Cultura - Alla scoperta della storia della città attraverso gli itinerari culturali
Arriva a compimento il progetto degli itinerari culturali della città di Oristano. L’iniziativa è dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e della Cooperativa La Memoria Storica, nell’ambito
Data:
09 settembre 2005
Arriva a compimento il progetto degli itinerari culturali della città di
Oristano. L’iniziativa è dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e
della Cooperativa La Memoria Storica, nell’ambito del Progetto di valorizzazione
e promozione del patrimonio culturale e ambientale locale.
L’iniziativa è
stata presentata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa dal Sindaco
Antonio Barberio, dall’Assessore alla Cultura Giuliano Uras e dai responsabili
della Cooperativa La Memoria Storica Teresa Sulis e Maurizio Calderamo.
Il
progetto prevede il posizionamento nel centro storico della città di alcuni
pannelli didattici (ognuno completo di immagini e di testi bilingue) che
contrassegnano diversi percorsi, consentendo di leggere la storia di Oristano
nel suo periodo più glorioso, il Medioevo Giudicale.
I quattro pannelli
esplicativi sono stati posizionati negli ingressi principali del centro
storico: Piazza Roma, Torre di Portixedda, Piazza Manno e ingresso di via
Sant’Antonio vicino ai resti della cinta muraria difensiva medievale; i 18
pannelli indicativi, contenenti una breve sintesi della storia del sito con
l’icona della tipologia del monumento in questione, sono invece collocati in
prossimità dei monumenti selezionati.
Sarà inoltre disponibile presso
l’Antiqvarivm Arborense di Oristano la guida cartacea contenente gli itinerari
tematici (ognuno contraddistinto da un bollino colorato, riportato anche nei
pannelli indicativi per facilitare l’individuazione dei siti dei diversi
percorsi) e le schede di approfondimento sui siti monumentali più
rappresentativi. La guida vuole essere uno strumento di conoscenza anche per i
visitatori stranieri, dato che il testo in italiano è affiancato da una
traduzione in inglese e in francese.
• Percorso base - colore viola ¤:
“Visita al centro storico della
città di Oristano”:
Il percorso consiste in un viaggio attraverso le strade
del centro storico cittadino e la visita ai principali monumenti civili e
religiosi. Il percorso inizia in Piazza Corrias dove si affaccia il Palazzo
Parpaglia (sec. XVII) che ospita l’Antiqvarium Arborense, Museo Archeologico
“Giuseppe Pau”. Passando dalla via Serneste e svoltando a destra per la via
Garibaldi, si giunge alla chiesa e convento di Santa Chiara (sec. XIV) e,
proseguendo lungo un’antica stradina medievale, si arriva alla Torre di
Portixedda (sec. XIII-XVI). Risalendo verso il cuore della città lungo la via
Alberto Lamarmora, si incontrano la chiesa e il convento delle monache
Cappuccine (sec. XVIII), la chiesa di Santa Lucia (sec. XVIII) e la chiesa e il
convento dei Domenicani (sec. XVII). Attraversando quindi la Piazza Martini,
decorata con tre altissime palme, si arriva nella Piazza Eleonora. Al centro si
erge la grande statua dedicata alla regina medievale oristanese (sec. XIX):
sulla Piazza si affacciano il Palazzo degli Scolopi (sec. XVII), il Palazzo
Campus-Colonna e il Palazzo Corrias-Carta. Risalendo lungo la via Eleonora si
giunge alla chiesa di Santa Maria Assunta, Cattedrale di Oristano (sec.
XIV-XVIII). Proseguendo nella via Duomo si può visitare la chiesa di San
Francesco (sec. XIII-XIX). Percorrendo la via De Castro si arriva nella
centralissima Piazza Roma, sovrastata dalla grandiosa Torre di Mariano II (sec.
XIII). Rientrando attraverso il Corso Umberto si incontra il settecentesco
Palazzo Arcais (sec. XVIII) e, svoltando a destra e passando per il Portico
Corrias, si arriva nuovamente alla Piazza Corrias.
• Percorsi alternativi a tema:
Oristano capitale Giudicale:
percorso “intra extraque muros” - colore giallo ¤:
Il percorso prevede il
passaggio lungo le strade che vedevano un tempo le mura e le alte torri
giudicali, con un approfondimento sulle tecniche costruttive e i materiali
utilizzati, nonché le strategie e le armi tipiche di quel periodo. Seguendo
l’itinerario nella guida cartacea, è possibile sottolineare i passaggi “intra
extraque muros”.
