Cultura - Il 22 Luglio all'Antiquarium arborense l'inaugurazione della mostra Emporikos kolpos - Il Golfo degli empori
Nel cuore dell’Estate 2005, venerdì 22 Luglio, alle 18,30, nei locali dell’ANTIQVARIVM ARBORENSE di Oristano sarà inaugurata la Mostra storico archeologica «EMPORIKÔS KÓLPOS. IL GOLFO DEGLI EMPORI».
Data:
20 luglio 2005
Nel
cuore dell’Estate 2005, venerdì 22 Luglio, alle 18,30, nei locali
dell’ANTIQVARIVM ARBORENSE di Oristano sarà inaugurata la Mostra storico
archeologica «EMPORIKÔS KÓLPOS. IL GOLFO
DEGLI EMPORI».
Sarà
il Vice Ministro ai Beni culturali Antonio Martusciello a tagliare il nastro
della nuova esposizione che è stata realizzata grazie alla collaborazione del
Comune, della Provincia di Oristano e della Regione Autonoma della Sardegna, con
la sinergia tra l’Antiquarium Arborense, la Soprintendenza per i Beni
Archeologici di Cagliari e Oristano e l’Università degli Studi di Sassari. La
Fondazione del Banco di Sardegna ha assicurato un contributo finanziario.
L’organizzazione della mostra è opera del collaudato team de La Memoria Storica e di Mythos
Iniziative.
L’evento
culturale, che rinnova la fortunata mostra L’isola di Herakles , inaugurata dal
Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, il 3 Febbraio 2004, è stato presentato
questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal Sindaco di Oristano
Antonio Barberio, dal Presidente della Provincia Pasquale Onida, dall’Assessore
alla Cultura del Comune di Oristano Giuliano Uras, dal Professor Paolo
Bernardini della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano,
dal Curatore dell’Antiquarium Arborense Raimondo Zucca e dal Direttore della
Cooperativa La Memoria Storica Alberto Tasca.
La
conferenza stampa è stata l’occasione per avanzare, con determinazione, la
candidatura di Oristano quale sede del Museo dei fenici.
EMPORIKÔS
KÓLPOS. IL GOLFO DEGLI EMPORI
è il Golfo di Oristano. La mostra immerge il visitatore in un paesaggio antico,
nel quale il placido golfo di Oristano era solcato in tutte le direzioni da
navigli provenienti dai poli estremi del Mediterraneo. Navi filistee (di quel
popolo che la Bibbia conosce per le guerre contro gli Israeliti, per Golia e
Sansone), cipriote, di Micene, degli orgogliosi fenici di Tiro e atlantiche
provenienti da Gadir (Andalusia) posero l’ancòra nei tre scali principali del
golfo, a sud est, dove, al fondo della laguna di Marceddì, sorse Neapolis, al
centro, alle foci del Tirso, all’interno dello stagno di Santa Giusta, dove
nacque Othoca, a nord, nell’insenatura di Porto Vecchio, nel mare Morto di
Tharros.
I
coprotagonisti di una lunga stagione di commerci furono i Sardi, stanziati sui
litorali del Golfo. Gli archeologi si sono soffermati su questo golfo
d’Oristano, il più ricco di porti commerciali e di città della Sardegna. E le
scoperte sono venute a soddisfare le domande che gli scavatori ponevano al
terreno. Alla mostra d’Oristano si impongono, innanzitutto, gli uomini e le
donne del golfo, un popolo di terracotta ritrovato a Neapolis, nell’agro di
Othoca, a Tharros, a Narbolia.
Si
vedrà l’unico sarcofago filisteo (XII sec. a.C.), individuato nel Mediterraneo
Occidentale, a Neapolis, grazie alla sagacia di Piero Bartoloni, dell’Università
di Sassari. Sarà presente una testa di guerriero dagli occhi giganteschi, del
tipo dei colossi di Monti Prama, ma trovata quaranta anni fa a
Narbolia.
Una
particolare attenzione meritano i nuovi dati su Neapolis: qui gli scavi e le
ricerche territoriali hanno evidenziato una presenza di Fenici antichissima,
della seconda metà dell’VIII secolo a.C. e tra i vasi fenici spiccano le
ceramiche rosso cupo prodotte nelle botteghe della lontanissima (1500 Km ad
occidente) Gadir, l’odierna Cadiz.
Non
possono indicarsi tutti i motivi di interesse della nuova mostra, ma merita
attenzione la sezione relativa agli scribi delle città del golfo: dalle
scritture fenicie a quelle greche, latine, ebraiche, greco-bizantine e infine
arabe.
Un
caleidoscopio di segni e di parole nei porti del più ricco golfo degli empori
della Sardegna.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:31
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