Consiglio comunale - L'Arcivescovo Sanna incontra gli amministratori

L'Arcivescovo di Oristano, Monsignor Ignazio Sanna, ieri pomeriggio ha incontrato gli amministratori comunali di Oristano nel corso di una breve visita durante la seduta dell'assemblea civica.

Data:
17 novembre 2006

L'Arcivescovo di Oristano, Monsignor Ignazio Sanna, ieri pomeriggio ha incontrato gli amministratori comunali di Oristano nel corso di una breve visita durante la seduta dell'assemblea civica.la visita dell'arcivescovo in consiglio comunale

Nella Sala degli evangelisti, a Palazzo degli Scolopi, sono stati il Presidente del Consiglio comunale Salvatore Giorico e il Sindaco Antonio Barberio a daccogliere Mosignor Sanna.

"Eccellenza, a nome del Consiglio Comunale desidero rivolgerle brevi e sincere parole, ringraziandola per averci concesso l'onore della sua visita per questa sede - ha detto il Presidente Giorico -. L'assemblea interpreta la sua presenza come un segno di auspicio e considera l'occasione odierna come l'avvio di un rapporto leale e sincero, aperto e collaborativo, come del resto è accaduto con il suo predecessore sulla cattedra dell'Arcidiocesi Arborense.
Ci conforta sapere che la comunità cittadina ha trovato in ella un pastore conscio delle necessità, dei bisogni e delle attese che caratterizzano la realtà contemporanea. E sappiamo che la società, in tutte le sue articolazioni, è interlocutore rilevante, al quale ella vorrà rapportarsi con la mitezza e con la forza entusiasta dell'esperienza appena intrapresa. Questa assemblea desidera altresì rendere omaggio allo studioso che onorando l'intera Sardegna ha operato oltre il Tirreno, contribuendo alla crescita etica ed intellettuale di tanti giovani. Leggiamo dunque con premuroso interesse le espressioni che ella ha richiamato a proposito delle virtù sulle quali tutti, credenti e non credenti, hanno il dovere di interrogarsi. Ci riferiamo, in specie, al valore profetico delle parole con le quali Paolo Di Tarso incoraggiava a guardare i carismi come un traguardo da raggiungere, nella consapevolezza dei limiti della natura umana e soprattutto alla luce delle virtù del discernimento.
Eccellenza Riverendissima, queste stesse virtù siamo sicuri che ella vorrà incoraggiare perché quanti sono chiamati all'agire politico possano essere adatti a tanta elevata forma di servizio, assumendo con coerenza e lealtà l'onore di rappresentare la comunità che ha demandato ad essi tale compito.
Riconosciamo l'urgenza dell'appello che ci richiama a concretizzare la presenza in sedi come questa, unendoci nel segno della buona volontà e della tolleranza e siamo certi che la chiesa arborense inciterà le nostre risposte verso i bisogni della cittadinanza, affinché esse sappiano tradursi con onestà, solidarietà e carità, in una costante difesa della vita e dei supremi valori della nostra identità".

"Eccellenza Reverendissima - ha fatto seguito il Sindaco Barberio -, sono lieto di rivolgerle un caloroso benvenuto in questa sede; lo faccio a nome personale, della Giunta e della città che mi onoro di rappresentare e ringraziandola perché la sua presenza contraccambia con identica cordialità il nostro incontro appena trascorso in Curia.
Nell'interpretare i sentimenti, le confermo le stesse felicitazioni della comunità cittadina, e desidero esprimere l'auspicio affinché la sua sensibilità pastorale, l'esperienza vissuta vicino ai giovani e il suo servizio ecclesiale possano rappresentare un arricchimento per noi tutti.
Sono certo che ella condivide l'importanza che assumono il dialogo e la collaborazione fra le istituzioni e la chiesa, parte viva e riferimento fondamentale per il mondo del lavoro e dell'impresa, per le famiglie e le organizzazioni sociali di Oristano, della provincia e dell'intera Arcidiocesi.
In occasione del suo ingresso pastorale in Oristano, augurammo fiduciosi che la sua nuova missione potesse essere ricca di frutti, per il bene delle tante realtà che già la conoscono e che da oggi gradiscono ancora di più la passione educativa di colui che è stato chiamato dal Santo Padre a condurre la Chiesa Arborense.
Ebbene, nell'imminente pellegrinaggio verso la sede pietrina, scorgiamo un segno importante della sua premura verso la comunità.
Per questo desideriamo che sua Eccellenza Reverendissima anche nella preghiera sia prodigo di attenzioni per la città ed in particolare per le necessità più urgenti, affinché nel nostro non facile ruolo, la provvidenza ci sostenga, ci consigli e ci esorti a leggere con speranza i segni di vivacità, di intraprendenza e di coraggio del tempo presente.
Questo faciliterà oggi ed in futuro la vita di una comunità che con affetto le rinnova il benvenuto, confidando nella sua benedizione e nella protezione della nostra carissima Vergine del Rimedio".

