Turismo e cultura - In pericolo l'edizione 2005 della Sartigliedda estiva

I 10 mila Euro concessi dal Comune di Oristano alla Pro loco per organizzare la prossima edizione della Sartigliedda estiva potrebbe non essere sufficienti. “Esiste il serio pericolo che quest’anno

Data:
28 luglio 2005

I 10 mila Euro concessi dal Comune di Oristano alla Pro loco per organizzare la prossima edizione della Sartigliedda estiva potrebbe non essere sufficienti.

“Esiste il serio pericolo che quest’anno la manifestazione salti” ammette il Vice Sindaco di Oristano Mauro Solinas che ieri, insieme all’Assessore agli Affari generali Pino Franceschi, ha riunito in Comune i principali protagonisti della Sartigliedda, il Giara club con il suo patron Antonio Casu e la Pro Loco che si è presentata con il Presidente Giorgio Colombino e gran parte del direttivo.

Nelle scorse settimane il Comune ha deciso uno stanziamento straordinario per far fronte all’emergenza e tentare di salvare una manifestazione che ogni anno, per Ferragosto, richiama a Torre Grande non meno di 10-12 mila spettatori provenienti da tutta la Sardegna, turisti e sardi. Fatti i conti, però, la Pro loco non sembra in grado raggiungere il budget necessario. Così, ieri, in Comune, si è tenuto un nuovo vertice per cercare di limare i costi e trovare una soluzione.

“Il problema è quello ormai noto – osserva il Vice Sindaco Solinas -. La politica dei tagli imposta dalla Giunta Soru, dopo aver toccato la formazione professionale, il lavoro e lo sport, sta demolendo anche il settore della cultura e dello spettacolo. I tagli ormai sono indiscriminati e ancora una volta non tengono conto delle specificità delle varie situazioni. Lo abbiamo visto, per rimanere alla cronaca più recente, con Dromos dove la Regione ha ridotto il suo contributo del 45%. Ora tocca alla Sartigliedda, una manifestazione che stiamo cercando disperatamente di salvare. Le condizioni del bilancio comunale sono note. Ciononostante la Giunta Barberio ha fatto un sacrificio stanziando 10 mila Euro. Ma non basta. Occorre che anche altri facciano la loro parte, istituzioni e privati, per non disperdere un patrimonio e salvare uno dei pochi grandi richiami turistici e culturali dell’estate oristanese”.
 

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