Il viaggio lungo l’anello di difesa di Oristano, capitale
giudicale, termina con lo studio del plastico ricostruttivo della città,
conservato nel Museo Antiqvarivm Arborense, al fine di dare una visione
d’insieme all’intero sistema di difesa della città di Eleonora.
“Le vie del culto” - colore rosso ¤:
E’ un viaggio attraverso gli
edifici chiesastici di Oristano, rinomata per l’elevato numero di chiese in
rapporto al numero di abitanti. Il percorso prevede la Cattedrale di Santa Maria
Assunta, il Seminario Tridentino, la chiesa della Trinità, la chiesa e il
monastero di San Francesco, l’Oratorio delle Anime, la chiesa e l’ospedale di
Sant’Antonio Abate e la chiesa di San Mauro.
La costruzione di questi
edifici fa riferimento a diversi periodi storici, dall’età Giudicale all’età
Spagnola.
“Eleonora, giudicessa d’Arborea, e le sue chiese: percorso
attraverso luoghi e personaggi del glorioso Medioevo Giudicale di Oristano” -
colore turchese ¤:
Alcune chiese recano ancora segni visibili del passato
giudicale della città: partendo dalla chiesa e dall’ospedale di Sant’Antonio,
voluto da Ugone II, proseguendo poi per la chiesa di San Francesco, la
Cattedrale e la Chiesa di Santa Chiara è possibile rievocare fatti e personaggi
di una delle età più floride di Oristano. I simboli giudicali scolpiti nelle
pietre delle chiese (come la lapide di Filippo Mameli nella Cattedrale e la
lapide di Costanza di Saluzzo nella chiesa di Santa Chiara) si associano ai
simboli medievali rappresentati dalle mura e dalle torri ancora integre.
“Oristano, città della Sartiglia: un percorso fra i Gremi e le
Confraternite della Sardegna spagnola” - colore verde ¤.
L’analisi del
retablo della Madonna dei Consiglieri nonché il retablo di San Martino,
conservati nell’Antiqvarivm Arborense, rappresenta lo spunto per parlare di
Oristano città regia e dell’associazionismo di mestiere caratteristico del
periodo spagnolo. Il percorso inizia con la visita alla cappella del Gremio dei
Falegnami di San Giuseppe, nella Cattedrale, per poi proseguire con la chiesa
della Madonna del Carmine (illustre esempio di architettura barocca), dove
avevano la cappella il Gremio dei Sarti e la Confraternita delle Anime; indi,
dopo essere passati attraverso le vie che ospitano la giostra equestre ed aver
parlato delle sue fasi e della sua storia, si giunge alla chiesa di San Martino,
oggi cappella delle due uniche Confraternite presenti in città. Lo splendido
edificio di origine medievale reca importanti tracce del passato cittadino e fu
la sede di uno degli eventi più importanti della storia di Oristano, la Pace di
San Martino (1410), che sancì la fine di diritto del Giudicato di Arborea.
Pannelli indicativi - siti prescelti
1. Chiesa di Santa Maria
Assunta. Sorge su una preesistente ecclesia dell’VIII secolo intitolata
all’Arcangelo Michele e presenta oggi parte dell’annessa area funeraria
dell’antica chiesa bizantina.
2. Seminario Tridentino. Inaugurato
dall’Arcivescovo Francesco Masones Nin nel maggio del 1712, è intitolato a Santa
Maria Assunta.
3. Chiesa e Monastero di San Francesco. Di stile
neoclassico, si eleva sulla precedente chiesa romanica dedicata a San Francesco.
Della chiesa duecentesca rimangono oggi alcuni archi all’interno del convento e
parte dell’antica facciata.
4. Chiesa e Ospedale di Sant’Antonio Abate.
La chiesa, inglobata nell’edificio dell’ospedale medievale, presenta un
campanile a vela a due luci e risulta con l’orientamento della facciata a
ovest.
5. Chiesa di San Mauro
Abate. L’edificio, risalente al XVIII secolo e posto in prossimità della cinta
muraria, risulta già costruito in epoca medievale su una preesistente chiesa
bizantina.
6. Chiesa e Convento di San Martino. Accolse la stesura del
Trattato della Pace di San Martino (29 marzo 1410): con tale documento la Corona
d’Aragona, vincitrice nella sanguinosa battaglia di Sanluri del 1409, decretò la
fine di fatto del Regno d’Arborea.
7. Chiesa e Convento della Madonna
del Carmine. Costituiscono un unico fabbricato di stile barocco realizzato tra
il 1776 e il 1785.
