Cultura - Dopo un secolo una nuova edizione in italiano della Carta de Logu
Venerdì 10 Dicembre, alle 18, al Teatro Garau di Oristano, sarà presentata la nuova edizione critica, con traduzione in italiano, della Carta de Logu dell’Arborea. L’iniziativa è dell’Istar,
Data:
07 dicembre 2010
Venerdì 10 Dicembre, alle 18, al Teatro Garau di Oristano, sarà presentata la nuova edizione critica, con traduzione in italiano, della Carta de Logu dell’Arborea.
L’iniziativa è dell’Istar, l’Istituto storico arborense per gli studi sul Giudicato di Arborea e il Marchesato di Oristano, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano.
Oggi, la Carta de Logu viene stampata per la prima volta a Oristano dopo la promulgazione di Eleonora d’Arborea, nella capitale giudicale alla fine del Trecento, in una inedita edizione critica, promossa dall’ISTAR, istituzione del Comune di Oristano, diretta scientificamente, da Giampaolo Mele.
L’edizione, che si avvale anche dell’egida del Centro di Studi Filologici Sardi, è curata da Giovanni Lupinu, con la collaborazione di Giovanni Strinna.
La Carta de Logu venne riconosciuta dai catalano-aragonesi che, nel Parlamento del 1421, la estesero a tutta l’Isola sino al 1827, quando venne sostituita, in epoca sabauda, dal Codice Feliciano.
Giovanni Lupinu, docente di Glottologia e Glottologia e Linguistica della Sardegna presso l’Università di Sassari, ha lavorato con passione scientifica, per diversi anni, con la collaborazione di Giovanni Strinna, alla nuova edizione critica basata sul codice tardo quattrocentesco della Carta de Logu, conservato presso la Biblioteca Universitaria di Cagliari, unico manoscritto medioevale dello Statuto arborense sopravvissuto sino ai nostri tempi.
La Carta de Logu – a partire dalla prima edizione, editio princeps, l’incunabolo di fine Quattrocento (ca. 1480) – è stata trasmessa attraverso diverse edizioni a stampa, tra le altre, a Cagliari, Sassari, Napoli, Madrid, Roma. A queste nove edizioni ora va aggiunta quella pubblicata a Parigi nel 1826, da J.A. Buchon, nel tomo XV dei Suppléments de Froissart, segnalata per la prima volta da Lupinu.
Giovanni Lupinu, grazie a una rigorosa comparazione di tutte le fonti, offre sistematicamente conto dei suoi interventi sul testo pionieristico del manoscritto cagliaritano, pubblicato da Enrico Besta all’inizio del Novecento, con non poche inesattezze. Lo studioso offre una puntale traduzione in italiano del testo del codice. Inoltre, grazie allo studio di Strinna, autore anche di un prezioso glossario, emergono 3 filigrane inedite del manoscritto quattrocentesco.
Grazie a Lupinu si scoprono oggi le imprecisioni e gli errori di interpretazione della precedente versione. Una nuova versione, dunque, che potrà contribuire a conoscere meglio l’importante codice di leggi.
“Eleonora d’Arborea e Grazia Deledda sono le donne che fanno conoscere la Sardegna nel mondo– ha detto questa mattina il Sindaco Angela Nonnis nel corso di una conferenza stampa -. La Carta de Logu fa onore al nostro territorio e fa onore a tutti i sardi e noi siamo orgogliosi di poter realizzare questa importante iniziativa scientifica e culturale”.
Dello stesso avviso l’Assessore alla Cultura Luca Faedda che ha annunciato iniziative a scopo didattico nelle scuole per la divulgazione dell’opera.
La Carta de Logu fu promulgata da Eleonora d’Arborea in un solenne giorno liturgico, probabilmente di Pasqua, tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 del secolo XIV.
L’edizione della Carta de Logu – secondo il direttore scientifico ISTAR, Giampaolo Mele - rientra nelle finalità istituzionali dell’ente di pubblicare le fonti storiche arborensi di qualsiasi natura (storiche, giuridiche, artistiche, musicali) per la massima valorizzazione – anche in ambito divulgativo - della civiltà dell’antico Giudicato d’Arborea e del Marchesato di Oristano.
Venerdì, a partire dalle 18, la presentazione dell’opera sarà introdotta dai saluti del Sindaco di Oristano Angela Nonnis, dell’Assessore alla Cultura Luca Fedda, dell’Arcivescovo Ignazio Sanna, del Presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci, dell’Assessore regionale alla Cultura Sergio Milia, del Presidente dell’Istar Walter Tomansi e del Direttore del Centro studi filologici di Cagliari Giuseppe Marci.
Seguiranno gli interventi di Paolo Maninchedda dell’Università di Cagliari e degli autori dell’opera Giovanni Lupinu e Giovanni Strinna dell’Università di Sassari.
I lavori saranno coordinati dal Direttore scientifico dell’Istar Giampaolo Mele.
Ultimo aggiornamento
23/03/2022, 09:32
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