Giornata mondiale contro la violenza sulle donne - Domenica 25 Novembre a Oristano una marcia di sensibilizzazione
Domenica 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, una data con cui l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in memoria dell'eccidio delle tre sorelle dominicane
Data:
22 novembre 2012
Domenica 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, una data con cui l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in memoria dell'eccidio delle tre sorelle dominicane Mirabal, uccise per la loro opposizione al regime di Trujllo, vuole ricordare tutte le donne vittime di violenza.
Per l'occasione anche l'Azienda Sanitaria Locale di Oristano, insieme ad altre istituzioni locali impegnate in un percorso di prevenzione, di presa in carico e di contrasto alla violenza di genere, lancia un segnale ad un territorio che, in linea con il dato nazionale, conta ancora troppi casi di maltrattamenti e molestie nei confronti delle donne, spesso sommersi e coperti dal silenzio, e lo fa promuovendo una “camminata silenziosa”, che si svolgerà domenica 25 novembre a Oristano.
Il corteo partirà alle ore 11.30 da Piazza Roma, si snoderà per via Garibaldi, via Serneste, piazza Corrias, piazza Martini (Tre Palme), via Ciutadella de Menorca, via Duomo, via De Castro, corso Umberto I, per concludersi in Piazza Eleonora d'Arborea.
All'evento, patrocinato dall'Assessorato regionale alla Sanità, aderiscono oltre alla ASL oristanese anche il Comune e la Provincia di Oristano, la Prefettura, la Polizia di Stato, il Centro Antiviolenza “Donna Eleonora”, l'Ordine degli Avvocati di Oristano, l'Osservatorio Nazionale Avvocati di Famiglia.
«L'iniziativa, a cui sono invitati a partecipare tutte le cittadine ed i cittadini della provincia – spiega il Direttore Amministrativo dell'ASL 5 Maria Giovanna Porcu, responsabile aziendale del progetto di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne – rappresenterà un momento simbolico che intende non solo portare all'attenzione dell'opinione pubblica un problema che assume dei contorni preoccupanti anche nella nostra realtà, ma vuole anche far conoscere quello che la nostra Azienda, in collaborazione con le istituzioni ed associazioni locali, sta facendo per contrastare il fenomeno: vogliamo che le donne si sentano meno sole e sappiano che, se ne hanno bisogno, possono trovare un valido aiuto nelle strutture socio-sanitarie del territorio».
L'evento di domenica arriva infatti ad un anno esatto dalla firma del Protocollo regionale interistituzionale per la costituzione della rete regionale contro la violenza sulle donne e sui minori, siglato lo scorso 25 novembre 2011 presso l'Assessorato Regionale dell'Igiene, Sanità e Politiche Sociali dalle ASL isolane, i Centri Antiviolenza regionali accreditati dalla Regione, il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, le Prefetture regionali, le Questure e le Procure, i Tribunali, gli enti locali (Comuni e Province) e l’Ufficio scolastico regionale.
«La firma del documento – spiega la Dottoressa Porcu – ha segnato per noi l'inizio di un percorso strutturato in cui la ASL 5 si è impegnata a mettere in rete i propri servizi per garantire l'accoglienza, l'ascolto e la presa in carico della donna. Non solo – prosegue il Direttore Amministrativo -, in questo lasso di tempo abbiamo portato avanti sia un lavoro di progettazione a livello aziendale, sia la costruzione di una Rete antiviolenza che coinvolge la ASL, la Provincia e il Comune di Oristano, il Centro antiviolenza “Donna Eleonora” , il Tribunale, la Procura della Repubblica, il Comando Provinciale dei Carabinieri, la Questura, la Prefettura, l'Ufficio Scolastico Territoriale, i PLUS dei tre distretti socio-sanitari della provincia, l'Ordine degli Avvocati, l'Osservatorio Nazionale del Diritto di Famiglia. Con loro ci siamo confrontati fattivamente ed abbiamo avviato un dialogo nel convegno “La Salute delle Donne”, da noi promosso lo scorso 12 luglio al Teatro Garau di Oristano, che è sfociato nella creazione di un tavolo di concertazione permanente sul tema».
Sul fronte interno, sono in via d'approvazione da parte della ASL 5 le procedure e le linee guida per accompagnare ed assistere la donna che ha subito violenza in un percorso dedicato all'interno dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali: una sorta di “codice rosa” che coinvolgerà tutte le strutture a diretto contatto con le vittime di maltrattamenti, aggressioni e molestie (sia fisiche che psichiche), dal Pronto Soccorso ai Consultori, passando per le Unità Operative di Ginecologia, con l'obiettivo di garantire alla donna un'assistenza il più possibile vicina alle sue esigenze. A questo fine, nel 2013 l'Azienda Sanitaria organizzerà anche dei Corsi di formazione, rivolti sia agli operatori socio-sanitari, sia ai componenti degli altri enti che, a diverso titolo, accolgono le vittime di violenza, mirati a qualificare il personale che si interfaccia con esse.
Sul fronte esterno, saranno varate iniziative per la prevenzione della violenza di genere. In questo senso, particolare attenzione sarà rivolta alle scuole di ogni ordine e grado della provincia: «La nostra intenzione – afferma il Direttore Amministrativo - è quella di promuovere, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Territoriale, un Premio rivolto agli studenti (singoli o intere classi), che potranno presentare elaborati sul tema della violenza in diverse forme: saranno ammessi cortometraggi, disegni, musical. L'obiettivo è quello di far capire alle giovani generazioni l'importanza del rispetto reciproco, portando gli alunni alla percezione della parità dei sessi, e far conoscere a chi ha subito o subisce violenza, attraverso questi lavori, gli strumenti necessari per uscire dal silenzio».
Il premio, i cui dettagli sono in via di definizione, rientrerà nel più ampio progetto “In Genere la Parità è meglio”, che coinvolgerà i componenti della Rete interistituzionale antiviolenza nella definizione di azioni di sostegno e di percorsi d'uscita dal trauma dell’aggressione e dalle situazioni di maltrattamento attraverso l’affiancamento, l’informazione, la cura, la protezione della persona violata. Importante sarà anche il ruolo della Rete nella predisposizione di un costante monitoraggio del fenomeno, che attualmente non viene sistematicamente studiato a livello locale e nell’individuazione di nuove strategie di intervento politico e sanitario-sociale, in cui tutti gli attori coinvolti si coordinino per offrire insieme risposte qualificate ed efficaci nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:33
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