Cultura - Pubblicato il nuovo numero del bollettino dell'Archvio storico del Comune di Oristano

 Il Comune di Oristano ha pubblicato il numero 7 del bollettino dell’Archivio storico comunale. “Il nuovo numero – osserva il Sindaco di Oristano Guido Tendas - ospita la trascrizione,

Data:
21 marzo 2013

 Il Comune di Oristano ha pubblicato il numero 7 del bollettino dell’Archivio storico comunale.copertina bollettino jpeg

“Il nuovo numero – osserva il Sindaco di Oristano Guido Tendas - ospita la trascrizione, curata dalla studiosa oristanese Valeria Piras, di una cinquantina di carte del Libro di Consiglieria del 1652-1653 custodito nel nostro Archivio storico. Pagine che trattano della peste che colpì duramente la città dall'aprile del 1652”.
“Ancora una volta – aggiunge Tendas - l’Archivio si rivela come una straordinaria miniera di notizie e curiosità sulla storia della città, utile per chiunque si appassioni alle radici della nostra comunità e strumento indispensabile per gli studiosi e gli storici”.

“La sua lettura – si legge nella presentazione curata dal Soprintendente archivistico per la Sardegna Monica Grossi - permetterà a tutti gli interessati - ai ricercatori, ma anche ai cittadini sensibili alla storia delle propria città, di conoscere e apprezzare questo importante testimone degli eventi accaduti e dei rapporti tra la comunità locale e i rappresentanti del potere centrale, e alimenterà – mi auguro – la curiosità e il desiderio di cura per la documentazione conservata nell’archivio storico della città”.

“L’epidemia di peste che arrivò in Sardegna dalla Catalogna, con la nave che da Tarragona trasportò, assieme alle merci il bacillo del morbo, approdò al porto di Alghero e da qui si diffuse immediatamente, tramite numerosi fuggitivi, alla città di Sassari – scrive Valeria Piras -. La mancata vigilanza e l’incapacità di agire prontamente da parte delle autorità algheresi prima e sassaresi poi, permise che l’epidemia si propagasse in due direzioni: verso est, inoltrandosi nella Sardegna settentrionale, e verso sud, lungo la via di collegamento con Cagliari”.
L'autrice del saggio descrive le misure prese per arginare il propagarsi dell’epidemia e in particolare i provvedimenti adottati dal governo cittadino oristanese, testimoniati dalla corrispondenza con la capitale registrata proprio nel Llibre de Concelleria del 1652-1653 conservato nell’archivio storico comunale di Oristano.
Nelle carte si fa riferimento al blocco commerciale, ai primi casi di peste e ai primi decessi, ma anche alla prima guarigione. Si citano le 31 persone costrette in quarantena nella chiesa di San Giovanni Battista, alla diffusione dell’epidemia che colpì prima i borghi e poi la città, determinando un’ondata di decessi che raggiunse picchi di 20 morti al giorno. La situazione migliorò decisamente all’inizio del 1653, tanto che le autorità cittadine comunicarono a quelle centrali il netto calo dei contagi.

Il bollettino, diretto da Antonella Casula, è edito da Arxiu de Tradicions grazie ai fondi messi a disposizione dal Comune di Oristano e dalla Fondazione Banco di Sardegna.
Come i due precedenti, il nuovo numero si arricchisce di due ulteriori contributi: la collana Fonti con uno scritto di Chiara Floris dal titolo “Ardie di Sardegna – Corse a cavallo in onore di santi nella’rea nord-occidentale dell’isola” e il supllemento sorticularia nel quale Walter Tomasi propone “L’antico palio dell’Assunta della Città Regia di Oristano”.

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Ultimo aggiornamento

23/03/2022, 09:33