8. Piazza Eleonora. La Piazza ha mantenuto
l’impronta classicista della prima metà dell’Ottocento. Su di essa si affacciano
alcuni dei più significativi edifici della città: il complesso architettonico
degli Scolopi, il Palazzo Corrias-Carta, l’ex palazzo comunale e il
settecentesco Palazzo Mameli. Al centro della Piazza è collocato il monumento
dedicato a Eleonora d’Arborea, la Giudicessa che visse durante il periodo più
glorioso e travagliato della storia della Sardegna: il medioevo giudicale.
9. Palazzo degli Scolopi. Ex Convento degli Scolopi, comprende il
vecchio impianto seicentesco dei Padri Scolopi e l’annessa Chiesa di San
Vincenzo.
10. Palazzo Arcais. Presenta un’austera facciata appena
movimentata dalle mostre modanate in pietra trachitica rossa, e caratteristici
balconcini semicircolari in ferro battuto che ornano le aperture al piano
nobile. Un cupolino campaniforme dà luce allo scalone interno che, dopo la prima
rampa, si biforca e conduce ai piani alti.
11. Palazzo Parpaglia. Il
Palazzo fu costruito in età spagnola dal nobile oristanese Salvatore Enna. Il
nome deriva dal Senatore Parpaglia che lo abitò e, probabilmente, lo fece
erigere nella consistenza attuale. Salvatore Parpaglia apparteneva ad una nobile
famiglia d’origine piemontese: fu un valente e prestigioso avvocato del foro
oristanese, deputato del Collegio di Oristano per molte legislature, Presidente
del Consiglio Provinciale di Cagliari e Sindaco di Oristano fino al 1913. Il
Palazzo, durante il periodo fascista, divenne la Casa del Fascio oristanese,
accogliendo Benito Mussolini il 15 maggio 1942. Dal 1992 divenne la nuova sede
del Museo Archeologico cittadino Antiqvarivm Arborense.
12. Chiesa e
Convento delle monache Cappuccine. I due edifici risalgono al
1738.
13. Chiesa di Santa Lucia. Già dal 1770 accolse il Gremio dei
muratori, che vi festeggiano la solennità di Santa Lucia e di Sant’Antioco.
14. Convento ed ex Chiesa di San Domenico. Furono edificati nel 1634 ad
opera del nobile oristanese Don Baldassarre Paderi. L’intero complesso ospitò i
frati domenicani che già officiavano il culto nel complesso del San Martino,
fuori le mura cittadine.
15. Chiesa della Beata Vergine Immacolata. Fu
eretta nel primo decennio del 1600 grazie alla munificenza del nobile oristanese
Domenico Paderi.
16. Chiesa di San Giovanni Battista. L’attuale
struttura architettonica si può riportare all’epoca spagnola, precisamente al
XVI secolo. Ciò nonostante la chiesa ebbe origini giudicali, testimoniate da
molteplici documenti tra cui il testamento del Giudice d’Arborea Ugone II de
Bas-Serra (1335) che stabiliva un lascito per la chiesa di cui s’apprende la
titolatura originaria: “ Sancti Johannis de Venis”, ovvero San Giovanni delle
acque sorgive.
17. Chiesa della Santissima Trinità. Ubicata davanti
alla Cattedrale, risale alla seconda metà del XVII secolo. Fu sede della
Congregazione Mariana degli Operai e di alcuni Gremi: i Ferrai, che avevano come
patrono Santu Loy, cioè Sant’Eligio, i falegnami, che avevano come patrono San
Giuseppe e i Contadini, che avevano come patrono San Giovanni.
18. Palazzo Arcivescovile. Attestato già dalla metà del XII secolo, era
ubicato nei pressi della Cattedrale di Santa Maria Assunta. È probabile che
l’edificio odierno sia stato fabbricato nella stessa area di quello giudicale,
come testimoniano l’antichissimo ossario e il Duomo.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:31
Contenuti correlati
Novità
- Antonello Pinna Merit Award - Il premio a Vanessa Zanda di Santulussurgiu
- Carnevale - A Oristano il secondo atto con la Sartigliedda dei bambini
- Sartiglia – Il Prefetto Stelo: “Segnale di ripartenza all’insegna dell’entusiasmo e della responsabilità”
- Il programma della Sartiglia. Il Sindaco Lutzu: appello al senso di responsabilità
- Servizio civile universale - Entro il 26 gennaio le domande per i progetti comunali
Documenti e dati
- Regolamento scuola civica di musica
- Regolamento accesso aree benessere cani
- Mercatino natalizio - Domande degli operatori entro il 4 dicembre
- Contributi alle società sportive - Domande entro il 20 dicembre 2023
- Selezione pubblica per l’assunzione di 3 istruttori tecnici geometri e la mobilità di 3 agenti di polizia municipale