 
Anche Monsignor Sanna , Arcivescovo della Diocesi Arborense, ha voluto rivolgere un breve saluto agli amministratori.
"Vi chiamo cari amici perché penso che sia il modo più semplice con cui rapportarci anche in questa sede altamente istituzionale.
Il motivo per cui sono venuto in mezzo a voi è per un senso di gratitudine e di cortesia per la visita che appena sono arrivato qui a Oristano mi avete reso.
Ovviamente la gratitudine si accompagna anche a un impegno comune di lavoro per migliorare la condizione dei nostri fedeli che sono anche cittadini.
Ultimamente, parlando agli studenti della provincia, ho messo in evidenza la forte sinergia tra essere cristiano ed essere cittadino, perché è proprio a partire dalla fede cristiana che si ha una motivazione in più per essere onesti, giusti e solidali nel modo con cui ci si rapporta agli altri come prossimo e alle istituzioni.
Faccio questo accostamento: il Comune e la provincia si chiamano Oristano, invece la diocesi ha un altro nome, la Diocesi Arborense, non c'è la diocesi oristanese.
Sono due nomi: Oristano pare che, secondo una certa etimologia, si identifichi con la foce dello stagno e nello stagno, sapete, non si muove niente, cresce poco; noi parliamo di Diocesi Arborense e il nome viene da "arbo", ma c'è un modo particolare con cui viene rappresentato questo albero, ha le radici per aria, è un albero cosiddetto deradicato.
Dove questa diocesi deve poggiare le sue radici per far suscitare un po' sentimenti di solidarietà, per dare una mano d'aiuto, in modo che si sia tutti quanti onesti, giusti, corretti e sensibili al bene degli altri? Dico sempre che il dove della chiesa è il dove del mondo.
La chiesa non è più dirimpettaia da questa parte a vedere, osservare, magari a giudicare o a criticare, il dove della chiesa è il dove del mondo.
Camminiamo per le stesse strade, lavoriamo per il benessere delle stesse persone, ognuno deve portare le sue motivazioni ideali, per far sì che questo tipo di città sia più vivibile, sia più aperta ad accogliere gli altri e sia un luogo dove si può anche crescere e dove si può maturare.
Indubbiamente noi abbiamo delle preoccupazioni, come chiesa, che penso siano anche le vostre preoccupazioni; se guardiamo al futuro ci rendiamo conto che ci sono alcuni ambiti in cui dobbiamo collaborare.
Parlo della ricerca del lavoro, parlo anche della difesa della famiglia e del futuro dei giovani; sono indubbiamente ambiti nei quali dobbiamo trovare forme di collaborazione.
La Chiesa è presente molto efficacemente nell'ambito della carità. Abbiamo diverse istituzioni: Il Samaritano, Il Gabbiano, la mensa dei poveri, Il Seme, che sono delle istituzioni dove si viene incontro a quelli che sono i bisogni delle persone più svantaggiate e più emarginate. E' bene che queste opere siano anche sostenute perché la responsabilità è comune.
Ci sono certamente delle persone addette a queste istituzioni, ci sono anche dei volontari, però è bene che ci rendiamo conto che queste povertà vanno gestite da tutti e devono essere preoccupazione comune.
Non spetta a me adesso dare nessuna indicazione, io faccio solamente degli auguri e degli auspici perché ci troviamo sempre uniti nel promuovere il bene comune, ognuno secondo le sue competenze e i suoi doveri.
Noi per quanto ci riguarda vedremo di dare un po' di entusiasmo. Ho l'impressione che nelle nostre comunità, nei nostri paesi, ci sia molto fuoco che è un po' coperto dalla cenere. Cerchiamo di soffiare. Noi vi aiutiamo a soffiare per buttare via questa cenere e creare un po' di coraggio e di entusiasmo per i valori comuni, per poter realmente essere di utilità gli uni agli altri nel promuovere sicuramente una società più giusta e corretta.
Questo è il mio augurio".

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31