PUC - Iniziata in Consiglio comunale la discussione sulla mozione per la revoca del Piano

Non sono bastate quasi quattro ore di dibattito al Consiglio comunale di Oristano per esaurire la discussione sulla mozione presentata dai gruppi di minoranza (ad eccezione dell’UDR) sulla revoca della

Data:
05 settembre 2003

Non sono bastate quasi quattro ore di dibattito al Consiglio comunale di Oristano per esaurire la discussione sulla mozione presentata dai gruppi di minoranza (ad eccezione dell’UDR) sulla revoca della delibera commissariale di adozione del PUC.

Ieri sera sono stati tredici i consiglieri comunali, di minoranza e di maggioranza, che si sono alternati al microfono. Poi, poco dopo le 23 la seduta è stata aggiornata a oggi dal Presidente Tore Giorico.

Il compito di illustrare la mozione della minoranza è toccato al consigliere sardista Linalba Ibba che ha evidenziato come solo attraverso lo strumento della mozione la minoranza sia riuscita a portare in aula la discussione sul PUC.

Linalba Ibba ha ricordato come la maggioranza abbia sempre schivato il confronto sul PUC: "Un anno fa ci fu un primo tentativo di discussione con l’illustrazione in aula da parte di un progettista. Poi le iniziative della minoranza e quelle degli ordini professionali e delle associazioni di categoria e nient’altro". Secondo il consigliere sardista "un PUC per essere degno del suo nome intanto deve essere democratico, nato dal confronto e dalla dialettica e questo non è accaduto" e tanto basta per chiederne la revoca "se poi, la maggioranza che non lo ha mai riconosciuto, oggi non lo revoca, dopo un anno in cui praticamente non ha posto in essere alcun atto, ne diventa politicamente responsabile".

Il capogruppo della Margherita Peppino Marras ha ricordato come "nonostante un anno fa fossi contrario alla revoca oggi ho cambiato idea dopo il confronto all’interno del mio partito, con gli ordini professionali, con le associazioni di categoria, con le forze imprenditoriali e sociali. Oggi sono convinto del fatto che non sia solo opportuno ma addirittura doveroso assumere al più presto il provvedimento di revoca della famigerata delibera commissariale per motivi di ordine politico e di ordine tecnico. Questo PUC è stato adottato in maniera quasi furtiva dal commissario prefettizio quando stava per insediarsi la nuova amministrazione e oggi c’è da augurarsi che sia accolto il ricorso presentato al Capo dello Stato".

Secondo il capogruppo dei DS Guido Tendas l’adozione del PUC da parte del Commissario è stata "l’offesa e un pugno in faccia alla città fatta da un proconsole romano il giorno dopo l’elezione del Sindaco che oggi dovrebbe ribellarsi e respingere quella decisione".

Anche Tendas ha parlato di un piano antidemocratico ed entrando nel merito delle scelte tecniche si è soffermato sulle differenti previsioni di incremento demografico da parte dei progettisti dal quale consegue il futuro dimensionamento della città, sulla localizzazione del polo intermodale, sulla scarsa attenzione riservata alle frazioni.

Per Marcello Serra (UDC) la scelta migliore che il Consiglio possa fare è quella di discutere nel merito il Piano urbanistico comunale: "Chiedo al Sindaco e alla Giunta di darci la possibilità in tempi brevi di analizzare il PUC, di valutare all'interno del Consiglio tutti gli aspetti che interessano il PUC e la città di Oristano. Oggi non mi sento in grado di dire che il PUC va revocato".

Il capogruppo dell’UDR Paolo Vidili ha rivendicato la coerenza e la correttezza dell’UDR ed ha accusato la maggioranza di incapacità nella gestione del PUC: "Condivido gran parte delle considerazioni e critiche mosse dalle associazioni di categoria e dai firmatari di questa mozione di revoca della delibera commissariale, ma non sono d'accordo sulle conclusioni che a prescindere dai dubbi sulla fattibilità tecnica, economica e politica e giuridica ci riporterebbero indietro e in uno stato di confusione totale mortificando e generando nuove aspettivave e ricorsi col rischio di impiegare altri 20 anni per la approvazione del PUC".

Secondo Claudio Atzori (DS) la maggioranza ha perso un anno prima di iniziare a parlare del PUC: "Perché in tutto questo periodo si è rifiutato il confronto? Perché non è stato consentito ai consiglieri di maggioranza di valutare in aula in che modo comportarsi così come vuole la democrazia? Perché molti consiglieri di maggioranza hanno cambiato idea rispetto a un anno fa quando chiedevano la revoca del PUC? È necessario rispedire questo PUC al mittente e ripartire con la concertazione, con una serie di incontri con gli ordini professionali, con le associazioni datoriali, sindacali, consumatori e proprietari e tutte le forze politiche, per trattare assieme i temi dello sviluppo urbano e territoriale, in particolare per dare un nuovo ruolo territoriale a Oristano".

Tonino Falconi (PPS) ha difeso la libertà di scelta dei consiglieri: "A noi la camicia di forza non ce la mette nessuno. Chi voterà lo farà in piena libertà. Io, ad esempio, voterò per la revoca della delibera commissariale di adozione del PUC". Falconi si è detto sorpreso della velocità con la quale il Commissario ha adottato il PUC: "C'era davvero tutta questa urgenza come ha ricordato qualcun altro, per adottare un atto così importante, così grave, così fondamentale per la città? Non mi pare e comunque ce lo diranno i consulenti del Presidente Carlo Azeglio Ciampi se c'era tutta questa urgenza. Un argomento di tale portata non poteva e non doveva essere trattato da una sola persona ma da cittadini eletti democraticamente dal popolo. Hanno ragione le associazioni che chiedono a gran voce che questo PUC venga revocato, e poi ci sono quei 400 ricorsi che qualcuno vuole ridurre a due o ad uno. Tutti elementi che vanno valutati a dovere".

