Consiglio comunale - L'intervento del Sindaco Barberio in ricordo delle vittime di Nassirya

Intervento del Sindaco Antonio Barberio in occasione del Consiglio comunale del 13 novembre 2003 . La seduta è stata sospesa in segno di lutto per le vittime del tragico attentato di Nassirya

Data:
14 novembre 2003

Intervento del Sindaco Antonio Barberio in occasione del Consiglio comunale del 13 novembre 2003. La seduta è stata sospesa in segno di lutto per le vittime del tragico attentato di Nassirya dopo l’intervento del Sindaco

 

 

 

Il Sindaco

Antonio Barberio

 

Signor Presidente, Colleghi della Giunta e del Consiglio,

attraverso questa Assemblea, la Città intera si stringe affettuosamente intorno ai familiari delle vittime del barbaro attentato, rivolto a danno della presenza italiana nel paese irakeno.

 

La Nostra accorata solidarietà è carica d’emozione perché gli uomini che hanno perso la vita servivano gli ideali patriottici che contraddistinguono chi indossa la divisa delle Nostre Forze Armate - Ufficiali e Sottoufficiali dell’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito – chiamati, per volontà del Parlamento, a contribuire alla ricostruzione di un Paese che, dopo la sconfitta del dittatore, aspira a conquistare la pace nella libertà e nel diritto.

 

·        Le immagini,

·        i commenti,

·        gli attestati del Pontefice,

·        i richiami all’unità della Nazione che il Presidente Ciampi ha rivolto nelle scorse ore,

scuotono profondamente chi – come Noi – considera un onore offrire il meglio di sé nell’adempimento di una missione di pace.

 

Il terrorismo fondamentalista, però, vorrebbe negare - ai più deboli ed indifesi - il diritto ad aspirare ad un’esistenza senza la guerra.

 

Anche l’Italia ha voluto contribuire ed intende cooperare alla realizzazione di un progetto di emancipazione nella democrazia, in una terra che è culla di civiltà nobili ed antiche.

 

Eppure, un disegno indegno della persona umana, ancora una volta ha armato la mano di chi pratica l’odio e teme la libertà, la quale – non va mai dimenticato - è condizione primaria di una vera autodeterminazione di un popolo.

 

L’intera Comunità nazionale e le Istituzioni che Noi qui riuniti rappresentiamo, sentono forte - in queste ore - il bisogno di elevare la più ferma condanna di un'azione bieca e omicida, che ha causato un così elevato numero di vittime e di feriti, sia militari sia civili.

 

Ci sentiamo profondamente colpiti dalla grave perdita umana subita dalle Forze Armate.

 

Restiamo sgomenti al pensiero degli scolari colpiti nella deflagrazione, mentre – come ogni mattina - si recavano a scuola.

 

Siamo addolorati, per la tristezza che ha riempito il cuore di quanti, a casa, hanno ricevuto la notizia tremenda della scomparsa di un figlio, di un marito, di un padre giovane e forte, motivato e consapevole di poter servire al meglio il proprio Paese.

 

·        Il Nostro cordoglio,

·        il Nostro affetto,

·        la Nostra preghiera,

siano di auspicio perché le famiglie dei Nostri Soldati trovino conforto umano e cristiano.

 

Il tempo della pace in nessun caso è tempo di un’attesa oziosa. Al contrario, alla Comunità Internazionale è richiesta, ora più di prima, un’assunzione di responsabilità realmente capace di tradursi in atti di credibile e coraggiosa coerenza.

 

In questa triste occasione, sentiamo il dovere di confermare la Nostra solidarietà a quanti – da Italiani, da Sardi, da Oristanesi - servono lo Stato in uniforme,

·        distanti ma uniti a Noi, soprattutto ed ancor più nelle difficoltà e nel dolore;

·        preparati ma consci dei tanti rischi che questo incarico comporta;

·        fieri di appartenere ad un grande Paese che - conoscendo i dolori della guerra - sa bene quanto lunga ed impegnativa sia la conquista preziosa di una pace duratura.

 

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31