato e le sue Istituzioni. Eppure, in tutta onestà, non potrei consigliare quest’avventura civile senza raccomandare accortezza e stile, specie ai più giovani, e a quanti siederanno in quest’Aula e su questi banchi per la prima volta. Con queste esortazioni auspico a Voi e alla nostra Città una serena compagna elettorale. Rivolgo infine ai Signori Dirigenti, e a tutti i Dipendenti dell’Amministrazione Civica, un augurio sincero, ed un ringraziamento per la stima, che ho sentita vicina e che ho ricambiato, apprezzando in tutti ed in ciascuno l’attaccamento al dovere e la lealtà verso il primo cittadino. Grazie.


Antonio Barberio
Sindaco di Oristano

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23/03/2022, 09:31