Giovanni Masala (PPS) si è detto contrario alla revoca "perché si è avviato un percorso, l’esame delle osservazioni in commissione, che entro un mese consentirà di avere maggiori elementi di conoscenza per adottare la decisione più opportuna circa l’approvazione del PUC. Non possiamo ignorare che un anno fa abbiamo dato la possibilità ai cittadini e alle associazioni di esprimersi attraverso la presentazione delle osservazioni, che poi abbiamo dato un ulteriore termine di tempo per la presentazione e che ne sono state presentate tantissime. Dico questo senza trascurare le osservazioni, le critiche e le storture che sono state evidenziate in questo piano. Certo che anche a me viene difficile andare a pensare che Oristano cresca di 16 mila abitanti, è molto più realistica la previsione che era stata fatta di una crescita di 3.500 abitanti, così come non mi convincono le scelte fatte in tema di viabilità".

Oscar Cherchi (UDR) ha ricordato che da un anno la minoranza chiedeva un confronto sul PUC: "L'abbiamo scritto sui muri della città con un manifesto. Chiedevamo: Perché? Era un grande perchè che sarebbe dovuto servire al Sindaco, a tutta la Giunta ed ai colleghi di maggioranza, per portare in consiglio la discussione di un argomento fondamentale per lo sviluppo di questa città. Come UDR non possiamo che ritenerci soddisfatti per la coerenza avuta, a differenza di tutto il Consiglio Comunale, o quantomeno della maggioranza".

Cherchi ha invitato a ricordare il momento in cui è nato il PUC, a non far finta di dimenticare che il Commissario incontrò le forze politiche per conoscerne il parere. "La decisione di adottare il PUC è andata nella direzione voluta da tutta la città – ha detto Cherchi -. Il Commissario ha fatto quello che molti amministrazioni si erano impegnate a fare senza riuscirci. Perché, e mi metto in mezzo anch’io, le forze politiche non fanno autocritica per non essere riuscite a far marciare uno strumento tanto importante? Peraltro il Commissario adottò il Piano dopo averci lavorato per alcuni mesi e non improvvisamente come qualcuno vuole sostenere. Oggi servirebbe che tutte le forze politiche cambiassero mentalità e avessero il coraggio di andare avanti sulla strada tracciata, valutandolo, lavorandoci, migliorandolo, per dare finalmente alla città il suo PUC".

Guerino Polimero (DS) ha spiegato che con la mozione la minoranza ha voluto cercare di dare una paternità al Piano "Questo piano non può più essere di nessuno, se la maggioranza lo vota se ne assume la piena responsabilità. L'oggetto dell'ordine del giorno non è tanto il lavoro svolto dai progettisti, quanto il ritiro di una delibera che consideriamo inopportuna, frettolosa e, probabilmente, illegittima". Polimeno ha contestato la previsione di incremento demografico di 16 mila persone contro le 3 mila 500 previste precedentemente.

Franco Cuccu (UDC) ha accolto l’invito di Oscar Cherchi ed ha rilanciato invitando "il Consiglio ad un atto di umiltà e di coraggio: discutiamo il PUC nel merito, svisceriamolo, comprendiamolo e poi decidiamo. La città ha aspettato tanto, l’interesse è alto ed è giusto che il Consiglio comunale faccia un’assunzione di responsabilità e discuta il Piano".

Secondo Cuccu occorre separare gli aspetti politici da quelli di merito del PUC. "Sotto il profilo politico quando, durante lo spoglio del ballottaggio per l’elezione del Sindaco, venni a sapere che il Commissario aveva adottato il PUC andai su tutte le furie. Era uno schiaffo alla dignità della città. Poi ho studiato quel Piano e ho verificato due violazioni gravi rispetto agli indirizzi precedentemente votati dal Consiglio comunale. Su questi ci dovremmo concentrare per criticare il Piano che per il resto è quello nato dagli indirizzi dati dal Consiglio. Quindi: discutiamo il PUC nel merito".

Mimmo Serusi (SDI) ha chiesto la revoca del PUC, ha criticato il Commissario per aver adottato il PUC senza avere la necessaria identità politica per farlo, ma anche la maggioranza per la decisione di non agire in attesa delle decisioni del Consiglio di Stato "e questa è la cosa che pii preoccupa perché significa che ancora oggi questa maggioranza non ha le idee chiare sul piano urbanistico comunale".

Serusi ha però aperto al dialogo ed alla collaborazione con l’intero consiglio per cercare di tirare fuori dalle secche il PUC "ma per fare questo servirà un atto di grande coraggio politico, tutta l’integrità possibile e rinunce da parte di tutti".

L’ultimo intervento è stato quello del consigliere della Margherita Francesco Federico che ha chiesto la revoca e si è soffermato sul sovradimensionamento del Piano "che anche un consulente del Sindaco ritiene difficilmente accettabile dalla Regione. È il dato meno convincente del PUC e a cascata seguono tutte le altre conseguenze. Se poi è vero che dobbiamo cercare di dare alla città il miglior PUC possibile, allora questo PUC lo dobbiamo revocare".

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:31