Cultura - L'Istar pubblica un libro su Chiesa, potere politico e cultura in Sardegna dall'età giudicale al Settecento

Col volume su Chiesa, potere politico e cultura in Sardegna dall’età giudicale al Settecento, l’ISTAR  incastona una terza ponderosa pubblicazione nella collana “Subsidia”, inaugurata nel 1997

Data:
07 novembre 2005

Col volume su Chiesa, potere politico e cultura in Sardegna dall’età giudicale al Settecento, l’ISTAR  incastona una terza ponderosa pubblicazione nella collana “Subsidia”, inaugurata nel 1997 (la seconda opera è stata stampata in due tomi, di 1223 pagine).

La nuova opera dell’Istituto storico arborense è stata presentata ai giornalisti dal Sindaco Antonio Barberio, dall’Assessore alla Cultura Giuliano Uras e dal Direttore scientifico dell’Istar Giampaolo Mele.

Nell’ambito delle variegate attività dell’Istituto (nato su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano), nel corso degli anni, oltre alle pubblicazioni scientifiche, insieme a fecondi contatti con archivi e biblioteche internazionali ed enti di ricerca, si sono affiancate diverse conferenze, soprattutto presso il Palazzo degli Scolopi, sede del Consiglio Comunale, nella Sala Giudicale dello stesso Municipio, nel Teatro “Antonio Garau”.
Si sono altresì svolti cicli di incontri divulgativi nel mondo vivace e sempre stimolante delle scuole, anche con cinque concorsi intitolati: “Conoscere il Giudicato”, che hanno coinvolto un vasto numero di studenti.

Nella pubblicazione si staglia un concetto chiave: Oristano ha costantemente conservato, quale fenomeno “dalla lunga durata”  – seppure talvolta in modo travagliato – un profondo rapporto di simbiosi con la Chiesa, tra luci e ombre.

Un significativo esempio – tra i tanti e interessanti argomenti - è presente in due tematiche trattate nel volume e che riguardano il 1300, epoca centrale per la storia di Oristano nel contesto del Mediterraneo e in Europa.
1. Il ruolo dell’arcivescovo Guido Cattaneo figura chiave nelle trattative diplomatiche, tra Oristano, Barcellona e Avignone, ai tempi di Ugone II, mentre si preparava, e poi si realizzò, lo sbarco dei catalano-aragonesi, avvenuto nel 1323, evento destinato a cambiare la storia dell’Isola..
2. Lo scorcio di fine Trecento era squassato dallo scisma d’Occidente, coi due papi, uno a Roma e l’altro ad Avignone. Anche in questo campo il Giudicato d’Arborea volle affermare una fiera indipendenza rispetto alla Corona d’Aragona, e una peculiare identità in campo religioso.
Il sovrano Giovanni I, detto il Musico o il Cacciatore, pressò in continuazione Eleonora d’Arborea, affinché aderisse al papa di Avignone, ma la Giudicessa restò sempre fedele all’obbedienza romana, ricusando ogni condizionamento esterno, seppure conservando mirate linee diplomatiche.

Nel volume sono trattati una trentina di altri temi di interesse storico-religioso, riguardanti fenomeni assai diversi, rispetto a quelli che caratterizzarono il Medio Evo, e abbracciano la complessa età spagnola  e sabauda con specifiche problematiche storiografiche e culturali. Si lascia ai lettori il piacere di scorrere tante e sfaccettate tematiche che coprono oltre cinque secoli.

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31